MARCO TRAVAGLIO: “NON POTEVA MANCARE UN GRANDE CLASSICO DELL’ESTATE: L’ENNESIMA RIAPERTURA DEL “CASO PANTANI”. IL PM DI TRENTO HA DECISO DI NON IGNORARE LE 'RIVELAZIONI' RACCOLTE DALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA, IMPEGNATA A PERDER TEMPO SUGLI INTERESSI DELLA CAMORRA NEL TOTONERO SUL GIRO D’ITALIA DEL 1999 (TUTTO PRESCRITTO, SALVO OMICIDI) - DIECI ANNI FA STEFANO GARZELLI, STORICO GREGARIO DEL PIRATA, DISSE: 'LASCIAMO CHE MARCO RIPOSI IN PACE'. SAREBBE IL CASO DI DARGLI ASCOLTO…"
Marco Travaglio per Il Fatto Quotidiano - Estratti
[...] non poteva mancare un grande classico dell’estate: l’ennesima riapertura del cosiddetto “caso Pantani” nel tentativo di dimostrare, a dispetto dei fatti, che anche lui fu vittima della giustizia, penale e sportiva, e riabilitarlo come campione senza macchia.
Può darsi che il pm di Trento non potesse ignorare le “rivelazioni” raccolte dalla commissione Antimafia, impegnata a perder tempo sugli interessi della camorra nel totonero sul Giro d’Italia del 1999 (tutto prescritto, salvo omicidi).
Sta di fatto che ha riascoltato il bandito Vallanzasca su presunte confidenze origliate in carcere. Le stesse che avevano indotto già 10 anni fa la Procura di Trento e poi quella di Forlì a riaprire il caso e ad archiviarlo.
(...) Pantani fu processato a Forlì per altri due ematocriti abnormi, riscontrati nei ricoveri per due incidenti nel 1995: 57% a Rimini e addirittura 60.1 a Torino, a dispetto di una media dichiarata di 45. Condannato per frode sportiva, Pantani fu assolto in appello: non perché non fosse dopato, anzi, ma per un buco nella vecchia legge sull'illecito sportivo, applicabile a dirigenti e medici che “dopano” l’atleta, ma non al suo “autodoping” (punibile solo dal 2000: nel ’95 “il fatto non era reato”).
(...) Dieci anni fa Stefano Garzelli, storico gregario del Pirata, commentò così la penultima riapertura: “Lasciamo che Marco riposi in pace”. Sarebbe il caso di dargli ascolto.