PRANDELLI A BRANDELLI - TORNATO SULLA PANCHINA DELLA FIORENTINA, L’EX CT AVEVA DETTO: “SARÀ LA SOCIETÀ A CHIEDERE IL RINNOVO DEL MIO CONTRATTO TRA TRE MESI” – IERI, ALLA PRIMA USCITA UFFICIALE, LA VIOLA E’ STATA SCONFITTA AL FRANCHI DAL BENEVENTO. PRANDELLI PIGOLA: “LA SQUADRA ALLA PRIMA DIFFICOLTÀ DIVENTA PAUROSA. MI PREOCCUPA LA FRAGILITÀ, NON È UN PROBLEMA DI MODULI” – VIDEO
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Il tecnico della Fiorentina: “Questa squadra deve diventare un gruppo, un’unione di pensieri. La squadra diventa timida alla prima difficoltà”
Cesare Prandelli ha parlato così ai microfoni di Sky Sport al termine della sconfitta col Benevento: “Le emozioni sono tante, ma in questo momento non contano. Sono molto deluso e amareggiato. Devo cercare di capire molte cose, bisogna lavorare tanto. La cosa che balza all’occhio è che la squadra alla prima difficoltà diventa timida e paurosa, affrontando la partita individualmente e non di squadra“.
“Mancanza di fame? È un aspetto che devo toccare coi giocatori, non penso che sia questo il problema. Forse per troppi giocatori le aspettative sono molto alte, e per reggere le aspettative devi avere personalità. Quello che più mi preoccupa è questa fragilità. Questo non è un problema di sistema di gioco e di numeri: alla prima difficoltà la squadra si è persa su tutti i livelli. Questa squadra deve diventare un gruppo, un’unione di pensieri. Se non hai uno spirito di squadra giocare a calcio diventa complicato. Non è problema di sistema di gioco. Ci saranno discussioni aperte, sincere, perché questo è il nostro lavoro. Cercheremo di capire come migliorare questo aspetto”.
“Bonaventura? Pensavamo di averlo recuperato, avevamo preparato la partita con lui, poi nel riscaldamento abbiamo dovuto cambiare. Borja è da agosto che non fa una partita intera, negli ultimi due allenamenti ha fatto molto bene ma non ha ancora la condizione per giocare dall’inizio. Ribery? Ha avuto un problema al flessore, speravo di arrivare a fine primo tempo per aggiustare la squadra. Ribery è un riferimento per tutti, la sua assenza è stata un’aggravante per il discorso sulla paura”.