"LA SPAGNA È UN AVVERSARIO PIÙ FASTIDIOSO DELLA STESSA INGHILTERRA MA VINCEREMO COMUNQUE" - MARIO SCONCERTI VERSIONE ARUSPICE SULLA SEMIFINALE: "GLI SPAGNOLI SENZA PALLA NON HANNO PENSIERI. SE GLIELA TOGLI SPESSO, CADONO SU SE STESSI. SE RIESCI POI A PRENDERE GIOCO E A MUOVERLO DI PRIMA È COME PERDESSERO GRAVITÀ. IL PUNTO È CHE TOGLIERE IL PALLONE ALLA SPAGNA NON È FACILE. LO SPAZIO DETERMINANTE SARÀ QUELLO TRA PEDRI E BARELLA, DUE GIOCATORI CHE NELL'ANIMA SI ASSOMIGLIANO"
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Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"
La Spagna è un avversario più fastidioso della stessa Inghilterra. Gli inglesi sono una squadra bellissima, ma disabituati ad avversari tipo Italia, molto veloci e aggressivi. Amano tenere il campo, hanno trovato tutte squadre che si sono chiuse. La Spagna è leggera, fugge via, non ha tante idee ma è insistente. È lenta in difesa perché non è abituata a difendersi. Il suo catenaccio è tenere la palla.
In 5 partite ha avuto il pallone per il 70 per cento del tempo. Noi che siamo già una squadra offensiva abbiamo una media di possesso del 55. Sono due cifre che spiegano molto. Se tieni così tanto il pallone vuol dire che giochi piano, cerchi passaggi facili. È la vecchia scuola catalana di cui Luis Enrique fa parte, tenere palla e aspettare il momento per andare in verticale. Cominciano il palleggio dal portiere, il giocatore che tocca più palloni è Laporte uno dei due difensori centrali.
Ha fatto 540 passaggi in 5 partite, una media di 108 a gara, con una percentuale di successo del 96,4, uguale a quella di Jorginho che di passaggi ne ha fatti molti meno. Jorginho tocca però il pallone ogni volta per ricominciare un' azione, cioè nel difficile. Laporte passa all' altro difensore centrale, poi agli esterni bassi, e poi si ricomincia.
È lui che dà la palla a Busquets in una breve linea retta per cominciare finalmente il gioco. Questa lunga danza zuccherosa apre qualche volte gli avversari , ma ha un limite: disabitua alle risposte. La Spagna non sa difendersi, finora quando ha vinto, ha dovuto vincere due volte. È sempre stata rimontata. Come si può giocare per batterla? Giocando intensamente a centrocampo, soprattutto Barella su Pedri e Verratti su Koke.
Riconquistare il pallone a metà campo nella tela dei loro scambi e andare verso la porta con tre passaggi svelti. È più difficile la prima della seconda fase. Gli spagnoli senza palla non hanno pensieri. Se gliela togli spesso, cadono su se stessi. Se riesci poi a prendere gioco e a muoverlo di prima è come perdessero gravità. Il punto è che togliere il pallone alla Spagna non è facile. Lo spazio determinante sarà quello tra Pedri e Barella. Sono due giocatori che nell' anima si assomigliano.
Barella ha una sua logica asimmetrica che lo rende sempre nuovo agli avversari. Pedri è un prossimo fuoriclasse, è l' uomo dell' ultimo passaggio e sa inventarlo ogni volta diverso. Perché capisce al volo il passaggio che può far male e ha la classe per realizzarlo. Koke e Pedri, insieme a Morata, approfitteranno dalla vastità del campo per inserirsi da dietro. Le loro ali giocano infatti larghissime, così anche Emerson e Di Lorenzo dovranno rimanere molto larghi.
I due corridoi che si apriranno tra Bonucci-Chiellini e i due esterni, saranno il territorio di Pedri e Morata, la loro scelta migliore perché non contempla dribbling, solo inserimenti. Dovrà dribblare invece Insigne. Spinazzola arrivava sempre sul fondo e lo spingeva al centro. Oggi Insigne partirà dal suo ruolo naturale, sarà quindi marcato da un terzino. Per arrivare a incidere dovrà saltarlo. È una differenza importante. Ma vinceremo comunque.