L’ITALIA SALVATA DAI RAGAZZINI: “LA DOMANDA È SE KEAN E RASPADORI SIANO IL FUTURO O IL PRESENTE" – SCONCERTI: "DIECI GIOCATORI CHE TORNANO A CASA INFORTUNATI DOPO DUE PARTITE NON LI HO MAI SENTITI. SI È SEMPRE COMBATTUTO PER RESTARE FINO ALL'ULTIMO MINUTO CON LA NAZIONALE, ADESSO SI SCAPPA IN FRETTA"– MANCINI RESPINGE LE VOCI SULLE PRESUNTE PRESSIONI DEI CLUB PER NON SCHIERARE GIOCATORI: “NON HO RICEVUTO TELEFONATE..."
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Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"
Fa piacere vedere l'Italia segnare con tanta facilità, ma il miglioramento è indistinguibile, dipende prima di tutto dalla pochezza della Lituania. Gli esperimenti, o le emergenze, hanno valore quando le condizioni sono al tuo livello. Se c'è troppa differenza si scade nell'allenamento. Fa bene al morale, ma non dice niente di serio sullo stato di salute. Sono analgesici: va via il dolore, non il problema.
Raspadori però è un ottimo analgesico, assomiglia a una medicina vera. Così Kean, che gioca come pochissimi in Europa alla sua età, ma resta ancora irrisolto, come non sapesse investire la sua differenza. Sono attaccanti sicuri, la domanda è se siano il futuro o il presente. Dalla loro parte c'è una realtà che si allarga: il presente manca, quindi il loro futuro è quasi un obbligo.
Raspadori è un giocatore ideale per una squadra che vuole inserire uomini verso il gol. Sa restituire il pallone, non lo vuole soltanto usare. Mi ricorda Anastasi, che era più rabbioso vicino al gol, rabbia che Raspadori sta comunque studiando.
Kean ha tutto, se vuole fare il grande calciatore, lo sarà. Altrimenti avremo meno futuro anche noi. Un altro titolare prossimo venturo è Bastoni, ma anche questo è destino. Si scolora intanto il pressing della Svizzera che pareggia a Belfast ed è raggiunta.
Resto comunque colpito dalla rapidità con cui siamo passati dal fanatismo estivo ai grandi dubbi di questi giorni. Il calcio è come una strada qualunque, non è mai la stessa da un giorno all'altro. A volte piove, a volte si alza la polvere. Nemmeno noi lo siamo. Perché pretendiamo dal calcio sempre qualcosa di innaturale? C'è comunque un'evoluzione nel gruppo di Mancini.
Dieci giocatori che tornano a casa infortunati dopo due partite non li ho mai sentiti. Si è sempre combattuto per restare fino all'ultimo minuto con la Nazionale, adesso si scappa in fretta. Forse qualcosa deve rivedere anche Mancini nel suo modo di fare il conduttore. Sembra più inqueto, fuori dalla vecchia razza. Non sono malattie, sono piccoli sintomi. Ma è come se fosse diminuita l'allegria di tutti.
MANCINI
Dopo la vittoria sulla Lituania di ieri sera, il ct dell’Italia, Roberto Mancini, ha allontanato le illazioni su presunte pressioni ricevute dai club per non schierare calciatori che sarebbero stati necessari alle partite in programma in campionato, come Napoli-Juventus. Ieri ne aveva parlato la Gazzetta dello Sport.
«Io non ho ricevuto telefonate. Cerchiamo di salvaguardarli o metterli nelle condizioni di tornare prima come abbiamo fatto con i giocatori che avevano fatto due partite».
E su Zaniolo, che, indisponibile, ha scelto di restare:
«Una delle qualità del gruppo che ha vinto l’Europeo è stata l’unione. L’amicizia è un collante che ci ha permesso di dare qualcosa in più. Questi ragazzi hanno un grande futuro. Dipende da loro».