LA RIMONTA IMPOSSIBILE DI PECCO BAGNAIA – IL PILOTA DELLA DUCATI A UN PASSO DAL TITOLO MONDIALE DELLA MOTO GP - MERITO DI UN RECUPERO PORTENTOSO (5 VITTORIE E 3 PODI NELLE ULTIME 9 GARE) A RIPROVA DI UNA CONSAPEVOLEZZA DELLA PROPRIA SUPERIORITÀ ORMAI ACQUISITA. IL SENSO DI COLPA PER AVER BEVUTO E POI GUIDATO L'ESTATE SCORSA A IBIZA IN UN'UNICA TRASGRESSIONE – IL RITRATTONE BY GIORGIO TERRUZZI E LA FIDANZATA SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI
-
Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera”
Bravo Quartararo ad afferrare il filo che tiene aperto il Mondiale. Bravissimo Bagnaia a vincere una corsa carica di tensione, come di norma per le domeniche che decidono un campionato e il destino di un campione.
Mica facile tirare senza sbagliare, circondato com' era da una tensione suprema. Lui, in sella, in palla, il migliore in pista ancora una volta. Le sue donne, Carola, sorella-media manager, e Domizia, fidanzata, sull'orlo di una crisi di nervi; lo stato maggiore Ducati preso da una comprensibile concitazione.
Ma Pecco è così. Un ragazzo quieto, a costo di sembrare eccessivamente controllato. Uno che «non commette due volte lo stesso errore», come confessa in un raro guizzo di presunzione.
Che vada a prendersi il titolo a Valencia lo danno tutti per scontato. Ne è convinto persino il suo antagonista: dovrebbe vincere, cosa che non capita dal giugno scorso, con Bagnaia praticamente fuori causa. A dare certezze c'è un recupero portentoso (5 vittorie e 3 podi nelle ultime 9 gare) e una consapevolezza della propria superiorità ormai acquisita. Agevolata, va detto, dalle condizioni precarie della Yamaha, al contrario dello spolvero delle tante Desmosedici. Quartararo, come Stoner con la Ducati, sembra l'unico in grado di portare a casa qualche osso con la moto giapponese mentre Bagnaia è l'alfiere di un'intera pattuglia.
Un vero capovolgimento del panorama tecnico con un interprete che abbina azzardo e misura in un mix talvolta sconcertante. Qualche caduta di troppo per far temere fragilità congenite, cancellate da prestazioni straordinarie, a indicare un'attitudine all'auto-analisi accurata e dunque una condizione mentale più solida di ogni previsione. Il limite vero di Bagnaia resta un'incognita. Risorge, rilancia, vince, secondo uno stile personalissimo.
Meno personaggio di chi sta battendo, dall'esuberante Quartararo all'estroverso Bastianini, poco interessato alla ribalta, attanagliato dal senso di colpa per aver bevuto e poi guidato l'estate scorsa a Ibiza in un'unica trasgressione. Pesaro, dove vive oggi, come Chivasso, dove è cresciuto. Casa, palestra, casa. Cucina per la sua compagna, il cane Turbo da portare a spasso, una passione per le scarpe, un'unica insofferenza: la coda all'ufficio postale. Il resto del tempo dedicato ad un raccoglimento quasi monacale. Bagnaia cerca la via giusta. L'ha trovata. Ne troverà altre.