"QUANDO CONTE DICE CHE 'QUESTA SQUADRA SI DEVE SPORCARE LE MANI' MI FA RABBRIVIDIRE" - ANTONIO CASSANO SPARA A ZERO SULL'ALLENATORE DEL NAPOLI: "SIGNIFICA CHE DEVI CORRERE, LOTTARE. COSA CHE IO DETESTO NEL CALCIO. NON PUOI DIRE QUESTO A UNA SQUADRA CHE HA FATTO UN CALCIO MERAVIGLIOSO" - LELE ADANI CERCA DI SMORZARE I TONI: "VUOLE DIRE AI CALCIATORI 'QUANDO AVETE DOVUTO CAMMINARE DA SOLI, VI SIETE GIRATI DI FRONTE AI PROBLEMI, IO ADESSO…'"
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Nel corso della puntata di Viva El Futbol Cassano ha mosso delle critiche al Napoli di Conte e al tecnico stesso.
Sulla partita a Cagliari: «Ieri fino al 60′ c’è stato un bruttissimo Napoli, inguardabile. Poi tutto si decide nelle due aree. Se tu fai gol e tu non lo fai. Se poi fai un miracolo ogni dieci partite, lì ne hai fatti tre di seguito. Stiamo parlando di un’altra situazione. Ma questo non è solo nella partita di ieri. Se vado a vedere la prima partita al Verona: malissimo, 3 gol subiti. La partita in casa con il Bologna, fino all’1-0 non hanno fatto bene. Li hanno fischiati. Poi hanno vinto la partita, dopo l’1-0 hanno fatto qualcosina di buono.
Con il Parma meritavano ampiamente di perdere, ieri non meritavano di vincere e questo è quanto delle partite. È semplice parlare della partita di ieri: una squadra come il Cagliari crea tanto e poi non fa gol. Dall’altra parte ci sono giocatori più bravi che con mezza occasione ti fanno gol e finsice la partita. Però in queste quattro partite io non ho visto dei miglioramenti a livello qualitativo di gioco».
Cassano continua parlando di Conte: «Ovviamente quello che tu dici Lele dell’anima, l’allenatore ce la sta mettendo. Ci ha messo la faccia dopo la partita con il Verona, si è imposto con la società, ha voluto il centravanti e l’ha avuto, ha voluto Gilmour e McTominay e li ha avuti. Lì è stato un genio. Quando dico che arriverà tra le prime quattro, lo dico perché lui al risultato ci arriva: a lui non frega un ca**o come ci arriva: l’obiettivo è quello. All’esterno dirà a tutti “Dobbiamo giocare le partite”, ma lui avrà detto alla squadra che si deve vincere lo scudetto, perché l’idea sua è tentare di vincere lo scudetto. Lo fa a modo suo, che a me piace zero.
Quello che lui vuole, la squadra lo fa. Tu hai detto che è speciale, sotto quel punto di vista sì perché si buttano nel fuoco per lui, ha un’alchimia con il centravanti che in Italia fa la differenza, poi va fuori dall’Italia e fa cagare. Le persone guardano sempre gli highlights, poi vai a vedere la prestazione e non è buona. Il problema grande è che la sua mentalità, la sua idea non so fin dove può arrivare. In conferenza ha detto una cosa che mi fa rabbrividire. Io, fossi suo giocatore, mi vergognerei.
Quando ha detto “Questa squadra ha capito che si deve sporcare le mani”. Per come interpreto io il calcio, significa che devi correre, lottare. Cosa che io detesto nel calcio. Tu dici questo a una squadra che ha fatto questo calcio meraviglioso, tu dici a questa squadra che bisogna lottare. Questo è ciò che detesto a morte. Se io ho fatto sempre un tipo di gioco, e soprattutto il calcio più bello in Europa quando ha vinto il campionato, posso non rifarlo quello? Secondo me sì. Lui ha buttato un po’ il bastone dicendo che loro non sono più quelli. Quando chiedi di sporcarsi le mani ad una squadra che sa fare calcio, io rabbrividisco».
A questo punto interviene Lele Adani, che gli risponde: «È giusto parlarne, ma elaboriamo bene. Lui non toglie il gioco, anzi. Questa squadra deve giocar meglio. Cosa succede? Per arrivare a giocare a calcio, banalmente arrivare a fare quello che ha fatto all’Inter, si fa qualche uscita collaudata, lo scambio tra le punte, l’appoggio sulle punte e gli esterni che avanzano. Gli estremi che si accentrano. Bisogna che la squadra abbia un passaggio pulito, uno smarcamento efficace, una connessione che non ha ancora.
Lui dice che prima di dare quei codici, si deve sudare. Perché l’anno scorso quando la squadra non ha praticamente mai incominciato il campionato, ha cambiato allenatori, è finita in un modo che mi ha portato a pensare che i calciatori non fossero esenti da colpe. In campo c’era a volte quell’attitudine, che portava alla confusione, di demandare la responsabilità. Alcune partite non solo sono state prive di risultato, ma sono state anche brutte. Il suo è anche un modo di dire “Fidatevi di me”».
Interviene di nuovo Cassano: «Ha detto anche una cosa importante, che da ex calciatore non mi sarebbe piaciuta. Lui ha detto che quella squadra sarà irripetibile, l’obiettivo della squadra è sempre vincere ma bisogna farlo in un altro modo in cui lui crede. E che gli altri gli devono credere».
Adani gli risponde: «Gli vuole dire anche questo. “Ragazzi, come vi hanno tolto il condottiero vi siete smarriti”. Sai perché? Perché è una squadra che non ha grande personalità. Ora lui dice “Quindi quando avete dovuto camminare da soli, vi siete girati di fronte ai problemi, io adesso mi prendo le colpe ma voi mi dovete seguire”. Per questo lui aveva e ha bisogno di Lukaku. Prima ancora dell’aspetto tecnico, c’è l’attitudine».