L’INCREDIBILE STORIA DI BRUNO FERNANDES: VA ALLO UNITED PER 80 MILIONI, AL NOVARA NEL 2012 COSTÒ 40 MILA EURO: CHE SUPER RIVALUTAZIONE! IN 8 STAGIONI IL SUO VALORE DI MERCATO SI È MOLTIPLICATO DEL 2000% - MENTRE I VELENOSI COLUMNIST INGLESI SI CHIEDONO SE POTRÀ FARCELA CON LA PRESSIONE DI UNA MAGLIA CHE HA FATTO CROLLARE GENTE TIPO VERON O SANCHEZ, A GENOVA, SPONDA SAMP, RIDONO. ECCO PERCHE’

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Giulio Di Feo per la Gazzetta dello Sport

 

bruno fernandes

Un po' come fare il Duomo con i Lego, guardarlo qualche anno dopo e scoprire che è diventato grande come l' originale. In architettura non è possibile, nel calcio sì. Chiedere lumi a Bruno Fernandes, che ha visto il proprio valore di mercato moltiplicarsi del 2000% in 8 stagioni: il Manchester United l' ha preso dallo Sporting per 80 milioni (bonus compresi), ma nel 2012 venne via al suo primo trasferimento da pro a circa 40mila euro.

 

Lo prese il Novara in B, affare pluri-redditizio: arrivò per la Primavera ma appena si affacciò in prima squadra le mise il Tigre nel motore portandola dai bassifondi ai playoff, poi fruttò al club 5 milioni nell' ambito della sua cessione all' Udinese (comproprietà più riscatto).

 

Uno si chiede: l' ha pagato troppo lo United o l' ha pagato poco il Novara? Entrambe e nessuna. Il primo quesito non si pone: in Premier, e lo United ancor di più, problemi di cassa ce ne sono pochi, se uno serve prima si compra e poi si chiede quant' è. Il secondo va spiegato: Fernandes nel 2012 spiccava nelle giovanili del Boavista, che all' epoca vivacchiava in C, e se brilli nel sommerso è difficile che ti peschino subito al top.

 

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Nello specifico, di lui si era innamorato Ribalta, all' epoca capo degli osservatori della Juve, così la soffiata al Novara arrivò veloce e il ds Giaretta fu bravo a capitalizzarla. Nel mezzo, Fernandes ci ha messo tanto del suo: in 4 anni di Serie A (3 a Udine e 1 alla Samp) ha perfezionato il ruolo di mezzala con licenza di uccidere, poi allo Sporting si è sublimato. In biancoverde ha corso da mediano e segnato come una punta di quelle buone, 64 reti in 2, 5 anni. E con certi numeri poi la chiamata da un top club è strano se non ti arriva.

 

Lo United gli sbavava dietro dai tempi di Mourinho, anche Spurs e Real di recente hanno sondato il terreno. Di lui piace l' adattabilità a vari contesti tattici, naturale per uno che da ragazzo era centrale difensivo per poi passare all' ala fino al ruolo attuale, il carattere temprato, la capacità di disimpegnarsi nel breve per poi giocare facile e preciso, l' ambidestrismo montato su due piedi dolci e un tiro secco, preciso, mai improvvisato anche da lontano. Lo spirito di sacrificio l' ha imparato a casa: papà era bravo ma mollò il calcio per un lavoro così da poter provvedere alla famiglia.

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L' idolo? Non a caso Moutinho, un leader che raffinava la palla per gli altri ma che amava anche andarsela a procacciare.

 

Bruno è di cuore, nell' ultima intervista allo Sporting s' è messo pure a piangere per la commozione. E mentre i velenosi columnist inglesi si chiedono se potrà farcela con la pressione di una maglia che ha fatto crollare gente tipo Veron o Sanchez, di sicuro sorridono a Genova: negli accordi sulle percentuali di futura vendita, nelle casse Samp entreranno 7 milioni.

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