C’E’ UN NESSO TRA I CONTRATTI SUI DIRITTI TV E UN PAIO DI COMPRAVENDITE DI UNA SERIE DI LIBRI STORICI IN POSSESSO DI GRAVINA? A OPERAZIONI SALTATE, LA CAPARRA SAREBBE RIMASTA NELLE MANI DEL PRESIDENTE FIGC – IL NUMERO UNO DELLA FEDERCALCIO E’ STATO SENTITO DAI PM DI PERUGIA SUI PRESUNTI DOSSIERAGGI A POLITICI E VIP - I SOSPETTI SUL “GRANDE NEMICO” LOTITO: PER I PM È IL LOBBISTA EMANUELE FLORIDI (UOMO DEL PRESIDENTE DELLA LAZIO) LA FONTE ALLA BASE DEL DOSSIER. LOTITO, SENTITO DAI PM, NEGA TUTTO:SIAMO ALLA FOLLIA, QUESTE SONO CALUNNIE. QUALCUNO SI STA DIVERTENDO A METTERE IL MIO NOME IN MEZZO”

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«CONOSCO ALCUNE PERSONE COINVOLTE MA NON SO ALTRO»

Alberto Abbate per “il Messaggero” - Estratti

 

GIUSEPPE GRAVINA - CLAUDIO LOTITO

L'inchiesta si allarga. Ogni giorno c'è una nuova puntata, con dettagli inediti e continui colpi di scena. Anche il presidente della Lazio Claudio Lotito è stato ascoltato a Perugia. Il patron, che è anche un senatore, conferma e spiega, sempre mantenendo la massima discrezione sulla deposizione:

 

«Sono stato chiamato come testimone e mi sono presentato subito con la massima disponibilità. Potevo anche eccepire il fatto di essere un parlamentare e la Procura avrebbe dovuto chiedere l'autorizzazione per interrogarmi. Ma non l'ho fatto

 

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I pm perugini hanno anche chiesto lumi sui rapporti tra Claudio Lotito e il lobbista Emanuele Floridi: «Sì, e ho risposto che lo conosco come tutti nel mondo del calcio». E su questo Lotito fa subito una precisazione: «La conoscenza non può determinare altro, mica parliamo di dipendenti miei o di qualcuno che pago.

emanuele floridi

 

E poi, se anche qualcuno che conosco dovesse fare una rapina in banca, dove c'è scritto che lo venga a dire a me o che io lo sappia? Lo dico perché qualcuno sta strumentalizzando quest'inchiesta di cui non so nulla, parlando di personaggi vicini a Lotito o amici del sottoscritto. Siamo alla follia, queste sono calunnie belle e buone. Qualcuno si sta divertendo a mettere sempre il mio nome in mezzo».

 

 

1. GRAVINA SENTITO DAI PM DI PERUGIA

Fabio Amendolara per “La Verità” - Estratti

 

L’inchiesta tutta calcio e veleni sulle accuse rivolte al numero uno della Figc Gabriele Gravina ha viaggiato sulla tratta giudiziaria Salerno-Perugia-Roma. E si è già arricchita, come ha svelato ieri La Verità, delle convocazioni di Emanuele Floridi, esperto di calcio e manager che si occupa di crisi aziendali, e di Claudio Lotito, patron della Lazio ed ex presidente della Salernitana. Oltre ai due, però, sono già stati sentiti anche il direttore sportivo della Lazio Angelo Fabiani e lo stesso Gravina.

 

gravina lotito

Indagando sul presunto giro di accessi abusivi alle banche dati che coinvolge il pm della Procura nazionale antimafia Antonio Laudati e il luogotenente della Guardia di finanza Pasquale Striano è saltato fuori un tentativo di mettere nei guai Gravina.

 

Laudati e Striano, dopo una serie di spiate informatiche, stando alle ipotesi della Procura perugina, avrebbero tirato su un «atto d’impulso» che aveva come oggetto una «proposta di trasmissione alla Procura distrettuale di Roma del lavoro di approfondimento sul conto di Gravina, attuale presidente della Federazione italiana giuoco calcio, già presidente della Lega Pro fino al mese di ottobre 2018».

 

E proprio quest’ultimo dettaglio sarebbe centrale in questa vicenda. Perché una parte dell’attività di ricerca nei database riservati ruoterebbe attorno ai diritti tv della Lega Pro per l’anno 2018. Sia Fabiani che Gravina sono stati sentiti come persone informate sui fatti a Perugia, Procura che sta indagando sulle spiate informatiche, in un fascicolo contro ignoti. Tra settembre e novembre 2023, però, il capo della Procura di Perugia, Raffaele Cantone, ha disposto la trasmissione degli atti che aveva raccolto, individuando nella Procura di Roma quella competente per territorio. 

 

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gabriele gravina foto di bacco

Sul binario investigativo, però, si è innestata anche la Procura di Salerno, perché Laudati e Striano, secondo le accuse perugine, per camuffare il loro atto d’impulso avrebbero sostenuto con i vertici della Procura nazionale antimafia che le informazioni che avevano raccolto su Gravina provenivano dalla Procura di Salerno, il cui capo, Giuseppe Borrelli, ieri ha spiegato «di aver fornito da tempo e in più occasioni informazioni utili e documentazione necessaria per la prosecuzione delle indagini in corso».

 

Una conferma, secondo il difensore di Laudati, l’avvocato Andrea Castaldo, dell’esistenza della documentazione salernitana. Tra le posizioni consultate ci sono quelle di Danilo Iervolino, presidente della Salernitana e proprietario del settimanale L’Espresso, e di Marco Mezzaroma, cognato di Lotito con cui il patron della Lazio ha diviso l’esperienza alla Salernitana ed ex di Mara Carfagna.

 

Ma al centro delle ricerche ci sono anche la Isg, una società che si occupa proprio di diritti delle trasmissioni sportive e Chiara Faggi, legale della Lega Pro.

 

Di certo i rapporti tra Gravina e i laziali non sono sempre stati morbidi. E con i testimoni convocati prima a Perugia e poi a Roma (fatta eccezione per Gravina, sentito solo dalla Procura umbra) chi indaga si è concentrato su un paio di compravendite, previo anticipo di caparra, legate a una serie di libri storici (che il numero uno della Figc sia un grande collezionista è noto) in possesso di Gravina. A operazioni saltate la caparra sarebbe rimasta nelle mani del presidente Figc: in un caso 350.000 euro e nell’altro 250.000.

 

2. IL MONDO DEL CALCIO SFILA DAI PM PERUGINI: SENTITI GRAVINA&C.

Lorenzo Vendemiale e Valeria Pacelli per “il Fatto quotidiano” - Estratti

lotito casini

 

Il mondo del calcio sfila a Perugia. Nelle scorse settimane i pm hanno sentito come persone informate sui fatti Gabriele Gravina, presidente della Figc, e il consulente di marketing e comunicazione sportiva Emanuele Floridi.

 

Gravina è stato sentito come “vittima” di quello che i magistrati guidati da Raffaele Cantone ritengono essere stato un falso in atto pubblico. È infatti questo il reato che viene contestato all’ufficiale di polizia giudiziaria Pasquale Striano e al procuratore nazionale antimafia Antonio Laudati. Secondo le accuse i due, in un atto a firma Laudati trasmesso il 23 marzo 2023 dal procuratore nazionale Giovanni Melillo alla Procura di Roma, “attestava no falsamente che la fonte di innesco dell’attività investigativa” di questo atto era costituita da “elementi informativi” provenienti dalla Procura di Salerno.

 

Secondo i pm invece l’atto di origine era un altro: ossia le “informazioni ottenute da Emanuele Floridi”. In questo modo Striano e Laudati, secondo l’accusa, “favorivano intenzionalmente un danno a Gravina Gabriele” perché nell’atto di impulso – con oggetto “propo stadi trasmissione alla Procura di Roma del lavoro di approfondimento svolto dal Gruppo di lavoro SOS (segnalazioni per operazioni sospette, ndr) sul conto di Gravina Gabriele” – “ipotizzavano attività illecite poste in essere da Gravina”.

 

gravina foto mezzelani gmt215

PER I PM perugini dunque non era la procura di Salerno, ma il manager Floridi (che con una nota del suo legale nega la circostanza) l’informatore dell ’input investigativo su Gravina. Il presidente della Figc è tra i soggetti sui quali, per i magistrati di Perugia, c’è stato un accesso abusivo: era il 28 luglio 2022 quando è stato ricercato il suo nome per verificare se vi fossero Sos sul suo conto.

 

claudio lotito foto di bacco

Per questo Gravina settimane fa è stato sentito: secondo quanto risulta al Fatto gli sono state poste domande anche sui rapporti con una serie di soggetti, come Claudio Lotito, il patron della Lazio.

 

Che Floridi fosse la fonte che ha dato l’input agli accertamenti su Gravina lo ha smentito ieri la difesa di Laudati. “Il dottor Laudati – ha spiegato l’avvocato Andrea Castaldo – su richiesta di Salerno ha svolto degli approfondimenti investigativi in ordine ai rapporti tra chi aveva comprato la Salernitana, Danilo Iervolino, e Gravina perché c’erano delle cointeressenza patrimoniali sulle quali si doveva investigare”.

 

La procura di Salerno in una nota ha poi spiegato che vi è stata, tempo fa, la trasmissione di atti utili alle indagini perugine.

 

POLITICI - MANAGER E VIP SPIATI DA PASQUALE STRIANO

Intanto un fascicolo senza indagati né reati è stato aperto anche a Roma. Secondo quanto riportato ieri da un quotidiano tratterebbe temi inerenti la compravendita di diritti. Il quotidiano spiegava inoltre che i pm capitolini stanno “cercando di capire se tra i contratti sui diritti possa esserci un nesso con almeno un paio di compravendite di una serie di libri storici in possesso allo stesso Gravina. Secondo l’ipotesi investigativa i testi di epoca medievale (ve ne sarebbero anche altri dell’Ottocento) sarebbero inizialmente stati oggetto di compravendita con un antiquario, previo anticipo di caparra”. Circostanze smentite da fonti vicine al presidente Figc.

 

Lo stesso quotidiano ha riferito poi che a Perugia è stato sentito, sempre come persona informata sui fatti, anche Lotito.

 

claudio lotito
claudio lotito

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