"LO SCUDETTO PERSO IN ALBERGO CON IL NAPOLI? ANDÒ COSÌ. CI FU UN ERRORE CLAMOROSO DI ORSATO IN INTER-JUVENTUS. ERO INCAZZATO NERO E I GIOCATORI PIANGEVANO..." - MAURIZIO SARRI SI RACCONTA: "PERCHE' HO LASCIATO LA LAZIO? SQUADRA INTORPIDITA. MI SPIACE CHE LE SQUADRE ITALIANE NON MI ABBIANO CERCATO. SI PUNTA SUI GIOVANI, MA L'ESPERIENZA NON VA CESTINATA" - "L'ERRORE PIÙ GRANDE È STATO LASCIARE IL CHELSEA. IL NAPOLI L’ESPERIENZA PIÙ INTENSA. CON DE LAURENTIIS HO AVUTO UN RAPPORTO NON FACILE, MA LO RINGRAZIERÒ SEMPRE" - "LO SCUDETTO ALLA JUVE? DA TIFOSO DEL NAPOLI HO FATTO FATICA"
-Estratto dell'articolo di Monica Scozzafava per il "Corriere della Sera"
Lazio-Bayern di Monaco in Champions League: vittoria dei biancocelesti per 1-0. Maurizio Sarri sceglie questa partita come manifesto del suo calcio, e tiene una lezione per gli allenatori, professionisti e dilettanti. […]. Siamo a Villa Casagrande a Figline Valdarno, è casa per Maurizio. […]
Sarri, lei senza calcio proprio non sa stare…
«Eh, no. Quando senti l’energia, la voglia di campo che cresce non puoi stare senza. Le prime settimane dopo aver lasciato la Lazio ho staccato completamente, avevo bisogno di riposo mentale e sono stato preso anche da problemi familiari. Adesso mi manca, e tanto».
Col valzer degli allenatori in serie A a lei non sono arrivate telefonate?
«Non da club italiani, purtroppo. E sinceramente un po’ mi spiace, c’erano panchine libere in squadre che immaginavo potessero fare per me. Non sono stato interpellato neanche per una chiacchierata. Sono i presidenti a decidere, ci mancherebbe. Ma meritavo di essere ascoltato almeno un quarto d’ora».
[…] Si è dato una spiegazione?
«Si punta sui giovani, e va anche bene. Ma l’esperienza resta un valore, non va cestinata. Basta vedere l’età degli allenatori che quest’anno hanno vinto Conference, Europa e Champions League: 63, 66 e 65 anni. Non è un caso. Poi, certo, se nessuno mi ha cercato probabilmente è stato perché ho sbagliato anche io qualcosa, una riflessione intima va fatta».
[…] Al Napoli disse: abbiamo perso lo scudetto in albergo, e pure lì...
«Si può ridere finché si vuole, ma andò così. Ci fu un errore clamoroso, poi anche riconosciuto, di uno degli arbitri migliori, Orsato, in Inter-Juventus. Noi eravamo in ritiro in albergo: uscii dalla mia stanza incazzato nero, volevo spaccare tutto, ma dovevo tirare su di morale i ragazzi. Li vidi seduti sulle scale dell’hotel, piangevano. Era già troppo tardi: noi perdemmo con la Fiorentina e lo scudetto andò alla Juve».
Due anni dopo va alla Juve e lo vince lì.
«Fu un percorso di grande sofferenza, con tanto di discussioni in famiglia. Diciamo che da tifoso del Napoli ho fatto fatica. Non avrei dovuto lasciare il Chelsea, ecco».
È l’errore su cui più recrimina?
«Non c’è dubbio. C’erano buone basi per restare, ho commesso un grosso errore. Abbiamo vinto l’Europa League, il progetto era grande ma volevo tornare in Italia, purtroppo».
«[…] il Napoli, l’esperienza più intensa della mia carriera».
Senza vincere titoli…
«Le storie più belle del calcio sono quelle in cui non si è vinto. Con De Laurentiis ho avuto un rapporto non sempre facile, ma lo ringrazierò sempre per avermi dato la possibilità di allenare la squadra per cui tifavo da bambino. Comprerò casa a Napoli».
[…] Lascia la Lazio e i soldi...
«Ambiente appiattito, squadra intorpidita».
[…] Mezzora insieme: una, due, cinque, otto sigarette. Non le farà male, Sarri?
«Gli esami sono a posto».