IL "POCHO" NON RIESCE A DRIBBLARE I SUOI DEMONI - LA TRISTE PARABOLA DI EZEQUIEL LAVEZZI, RICOVERATO IN UN CENTRO DI SALUTE MENTALE A BUENOS AIRES, È LA CLASSICA STORIA DI CHI È PARTITO DAL NULLA E NON È RIUSCITO A GESTIRE IL PESO DELLA FAMA E DEI SOLDI - L'HORROR VACUI DEL RITIRO, IL "TRADIMENTO" DEL SUO STORICO AGENTE, IL SEXTAPE E UNA BURRASCOSA SEPARAZIONE HANNO SPINTO L'ARGENTINO A COLMARE IL VUOTO CON COSTOSISSIMI HOBBY - L'AVVOCATO: "NON E' STATO RICOVERATO PER DROGA O PER ALCOL SOFFRE DI..."
1. LA PARABOLA DI LAVEZZI
Estratto dell'articolo di Monica Scozzafava per il “Corriere della Sera”
Esagerato, così è Lavezzi. […] Un ragazzo eccentrico, sul quale l’attenzione è sempre stata altissima. Come l’ansia per le sue attuali condizioni di salute: dipendenza da sostanze o altro? È in clinica per curarsi. Non un campione, ma un uomo che fa simpatia, tenerezza. Al quale è facile perdonare le intemperanze: perché lui fa quel che sente non quel che si deve. Nel bene e nel male, con sfrontatezza, indolenza. Non sopporta il pettegolezzo ma si espone.
[…] Smette di giocare a calcio a 34 anni, gira il mondo, si diverte e spende senza remore il suo patrimonio. Oggi è ricoverato in una clinica della salute a Buenos Aires, ed è un declino esagerato: droga, crisi mistiche, alcol. La famiglia smentisce, gli amici si blindano. C’è chi giura di averlo visto e sentito urlare, fino a farsi del male con un paio di forbici. «Come fosse inseguito da qualcuno» ma il fratello spiega: «È caduto da una scala».
[…] Si è perso, il Pocho. Stritolato da una vita di eccessi. «Papà sta bene, deve solo curarsi. Basta con le invenzioni», la parola di suo figlio Tomas irrompe sui social e prova a tutelare l’uomo-bambino che il papà è diventato, o che forse è sempre stato. Poi un nuovo ricovero. Stavolta è overdose, insistono i media. Tomas pubblica un’altra foto: insieme con i genitori («questa è la felicità»), Lavezzi appare sorridente ma terribilmente gonfio. Quando nel 2016 passa dal Psg all’Hebei, in Cina, firma un contratto di 24 mesi da 53 milioni di euro.
Aveva 30 anni, guadagnava più di Ronaldo, più di Messi. La fama, il successo, l’apice della carriera e poi il baratro più profondo: sembra il compimento della parabola maradoniana. Come Diego, Lavezzi non ha retto alla ricchezza, alla notorietà. Non ha superato il «tradimento» del suo agente storico (Alejandro Mazzoni, con il quale è in causa per sottrazione indebita di danaro), le delusioni per la fine delle relazioni con Yanina Screpante e Natalia Borges, modella sudamericana.
[…]
A 34 anni dice basta («voglio godermi la famiglia»). Il calcio è il suo impero, che via via sgretola con vacanze da sogno, coltivando gli hobby più trendy: la musica, la cucina, l’abbigliamento, i vini. Nel 2019, va in vacanza con la fidanzata Natalia in un’isola dei Caraibi francesi. Arriva il Covid e ci resta due mesi tra comfort extra lusso, suite e vini pregiati: la quarantena costa al Pocho 25 mila euro a notte. Esagerato e, stavolta, a 38 anni, anche molto spaventato. Ci sono Tomi e sua madre Debora, la sua prima donna. Torna alle origini, il Pocho.
2. L’AVVOCATO DI LAVEZZI: «SOFFRE DI IPOMANIA, UN DISTURBO PSICHIATRICO. LA DROGA NON C’ENTRA»
Prima le voci di un accoltellamento dopo una rissa in famiglia, poi quelle su un ricovero per disintossicarsi, infine il racconto di una crisi psichiatrica. Lavezzi è tuttora ricoverato in ospedale, dal suo ricovero, clinica Dharma. Raggiunto telefonicamente da So Foot, Mauricio D’Alessandro, uno degli avvocati del Pocho, spiega meglio il suo lo stato di salute: “Va molto bene, l’evoluzione è molto favorevole. Resterà in cura per 21 giorni e poi avrà la possibilità di andarsene o restare a seconda delle sue condizioni. I medici stanno cercando di stabilizzarlo, prima di vedere se ha bisogno di cure più lunghe. Non ha ricevuto terapia intensiva come è stato detto”.
Riguardo ai fatti accaduti a Punta del Este a fine dicembre, dice che Lavezzi “soffre di ipomania, un disturbo cronico che colpisce l’umore. Aveva già subito in passato le conseguenze di questa patologia, non è in cura per consumo di stupefacenti o alcol, ma per curare un disturbo psichiatrico che potrebbe spingere qualcuno a farsi del male”.
“Nel cuore della notte ha sentito un rumore e ha pensato che ci fossero persone in casa, così è successo. Quando ha lasciato l’ospedale, ha cercato di superare la crisi da solo. In generale, possono essere necessari dai quindici giorni a un mese. Ma non ci è riuscito, ecco perché è andato in clinica. Non è una patologia che si cura dicendo semplicemente: non andare a ballare. Richiede cure mediche”.
So Foot ricorda anche la turbolenta vita di Lavezzi dopo essersi ritirato, “tra un caso di ricatto e sextape , a una burrascosa separazione coniugale, fino alla recente rivelazione della frode di cui sarebbe stato vittima”. Anche se “ora gestisce diversi affari” , dice Mauricio D’Alessandro, “il Pocho ha mantenuto un legame con la sua vecchia vita, frequentando regolarmente le riunioni dei suoi figli”.
“Ha condotto una serie di interviste per la Conmebol, intervistando diverse stelle in vista dell’ultimo Mondiale (Messi, Federico Valverde, Neymar, ecc.). Il 5 dicembre ha giocato una partita tra leggende organizzata a Miami, con Ronaldinho, Higuaín e Agüero, pochi mesi dopo aver inaugurato uno stadio a Villa General Gálvez ribattezzato a suo nome.
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