PER UN PUGNO DI PETRODOLLARI - I VERGOGNOSI FISCHI DEI TIFOSI ARABI DURANTE IL MINUTO DI SILENZIO IN ONORE DI GIGI RIVA IN FINALE DI SUPERCOPPA SONO LA CONFERMA DELLA DISTANZA TRA L'ITALIA E L'ARABIA SAUDITA (E NON SOLO DAL PUNTO DI VISTA CALCISTICO) - GLI ARABI PERCEPISCONO IL RICORDO DEI MORTI COME QUALCOSA DI CULTURALMENTE ESTRANEO E SE NE FOTTONO DELLE USANZE ALTRUI. E SIAMO NOI CHE DOBBIAMO ADATTARCI AI "NUOVI PADRONI"
-Fischi del pubblico arabo durante il minuto di silenzio per Gigi Riva. Gli italiani applaudono#SupercoppaItaliana #NapoliInter pic.twitter.com/YgcMDTk4Rq
— franco vanni (@franvanni) January 22, 2024
Estratto dell'articolo di Paolo Tomaselli per il Corriere della Sera
Ci sono momenti che pesano più di altri e diventano simbolici: sentire i fischi dello stadio di Riad nel minuto di silenzio per Gigi Riva è uno di quelli. Una settimana prima in quello stadio era accaduta la stessa cosa per Beckenbauer prima di Atletico-Real, semifinale di Supercoppa di Spagna.
E forse, forti di quel precedente, si potevano anche fare scelte diverse, meno emotive, anche se giudicare certe situazioni a freddo è sempre troppo facile. […] il nostro ricordo dei morti da loro viene percepito come qualcosa di culturalmente estraneo e i fischi di lunedì sera sottolineano questa differenza, senza timori di creare dispiacere all’ospite e senza la volontà di venire incontro alle usanze altrui, anche se i social arabi si sono spaccati su questa vicenda.
Andare a giocare in mercati nuovi, così distanti non solo dal punto di vista calcistico, comporta anche questi rischi, profumatamente pagati, addirittura 23 milioni di euro per le 3 partite disputate. L’effetto però è straniante, anche perché coinvolge proprio il ricordo del campione italiano che più di ogni altro non ha mai voluto vendersi al miglior offerente.
E dà l’immagine di un calcio che prova ad esportare la propria immagine a dispetto di tutto (il «prendi i soldi e scappa» evocato da Sarri) cambiando data del mini torneo a stagione in corso, giocando poi una semifinale con cinquemila spettatori. […] Il nostro calcio ha il diritto di trovare nuove fonti di guadagno, ma ha anche il dovere di non tradire la propria anima.