"FRIEDKIN OUT"! L'AMEREGANO RIESCE A SBOLOGNARE DYBALA IN ARABIA MA SCATTA LA CONTESTAZIONE DEI TIFOSI. NEL MIRINO ANCHE “L’AZIENDALISTA” DE ROSSI, SEMPRE PIU’ PARAFULMINE DI UNA SOCIETÀ, PASTICCIONA SUL MERCATO, CHE PUNTA PRINCIPALMENTE A TAGLIARE I COSTI – FRIEDKIN, CON LA CESSIONE DI DYBALA, SI E’ LIBERATO DELLO STIPENDIO PIÙ ALTO (8 MILIONI PIÙ 2 DI BONUS) PER UN GIOCATORE NON SEMPRE A POSTO FISICAMENTE...
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La notizia dell’imminente partenza di Paulo Dybala, direzione Arabia, non è stata presa bene (eufemismo) dalla tifoseria giallorossa. Che sui social e nelle radio ha già cominciato a manifestare con forza tutto il proprio disappunto.
Sul banco degli imputati sono finiti i Friedkin, “colpevoli” di essersi accontentati di pochi soldi rispetto al valore del calciatore, quando invece i club arabi sono soliti pagare cifre spropositate per cartellini di giocatori molto meno forti di Dybala.
Il malumore è tangibile, e ora la piazza si aspetta un paio di acquisti di grande livello per compensare l’addio dell’argentino, il calciatore più forte che la Roma aveva in rosa e senza il quale ha sempre stentato in campo. Un giocatore amatissimo dalla tifoseria giallorossa, che domenica riempirà nuovamente l’Olimpico nel match contro l’Empoli.
Stavolta però il clima si preannuncia tutt’altro che festoso. Una contestazione non è solo possibile, ma probabile. Sono attesi fischi e striscioni all’indirizzo di proprietà e dirigenza. Ma anche Daniele De Rossi non sembra essere più intoccabile, accusato da più parti di essere troppo aziendalista nell’avallare cessioni importanti come quella di Paulo Dybala.
DYBALA
Andrea Di Caro per la Gazzetta dello Sport
Non essendo più appetibile per i grandi club a causa della conclamata fragilità (ha saltato 23 partite di campionato su 76, un terzo) che fa a pugni con un ingaggio da top player, ora ha colto una enorme offerta economica. Nessun tradimento verso
La Roma, che non ha mai fatto muro, perde così il suo talento più puro ma più delicato, il cui ingaggio sarebbe pesato per oltre 30 milioni nei prossimi due anni. Troppi. Le giocate della Joya rubano l'occhio e si capisce la delusione dei tifosi. Ma un Dybala con un sempre più ridotto raggio d'azione e spesso fuori per infortunio è un lusso che non tutti possono permettersi.
Con Soulé, ad oggi non ancora al suo livello, ma giovane, sano, forte e con un ingaggio normale, la Roma guarda al futuro. Si può giocare senza il talento di Dybala? Certo, e si può anche costruire una Roma più forte: non trovando il suo sostituto (c'è già Soulé) ma completando la rosa con uomini dalle caratteristiche diverse, che consentano alla Roma cambi di passo, strappi, variazioni di gioco e siano funzionali alle idee del tecnico.
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