UN SALVADANAIO AMBULANTE - LA JUVENTUS GODE: OGNI GOL FA LIEVITARE LA VALUTAZIONE DI POGBA - CI PENSERÀ MINO RAIOLA A CUCINARE L’AFFARE PER I BIANCONERI - E PER IL FRANCESE ARRIVA LA FIRMA CON UN GRANDE SPONSOR (NIKE?)

Soffiato a uno dei rari pisolini di Ferguson, dall’ad Marotta e dal ds Paratici (e Raiola), dieci anni fa sarebbe rimasto alla Juve a lungo, adesso, con la Premier in agguato, Real e Barça bulimici di campioni, e gli sceicchi sotto la Tour Eiffel, la sua lunga permanenza a Torino è impossibile…

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Massimiliano Nerozzi per “la Stampa”

 

POGBA SCARPINI ADIDAS POGBA SCARPINI ADIDAS

Più Golden boy di così non si può, dice chi conosce Paul Pogba da anni: un ragazzo d’oro, come il Pallone che prima che poi si prenderà, per gli sponsor che lo marchieranno con la loro griffe, per la squadra che se lo comprerà. E, va da sè, per la Juve, se e quando deciderà di venderlo. Ogni gol fa ritoccare le quotazioni del francese per chi vorrà darsi allo shopping, ogni cresta e danza accende la fantasia dei tifosi, e delle aziende.
 

VALORE INESTIMABILE
Pogba è un salvadanaio ambulante, un gratta e vinci con il codice scoperto, in mondovisione. Sessanta, ottanta milioni, chi offre di più? Da far perdere l’orientamento. Anche a lui, soprattutto a lui: «Che effetto fanno i milioni pronti per lei ovunque? Io penso al campo - risponde Pogba - perché queste cose fanno girare la testa». Non resta che giocare, segnare, ballare. «Pensare a migliorarsi e non alle qualità che ha», per dirla con Andrea Pirlo, un altro che fin da giovane fu alle prese con un talento esagerato.

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Nell’attesa, ci pensano gli amici a tenerlo con i piedi per terra: «Pogba sta facendo le cose normali, per uno come lui: quando segnerà 15 gol a stagione, allora sarà fantastico». Oddio, a marzo siamo già a quota nove stagionali, ma molti dei quali decisivi: tre per le rigide statistiche (le reti che modificano il risultato), altri quattro per piegare la partita, da primo gol. Per squalifica, mancherà a Palermo, e l’unico aspetto positivo è che si riposerà in vista della battaglia di Dortmund.
 

POGBA juve roma POGBA juve roma

CI PENSA RAIOLA
A Pogba basta occuparsi del prato, e per quel che ci sta attorno c’è Mino Raiola: «Io penso solo al campo, per il resto c’è Raiola, che sta parlando». Non con la Juve, si deduce, se i colloqui per il prolungamento del contratto, firmato l’anno scorso, sono finiti da un pezzo. Del resto, l’agente non è proprio segreto: «Chi vuole Pogba? Sette squadre, quelle che se lo possono permettere», aveva detto nei giorni scorsi. Di mercato, con il giocatore non si parla: «Dico che sono concentrato per vincere questo scudetto». E pure questo non farebbe che accrescere il suo valore: terzo titolo in tre anni, per uno che ne compierà 22 domenica.

paul pogba della francia e l honduregno carlo costly paul pogba della francia e l honduregno carlo costly

 

Da buon francese, a volte tende a dribblare anche i bicchieri di champagne che serve, perdendosi in giocate un po’ naif, ma ha pure fucilate risolutive. Pogba è già un gran giocatore, e un progetto di fuoriclasse: «Se non lo diventerà, dovrà prendersela solo con se stesso», disse una volta Antonio Conte. Soffiato a uno dei rari pisolini di Ferguson, dall’ad Marotta e dal ds Paratici (e Raiola), dieci anni fa sarebbe rimasto alla Juve a lungo.

 

Adesso, con la Premier in agguato, Real e Barça bulimici di campioni, e gli sceicchi sotto la Tour Eiffel, la sua lunga permanenza a Torino è da no betting. Come lo scudetto in altre mani che non siano quelle della Juve: «Ma sappiamo che le partite saranno sempre più difficili - ribatte Pogba, da fedele juventino - e io spero di essere sempre più decisivo».
 

JUVENTUS BENFICA - POGBA JUVENTUS BENFICA - POGBA

OLTRE I 3 MLN: NIKE O ADIDAS
Trasloco o no, di certo a giugno Pogba si allaccerà alle scarpe un marchio, lui che fin qui ha alternato ai piedi Nike e Adidas, cosa mai vista a questi livelli. È arrivato il momento dello sponsor tecnico, raccontano gli amici, dopo un’offerta sui tre milioni di euro rifiutata solo l’anno scorso: ora il baffo americano è il logo favorito. Saltato ogni accordo, Pogba aveva preferito giocare secondo estetica e non pecunia: «Metto le scarpe che mi piacciono di più». Ma con l’avvicinarsi del gran ballo degli Europei 2016, alla corte di Francia, casa sua, una scarpetta bisognerà pur averla.

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