PER UN POMPINO LA ROMA SBORSA UNA CIFRA SUPERIORE A 300 MILA EURO: MICA MALE! IL CLUB DI TRIGORIA CHIUDE IL SEX-GATE, ESPLOSO A CAUSA DI UN VIDEO HARD FATTO GIRARE ALL'INSAPUTA DEI PROTAGONISTI, CON UNA LAUTA BUONUSCITA PER LA COPPIA DI DIPENDENTI LICENZIATI - LA CLIP CHE RIPRENDEVA I DUE IN UN ATTEGGIAMENTO INTIMO SAREBBE STATA TRAFUGATA DAL TELEFONINO DELLA RAGAZZA CIRCA DUE ANNI FA DA UN GIOCATORE DELLA PRIMAVERA, ALL'EPOCA ANCORA MINORENNE - LA "MINACCIA" DI UN UN'INCHIESTA PER REVENGE PORN HA INCORAGGIATO LA SOCIETÀ A SEDERSI AL TAVOLO DI UNA TRATTATIVA A CINQUE ZERI…
A.Mar. per il Messaggero - Estratti
Soldi, solo una questione di soldi, tanti "maledetti" soldi. Quanto basta per tentare di arginare uno scandalo che ha rischiato di agitare fin troppo le acque di Trigoria e dintorni. Quanto basta per rinunciare ad avere giustizia fino in fondo. Si chiude con una trattativa (che esclude il reintegro ma in qualche modo ristora del danno subito i due dipendenti licenziati a novembre) il sex-gate della Roma calcio, esploso a causa di un video hard fatto girare all'insaputa dei protagonisti.
La clip che riprendeva la coppia di fidanzati in un atteggiamento intimo, secondo la ricostruzione finora resa nota in questa vicenda dai contorni poco chiari, sarebbe stata trafugata dal telefonino di lei circa due anni fa da un giocatore della Primavera, all'epoca ancora minorenne, e poi fatta circolare tra gran parte degli atleti (compresa la prima squadra), dello staff e tra i tanti che gravitavano abitualmente attorno al quartier generale in cui la Roma si allena.
Un mistero il perché il caso sia spuntato fuori improvvisamente, quando nel settembre scorso i dirigenti giallorossi Vito Scala e Tiago Pinto (direttore sportivo andato via a febbraio), nell'intento di capire cosa potesse essere successo, convocano la coppia e la informano dell'esistenza di quelle immagini ormai viste da molti. Passano un paio di mesi e all'inizio di novembre i due dipendenti, lui nell'area della sicurezza, lei in un altro settore a contatto coi più giovani, vengono convocati nuovamente.
Ma questa volta dall'ufficio legale della società e per mano dell'avvocato Lorenzo Vitali ricevono le lettere di licenziamento. Il contenuto di quella consegnata alla donna lascia di stucco: «È stato portato all'attenzione della Direzione Risorse Umane e dei vertici aziendali un video che inconfondibilmente la ritrae nel compimento di atti sessuali. Purtroppo, ci risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della società», il contenuto della lettera. Il testo concludeva decretando «l'incompatibilità della prosecuzione del
Suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell'attività della Società». Insomma dopo il danno la beffa. A marzo, però, scoppia lo scandalo. La coppia fa parte, tra l'altro, di un parterre molto più ampio di lavoratori che dalla Roma vengono accompagnati alla porta nell'ultimo periodo, in concomitanza con l'insediamento della nuova ceo Lina Souloukou e del suo entourage.
(...) E forse la sola "minaccia" di un guaio penale che potrebbe portare all'apertura di un'inchiesta per revenge porn che coinvolgerebbe atleti e team, penserebbero i più maliziosi, può incoraggiare la società a sedersi al tavolo di una trattativa a cinque zeri. A fine novembre c'era già stata una prima proposta per chiuderla con un indennizzo. Ma la Roma allora disse di no. Oggi, invece, l'accordo è stato raggiunto per una cifra superiore ai 300mila euro.