Estratto dell'articolo di Andrea Pasqualetto per www.corriere.it
[…] Gianfranco Zigoni, il geniaccio ribelle del calcio italiano. L’avevamo lasciato capellone nell’album dei calciatori Panini degli anni Settanta. Lo ritroviamo al telefono mezzo secolo dopo, burbero e simpatico settantottenne che ci concede un incontro solo dopo una certa insistenza.
[…] Ai tempi della serie A lui era Zigo il talento, Zigo l’anarchico, il matto, il George Best italiano, Zigo che beve e fuma, che dribbla segna e se ne va, che mette la pelliccia in panchina e rifiuta la nazionale. «Eh — dicevano — se Zigo avesse avuto testa sarebbe stato meglio di Pelé».
Pentito di qualcosa?
«Nemmeno di essermi tagliato i capelli quando sono andato alla Juve perché ero troppo giovane per dire di no ad Agnelli. Mi dà fastidio chi dice “se avesse avuto un’altra testa”. Non ha senso. Io ho questa testa e questo sono, nel bene e nel male. Magari non ho avuto molta passione ma sono stato sempre me stesso, felice di esserlo. Per me il calcio è divertimento, è il patronato dove scartavo tutti. Ero più forte di Pelé... Non ridere! […]».
Perché?
«Vedo pochi giocatori e molti calciatori, gente che calcia la palla e basta. Oggi gioca solo l’allenatore, tattica, ma che due maroni, […]Io giocavo con l’esterno, li prendevo tutti per il culo, altra storia. […]».
Zigoni va a prendere qualcosa da bere, ti aspetti che torni con un vinello: succo di mela e sfogliatine.
È uno scherzo?
«Quando giocavo e non potevo, bevevo whisky e fumavo, anche 40 sigarette al giorno. E adesso che potrei non bevo e non fumo. Non m’interessa. Ogni tanto un bicchiere, quando vengono gli amici, Mauro Corona, Renato Faloppa, Renica, Briaschi, quelli di Verona che passano a trovarmi. […] ».
[…]
Una convocazione in nazionale e il gran rifiuto per fastidio, cioè?
«Perché non mi facevano giocare e perché non avevo un grande attaccamento alla nazionale, per me il mondo è libero, cosa sono queste nazionali? Bianchi, rossi, neri, verdi, non c’è differenza».
[...]
Problemi economici?
«No, ho una pensioncina, un negozietto che do in affitto. Mi accontento, io arrivo dal Bronx, uhè. Una volta avevo la Porsche azzurra, adesso non la vorrei neanche regalata».
Che fa oggi Zigoni?
«Che domanda del c... Quien sabe, chi lo sa. Ogni giorno è diverso, amo l’ozio e adoro moglie, figli e nipoti».
[…]Pelé, Mihajlovic, Vialli, anno nero.
«Con Pelé ho giocato un’amichevole Roma-Santos. Io ero convinto di essere più forte di lui, anche perché l’aveva detto Trapattoni dopo il 3-1 di Genoa-Milan, tripletta mia. Ho pensato oggi il mondo capirà che Zigo-gol è più forte di Pelé. Poi lo vedo dal vivo e mi prende un colpo: madonna che giocatore, mi è venuta la depressione...Vialli e Miha, troppo giovani». […]
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