"TOP" GANNA E IL “TRENINO” D’ORO - MENTRE SI PARLA DEL FLOP DEGLI SPORT DI SQUADRA, GLI AZZURRI DELL’INSEGUIMENTO SU PISTA FESTEGGIANO IL TITOLO OLIMPICO IMPREZIOSITO DAL RECORD DEL MONDO – UN MIRACOLO IN UN PAESE IN CUI L’UNICO VELODROMO AL COPERTO, A MONTICHIARI, È STATO CHIUSO PER QUASI UN ANNO E MEZZO - I MERITI DEL CT VILLA E CAVENDISH INCORONA GANNA: “UN FENOMENO”… - VIDEO
-CAPOLAVORO ??? #filippoganna #JonathanMilan #FrancescoLamon #SimoneConsonni #GiochiOlimpici #OlympicGames #Olympics #Tokyo2020 #CiclismosuPista #CyclingTrack #ItaliaTeam pic.twitter.com/TtPJ9xCcCt
— Rg_magic99 (@RgMagic99) August 4, 2021
Il “trenino” d’oro. Mentre si parla del flop degli sport di squadra alle Olimpiadi di Tokyo, c’è un gruppo di azzurri che festeggia uno storico titolo olimpico impreziosito dal record del mondo. Sono i fantastici quattro dell’inseguimento su pista. Simone Consonni, Jonathan Milan, Francesco Lamon e Filippo “Top” Ganna, campione del mondo a cronometro.
Il trascinatore del quartetto che ha rubato quasi 3 decimi in ogni giro in cui era davanti. “Un fenomeno”, per il re degli sprinter Mark Cavendish: “Ganna è fortissimo, è ancora giovane, può vincere in fuga, può scalare montagne”.
Dietro il successo azzurro c’è “un grande lavoro di squadra” e un ct, Marco Villa, che ha iniziato a costruire la vittoria dopo una cocente beffa ai Giochi di Rio, quando la finale sfuggì per una manciata di centesimi.
Sono stati anni difficili. Il ciclismo su pista, in Italia, non è quello dei tempi gloriosi del Vigorelli di Milano e del surplace di Maspes e Gaiardoni e sconta fortissime carenze strutturali. L’unico velodromo al coperto in Italia, a Montichiari, è stato chiuso per quasi un anno e mezzo (dal luglio 2018 a novembre 2019).
Ma i moschettieri della pista azzurra si sono dimostrati più forti delle avversità. Jonathan Milan, poco prima di partire per Tokyo, non aveva nascosto l'obiettivo: "Puntiamo all’oro".
“I danesi in questi anni mi sono sembrati inarrivabili e invece abbiamo annichiliti con il record del mondo”, spiega il ct Villa. Ganna parla di “sogno che siamo riusciti a realizzare tutti insieme. Un Mondiale o un europeo ti danno luce. Ma un oro olimpico illumina tutto lo sport, e il ciclismo su pista ne ha bisogno. Influenzare un ragazzino, portarlo a fare questo sport è un orgoglio. Quando abbiamo cominciato noi, guardavamo i nostri rivali come idoli. Adesso ci sarà qualche altro team che guarderà a noi come punto di riferimento e avversario da battere”.
Filippo Pozzato, ex pistard e vincitore della Milano-Sanremo del 2006, a "Tutti Convocati" su "Radio 24", riconosce che l’artefice principale dell’oro è il ct Marco Villa: "L'unico che ci ha creduto molti anni fa, prima di Rio.
Ha lavorato in silenzio con umiltà e pacatezza, ma sapeva dove voleva arrivare”. Non è finita. Domani c’è Viviani nell'omnium: “Può far bene. L'ho sentito dopo la corsa e mi ha detto che stava guardando la gara sull'ipad e l'ha buttato in aria per la gioia, è una cosa bellissima questo tifo per i suoi compagni…"