Arriva una clamorosa indiscrezione dalla Spagna sul futuro di Cristiano Ronaldo e sul suo possibile addio alla Juventus dopo l'eliminazione dalla Champions contro il Porto. Josep Pedrerol, conduttore del noto programma spagnolo El Chiringuito de Jugones, ha lanciato la bomba di mercato: "Jorge Mendes ha parlato con il Real Madrid della possibilità del ritorno di Cristiano Ronaldo".
Secondo Josep Pedrerol, sempre molto vicino alle vicende dei blancos, Mendes avrebbe infatti già sondato il terreno con i blancos per il ritorno di CR7 a Madrid. Sarebbe possibile il ritorno dell'attaccante a Madrid? Come spiega Marca, è un'opzione in linea di principio esclusa al Real ma non per mancanza di desiderio e nel calcio, poi, tutto è possibile. I movimenti, spiega il quotidiano spagnolo, potrebbero intensificarsi nelle prossime settimane.
Come spiega ancora Marca, i segnali di amore di CR7 al Real Madrid e a quelli che erano i suoi compagni di squadra si sono ripetuti negli ultimi mesi. L'idea di un possibile ritorno sarebbe passata per la testa del giocatore. La Juve, inoltre, sta attraversando un momento economico delicato e la situazione è ancora più delicata dopo l'eliminazione europea.
La società bianconera sembra intenzionata a cedere CR7, anche a causa del suo alto stipendio. Potrebbero essere gli ultimi mesi di Ronaldo a Torino ma il problema più grosso per l'addio alla Juve riguarda la questione fiscale: solo in Italia il portoghese ha la possibilità di pagare solo il 25 per cento del suo reddito, cosa difficile da eguagliare in qualsiasi altra nazione.
CRISTIANO RONALDO REAL MADRID ADIDAS
CRISTIANO RONALDO, ADDIO ALLA JUVE A GIUGNO? C'È UN PREZZO
Tutti si domandano se l’acquisto di Ronaldo sia stato un buon investimento per la Juventus, nel day after l’eliminazione che certifica il triplo flop in Champions (Ajax, Lione, Porto). Di sicuro anche il club si chiede se arrivare a fine contratto o cedere il portoghese, mentre si allontanano le prospettive di un rinnovo.
Arrivato nel 2018 per 115 milioni (inclusi premi e commissioni), CR7 ha un cartellino che a fine stagione sarà ammortizzato per 88 milioni, quindi la Juve dovrebbe chiedere almeno 29 milioni per non subire una minusvalenza. C’è poi lo stipendio da 31 milioni netti, circa 64 lordi: un macigno in tempi di pandemia sui conti del club: un quinto del costo dell’intera rosa.
Analizzando l’acquisto di Ronaldo come qualsiasi investimento aziendale, si deve stabilire cosa ha portato il portoghese alla Juve che non sarebbe arrivato senza di lui, non tanto (o non solo) sul campo, ma in termini economici. Qualcuno pensava che le magliette ne avrebbero ripagato l’acquisto: ipotesi inverosimile.
A conti fatti, il merchandising è cresciuto di 16 milioni il primo anno: balzo imponente ma (anche attribuendolo solo a CR7) lontano dal coprire i costi. L’anno dopo le vendite sono calate, certo, per via del Covid. La Juve vendeva in media 500 mila magliette l’anno, numero poi incrementato da Ronaldo, ma Real e Man United ne vendono 1,6 milioni ciascuno.
Il numero di abbonati non è cresciuto (per la limitata capienza dello Stadium) ma la Juve ha potuto alzare i prezzi, incrementando da 881 a 1.029 euro il ricavo per abbonato e spingendo l’introito complessivo a 30 milioni (+17%). Seppure penalizzato dal Covid, il secondo anno segna un contributo di CR7 stimabile in 2,8 milioni sugli abbonamenti (al netto del +5,7% di incremento annuo che la Juve comunque applicava, in media, gli anni precedenti) e 4,7 milioni sugli incassi delle singole partite.
L’effetto più vistoso è sugli sponsor: i contratti Adidas e Jeep, rinnovati a condizioni migliori. Il premio per indossare i kit dell’azienda tedesca è balzato da 23 a 51 milioni annui: benefi cio che si estenderà al 2026. Adidas ha poi riconosciuto una tantum alla Juventus 15 milioni per il 2018/19, ragionevolmente ascrivibili all’effetto-CR7.