E’ UN CALCIO MALATO: IL COVID ASSEDIA LA SERIA A, JUVE NAPOLI SARA’ RINVIATA – NEL NAPOLI SEI POSITIVI (SPALLETTI, UN UOMO DELLO STAFF, DUE CALCIATORI, UN MAGAZZINIERE), LA ASL PUÒ BLOCCARE LA PARTENZA DEGLI AZZURRI PER TORINO – IL NAPOLISTA: “I BIANCONERI POSSONO PREPARARSI PER LA SCENEGGIATA DELLO SCORSO ANNO. MAGARI AGNELLI TROVERÀ QUALCHE EMITTENTE TV DISPOSTA A LASCIARGLI MICROFONO APERTO PER DIRE CHE LORO RISPETTANO LE REGOLE” – LA SALERNITANA CHIEDE IL RINVIO, LA LEGA DICE NO. TREMANO UDINESE (7 POSITIVI) E VERONA (10 CONTAGIATI)…
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La Asl bloccherà il Napoli. Visto che la Lega Serie A persevera e dà ancora una volta prova di immaturità e irresponsabilità, ci penserà la Asl di Napoli a ricordare che esiste un governo deputato alla tutela della salute e che in piena pandemia, bontà loro, Gravina e Dal Pino possono contare a briscola.
Ovviamente sarebbe bastato un pizzico di buon senso, la sana ragionevolezza di cui evidentemente sono sprovvisti i vertici del nostro calcio. Nel caso specifico, il Napoli – oltre ai calciatori già colpiti dal Covid – ora ha anche Spalletti, due nuovi calciatori, un uomo dello staff del tecnico e un magazziniere. Tutti positivi in poche ore. La Asl non può non tenerne conto. Non può autorizzare la trasferta di un gruppo di lavoro che è evidentemente contagioso.
Come lo scorso anno, Juventus-Napoli sarà rinviata. I bianconeri possono prepararsi per la sceneggiata dello scorso anno. Magari Agnelli troverà qualche emittente tv disposta a lasciargli microfono aperto per dire che loro rispettano le regole. Noi prepariamo i popcorn.
IL COVID ASSEDIA LA A
SALVATORE RIGGIO per il Messaggero
Sono passati 15 mesi da quel 4 ottobre 2020, quando il Napoli fu bloccato dall'Asl territoriale, a causa dei contagi Covid, e non partì per Torino non presentandosi in campo contro la Juventus. Un precedente che all'epoca scatenò tantissime polemiche.
E adesso la storia potrebbe ripetersi. L'Asl di Caserta, competente per Castelvolturno, in queste ore sta valutando se far partire il Napoli con destinazione Torino, per la gara con i bianconeri del 6 gennaio. Ieri il club azzurro ha registrato la positività del tecnico Luciano Spalletti e dei calciatori Mario Rui, Malcuit e Boffelli. Oltre che avere altri tre giocatori positivi: Osimhen, Lozano ed Elmas, che però non sono mai tornati a Napoli dalle ferie natalizie. Insomma, la serie A è a un passo dal caos.
Il Covid dilaga, la variante Omicron sta mettendo in ginocchio le società: sono quasi un centinaio adesso i positivi al coronavirus tra giocatori, allenatori e membri dello staff. Se la giornata di lunedì 3 gennaio si era chiusa con il comunicato del Milan, che annunciava il caso di Tatarusanu, ieri se ne sono aggiunti altri (uno anche tra i rossoneri). Una lista infinita, che mette a repentaglio il regolare svolgimento della prima giornata di ritorno, in programma domani.
La prima notizia è stata quella del focolaio divampato al Verona con 10 positivi (otto calciatori) ed è a rischio la gara contro lo Spezia. Da ricordare, e vale per tutti, che da quest' anno si gioca sempre al di là dei casi positivi in rosa. Una sola eccezione: ci si ferma se l'Asl territoriale dice stop e mette in quarantena l'intera formazione. Come è accaduto, tra l'altro, alla Salernitana. Che, bloccata dopo un focolaio Covid di sette giocatori, non è partita per Udine e non è scesa in campo il 21 dicembre al Friuli.
CAOS SALERNITANA Nel frattempo, proprio la Salernitana è arrivata a quota 11 positivi (nove giocatori) e altri 25 in isolamento. L'Asl ha bloccato nuovamente la squadra di Stefano Colantuono, che ha chiesto il rinvio della gara contro il Venezia ed è a rischio pure quella con il Verona al Bentegodi di domenica 9 gennaio. Senza dimenticare gli altri tre casi del Torino e i sette dell'Udinese.
Così, davvero, si rischia di non finire il campionato, anche se alcuni calciatori si sono sottoposti al richiamo del vaccino, la terza dose. Saranno tantissime le assenze nel ritorno in campo dopo le feste natalizie e la situazione potrebbe degenerare nei prossimi giorni. Gli esperti ritengono che il picco si toccherà a fine gennaio. Intanto, ieri record di contagi in tutta Italia: 170.884 nuovi casi su 1.228.410 tamponi. La situazione non è migliore in serie B. L'annullamento delle ultime due giornate di campionato del 2021 (quelle del 26 e 29 dicembre), hanno soltanto messo una toppa al problema Covid. Ma era evidente a tutti, già il 23 dicembre scorso, quando è stata presa la decisione, che i guai veri dovessero ancora arrivare. Anche qui l'andamento della curva epidemiologica nel campionato segue quella del Paese: se ne contano addirittura più di 120. Tantissimi i focolai.
Addirittura 20 casi nella Reggina. Alla Ternana sono 17, al Vicenza 15 e al Frosinone 14. Ma non sono messi meglio al Crotone (11), all'Ascoli (6), al Benevento e alla Cremonese (5). Nel Parma è risultato positivo Buffon. Il Brescia cerca di andare oltre: i componenti del gruppo squadra hanno già completato il ciclo vaccinale con il booster o hanno prenotato la terza dose senza indugi. Nel volley, invece, possibile focolaio a Chieri (almeno quattro atlete) che impedirebbe alla squadra di Giulio Bregoli di scendere in campo nella semifinale di oggi, contro Novara, della Final Four di Coppa Italia (la finale è in programma nel giorno dell'Epifania).
IN EUROPA Se la serie A piange, il resto d'Europa non ride. In Premier il Liverpool ha richiesto il rinvio della semifinale di andata della Carabao Cup di domani con l'Arsenal. In Francia, nel Psg, è risultato positivo Gigio Donnarumma (due giorni fa anche Lionel Messi), mentre in Bundesliga il Bayern Monaco ha ufficializzato la positività di Sané e Upamecano. Un vero e proprio focolaio considerando i casi di Lucas Hernandez, Nianzou, Neuer, Coman, Tolisso e Richards. Infine, in Spagna è positivo Joan Laporta, presidente del Barça, e in Turchia Balotelli.