"LA POLITICA HA STRUMENTALIZZATO IL CASO KHELIF-CARINI. ANGELA MI HA MOSTRATO LE PRESSIONI CHE HA SUBITO" – GIOVANNI MALAGÒ A RUOTA LIBERA: “HO RICEVUTO DALLA MASSIMA AUTORITÀ MEDICA DEL CIO IL DOCUMENTO SULLA REGOLARITÀ DELLA PARTECIPAZIONE DI KHELIF. IL RESTO SONO CHIACCHIERE” – IL NUMERO UNO DEL CONI PARLA ANCHE DELLA SENNA (“PER LA 10 KM È BORDERLINE"), DEL VILLAGGIO OLIMPICO SCOMODO (“QUALCHE PROBLEMA C’E’”) – LA REPLICA AL VELENO AL PRESIDENTE DELLA FEDERTENNIS BINAGHI SECONDO CUI MALAGO’ NON HA FATTO PUBBLICAMENTE I COMPLIMENTI PER IL SUCCESSO DEL TENNIS…
-Paolo Brusorio per “la Stampa” - Estratti
Mai giro di boa olimpico fu più dolce.
Quasi seicento chilometri tra andata e ritorno per godersi l'oro nello skeet misto e nel frattempo soffrire le pene dell'inferno per il volley sull'orlo del precipizio: meno cinque giorni alla fine dei Giochi, Giovanni Malagò comincia a fare di conto, il totale se lo tiene per sé ma un giorno come quello di ieri autorizza il presidente del Coni a un certo, come dire, velato ottimismo.
Che sapore hanno queste due ultime medaglie d'oro?
«Un bellissimo sapore. Ho passato tre ore a vedere Italia-Giappone di volley al cellulare e intanto ero lì, sotto un sole infernale a Chateauroux a fare il tifo per Bacosi-Rossetti: sono passato dall'incubo alla doppia apoteosi. A un certo punto ho urlato per la vittoria degli azzurri e mi avranno preso per matto».
E le medaglie?
«Nello skeet abbiamo battuto un mostro come Hancock - in coppia con Smith -, uno che dal 2008 ha sempre vinto l'oro. Tranne che nel 2016 quando ha perso proprio con Rossetti. La ginnastica ha un sapote speciale per molti motivi».
(...)
Un aggettivo per Alice D'Amato?
«Fantastica. La gente deve sapere che nove anni fa, ai Giochi Olimpici giovanili, fu scelta come portabandiera azzurra. Ci avevamo visto giusto».
Presidente, quanto la preoccupano le condizioni di Gianmarco Tamberi?
«Gimbo mi ha chiamato domenica mattina, mi ha spiegato la situazione e poi è scoppiato a piangere».
Come l'ha consolato?
«Gli ho detto, ma porca miseria Gimbo, ne abbiamo viste di tutti i colori e che facciamo adesso, ci arrendiamo? Oggi sarà un giorno di decantazione, di controllo delle condizioni, poi andrà in pedana».
Per vincere o partecipare?
«Mi aspetto un altro miracolo da Tamberi. Con lui c'è sempre il thriller, ma lo sappiamo: nelle condizioni di difficoltà si gasa. E sono sicuro che andrà così anche questa volta».
Tamberi chiama Jacobs, formidabile quel 1° agosto 2021. Ma anche il passato. Che giudizio dà dei 100 metri di Marcell?
«Gli ho detto bravo e grazie, ha onorato nel modo migliore il titolo di campione olimpico, quanti europei c'erano in finale? E quanta gente avrà in futuro la fortuna di vedere un italiano in due finali consecutive dei 100 metri? Bene, io l'ho avuta e me la tengo bella stretta».
Parliamo e Tortu passa il turno nei 200. Lui e Jacobs uguale staffetta 4x100. Fiducioso?
«È tutto un film da vedere».
Le condizioni della Senna e quella del pugilato: tormentoni di cui le Olimpiadi avrebbero fatto volentieri a meno. Partiamo dalla Senna: l'ha convinta questo azzardo francese?
«Il masterplan che avevano presentato puntava su due aspetti principali, la cerimonia lungo il fiume che avrebbe dovuto coinvolgere un milione di persone e la balneabilità della Senna».
Invece?
«A me la cerimonia non ha convinto ma, al netto degli incidenti diplomatici che hanno coinvolto i capi di Stato, non da poco ovviamente, è stata una scommessa vinta».
Resta il problema di acque pericolose per la salute degli atleti?
«Non so se sia vero che hanno speso 1,4 miliardi per bonificare il fiume, è chiaro però che il progetto non si limita alle Olimpiadi, ma guarda avanti».
Bene, ma questo è un aspetto che riguarda i parigini. Le chiedo: gli atleti rischiano la salute?
«Una cosa è fare una gara corta come il triathlon, un'altra è nuotarci 10 km. Adesso la situazione è borderline».
Si gareggerà?
«Sono fiducioso. Tanto che ho chiesto, quale membro Cio, di fare la premiazione di quella gara».
E veniamo all'altro nervo scoperto: il caso Carini–Khelif.Dal ring alla Casa Bianca, passando per Palazzo Chigi: non le è sembrato un tantino esagerato?
«Poi affrontiamo il discorso, ma sa che cosa mi ha dato fastidio più di tutto?».
Più del can can mediatico, possibile?
«Sì. Proprio che i media per un paio di giorni abbiamo parlato più di questo caso che delle medaglie vinte da atleti che si preparavano da anni».
Scusi la difesa della categoria, ma ad aver esagerato è stata la politica nello strumentalizzare il caso, non l'informazione. O no?
«Tutto viene strumentalizzato oggi dalla politica. A destra come a sinistra. Angela mi ha mostrato le pressioni cui è stata sottoposta nei giorni precedenti l'incontro dall'Iba - il presidente ci fa vedere i messaggi - e io le ho detto di non farci caso e di pensare solo a combattere».
Ma lei che idea si è fatto?
«Non parlo di quello che non conosco. Ho ricevuto dalla massima autorità medica del Cio il documento – altro screenshot - sulla regolarità della partecipazione di Khelif al torneo. Il resto sono chiacchiere che hanno travolto Angela. Non lancio nessun j'accuse ma non mi sorprendo affatto che la questione sia diventata politica».
Ci stavamo dimenticando del Villaggio: se ne sono visti di migliori a sentire gli atleti.
Lei da che parte sta?
«Dico che se un atleta come Paltrinieri, alla quarta Olimpiade, si lamenta, qualche problema c'è...».
Però?
«Però Nadal, Alcaraz e Djokovic sono abituati a stare negli hotel a sette stelle ed erano al Villaggio. E comunque nessuno è andato male o andrà male per colpa del Villaggio».
Il presidente della Fitp Binaghi dice che lei non fatto pubblicamente i complimenti per il successo del tennis: nessuna tregua olimpica?
«Sono strafelice per i risultati di Errani-Paolini e di Musetti. Ho fatto i complimenti a loro sui social, che cosa c'è di più pubblico? Si vede che Binaghi non li segue molto».
Risposta secca. E non vale dire Tita-Banti, il cui oro è secondo lei in cassaforte. Scommessa da qui alla fine?
«Punto su una delle squadre, ma non le dico quale».
Delusione azzurra?
«Dispiacere più che delusione. L'argento del fioretto femminile».