Da https://www.ilnapolista.it/

 

 

THEODORE THEODORIDIS

La bolla dei diritti tv dello sport sta scoppiando. Non solo in Italia, ormai anche all’Uefa tocca fare i conti con l’inversione di tendenza e prepararsi al futuro. E nel futuro c’è il mettersi in proprio, online. Esattamente come la Serie A sta – con tutte le turbolenze annesse – per discutere la proposta di Mediapro di creare un canale della Lega che bypassi (almeno al primo step di mercato) i grandi broadcasters tv, così la Champions League potrebbe scavalcare l’attuale assetto degli operatori locali e finire in streaming su un unico canale ufficiale.

 

l'invasione di campo di kinsey wolanski durante la finale di champions league

Ne scrive il Financial Times, sulla base di una tendenza ormai acclarata: il mercato dei diritti – che ora vale per l’Europa circa 3,25 miliardi di euro l'anno – è in contrazione. Sky e simili hanno raggiunto il livello di saturazione della domanda, e si trovano a dover gestire una platea di consumatori già stressata dagli innumerevoli abbonamenti tra cui devono barcamenarsi.

 

D’altra parte i giganti dell’internet si sono già buttati nell’oceano dello sport in tv: Amazon lo ha fatto con il football americano. Ma in ogni caso non sembrano disposti a investire cifre più alte degli operatori tradizionali. Da qui l’idea dell’Uefa di fare da sé, sulla scia di quanto già fatto dalla Major League di baseball negli USA.

 

CHAMPIONS LEAGUE

L’idea è quella di migliorare il sito della tv online Uefa e “rubare” i milioni di tifosi che seguono la più grande competizione sportiva d’Europa sui broadcasters locali. Il progetto prevede una prima fase di sperimentazione in mercati extraeuropei, ma il segretario generale dell'Uefa Theodore Theodoridis non esclude di stringere accordi per trasmettere online le partite in quei mercati in cui i broadcaster dovessero offrire ''meno di quanto l'Uefa ritenga valgano le partite''.

 

 

''Le tv tradizionali sono stati fondamentali per la diffusione dello sport e del calcio calcio. Ora dobbiamo esplorare altre strade, anche nel digitale. Ci stiamo provando''.

THEODORE THEODORIDIS DAVID SASSOLI