QUESTIONE DI FEDE (NERAZZURRA) - IN PROVINCIA DI PADOVA DON GIAMPAOLO ASSISO, 53 ANNI, È SALITO SUL CAMPANILE DELLA SUA CHIESA PER APPENDERE LA BANDIERA DELL’INTER: “ANCHE SE SONO CONTRARIO AGLI STIPENDI MILIONARI, SOPRATTUTTO DOPO CHE SONO STATO MISSIONARIO. NON MI È PIACIUTA NEMMENO LA MANIFESTAZIONE DEI TIFOSI A MILANO, CON TUTTI I MORTI DI COVID CHE ABBIAMO. SONO STATO 10 ANNI IN ECUADOR, ORA LE MESSE...”
-Carlotta Lombardo per il “Corriere della Sera”
È salito sulla torre campanaria di Sant'Andrea per appendere la bandiera nerazzurra e mostrare a chiunque fosse passato di lì la sua passione: quell'Inter che segue da quando aveva 7 anni. Molto prima di decidere, un giorno, di farsi prete.
Don Giampaolo Assiso, 53 anni, sacerdote di Anguillara, nel Padovano, ha fatto quel che qualsiasi altro tifoso avrebbe fatto: esporre il vessillo della squadra del cuore. Ma siccome la sua casa è la chiesa, perché allora non sfruttare l'invidiabile visibilità del campanile per lanciare un messaggio di gioia?
«È solo una bandiera che svolazza per qualche giorno - sminuisce lui - però la mia è una passione antica. Purtroppo non riesco a guardare tutte le partite dell'Inter perché sono il sabato e la domenica in orario di messe e celebrazioni. Così le guardo registrate e leggo la Gazzetta dello Sport al bar».
Cosa le piace del calcio? «Mi piace il fatto di "masticare" di calcio, anche se sono contrario agli stipendi milionari, soprattutto dopo che sono stato missionario. Non mi è piaciuta nemmeno la manifestazione dei tifosi a Milano. Non si può, con tutti i morti per Covid che abbiamo».
Prete da 29 anni, don Assiso è stato in Ecuador per 10 anni (quindi il Triplete non l'ha potuto festeggiare in Italia). «Sono tornato nel 2018, ma non è facile passare dalle messe cantate e ballate a quelle, diciamo, un po' più ingessate che si fanno qui. A suo tempo il vescovo di Padova mi chiese di portare un po' di spirito missionario nella parrocchia che mi avrebbero affidato. Peccato che ad Anguillara sono arrivato sei mesi fa, in pieno Covid, e non ho ancora potuto mangiare una pizza con i giovani».
Don Assiso, i giovani, li ha conquistati lo stesso. Sarà difficile per loro dimenticare quella bandiera che sventola da giovedì. «Hanno apprezzato anche i non interisti. Mi dicono: "L'anno prossimo mette quella della Juve vero?"».