SDE-RENATO SANCHES! DOPO LA BOCCIATURA DI MOU, IL DIVORZIO DALLA ROMA A GENNAIO È POSSIBILE - IL CENTROCAMPISTA PORTOGHESE È ENTRATO IN CAMPO A BOLOGNA E DOPO 18 MINUTI È STATO SOSTITUITO DA MOU – A FINIRE SULLA GRATICOLA E’ ANCHE IL GENERAL MANAGER, TIAGO PINTO, CHE AVEVA DEFINITO SANCHES “LA SUA OSSESSIONE” – ZAZZARONI SU MOURINHO CHE HA DETTO DI ESSERE PRONTO A RESTARE ALLA ROMA: “NON È NORMALE CHE..."

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Da corrieredellosport.it

mourinho

Leggendo sul tabellone luminoso il numero 20, dopo 18 minuti del secondo tempo, abbiamo tutti pensato a un errore. O al limite a un altro infortunio. Ma come, non era appena entrato? Renato Sanches ha guardato incredulo la panchina e ha allargato le braccia, sconsolato. Era proprio vero, Mourinho lo aveva sostituito dopo avergli chiesto di giocare il secondo tempo.

 

Una brutta sorpresa, insolita quanto significativa, che l’allenatore ha voluto spiegare nelle interviste: «Mi dispiace, voglio chiedere scusa a Renato. Mi sarà successo altre tre o quattro volte di cambiare un giocatore così. Ricordo di averlo fatto con Matic al Chelsea ma per altri motivi».

 

E’ dispiaciuto, si scusa, ma non si pente: «Speravo, dopo i sessanta minuti giocati contro lo Sheriff, che Renato con l’adrenalina della partita riuscisse a scuotersi e a liberarsi di quelle cicatrici emotive che lo condizionano. E’ un ragazzo che ha paura di farsi male. E che lavora anche a Trigoria a intensità bassissime. Ho rischiato perché a Bologna mi serviva la sua qualità nella ripresa. Ma quando ho visto i suoi ritmi, sono intervenuto. Aveva rischiato due volte l’ammonizione, non potevo lasciarlo in campo».

 

renato sanches mourinho

Il mistero si infittisce. Renato Sanches era arrivato in prestito dal Psg a fine mercato. Ma dopo essere stato definito «un’ossessione» personale dal general manager Tiago Pinto, ha giocato solo tre partite da titolare, due delle quali contro lo Sheriff. Poi ha alternato spezzoni poco incoraggianti ad allenamenti blandi, fermandosi periodicamente al primo segnale di indurimento muscolare. Contro il responso degli esami strumentali, che non hanno mai evidenziato infortuni particolarmente gravi, Renato Sanches denuncia dolori che non lo fanno lavorare a tempo pieno. Per questo Mourinho ha utilizzato l’espressione «cicatrici emotive».

renato sanches

 

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MOU, UN ATTO  D’AMORE PER LA ROMA E IL CALCIO VERO 

Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport

 

«Voglio restare alla Roma, se andassi via non sarebbe per mia decisione». Quando un allenatore di 61 anni a gennaio, e quindi ancora giovane, uno che ha vinto tutto e ovunque, se ne esce dopo una sconfitta con una dichiarazione del genere, aggiungendo che i milioni arabi - tantissimi - non gli interessano, il calcio europeo e quello italiano dovrebbero applaudire sentendosi gratificati.

mourinho striscione

 

Mourinho non chiede più soldi, non pone condizioni particolari - conosce perfettamente la realtà finanziaria del club - eppure è pronto a restare: ha trovato il posto nel mondo che cercava, l’amore della gente della quale ha bisogno. Vuole continuare a lavorare, soffrire, subire i limiti di una squadra costruita male e con poco. Vuole la Roma.

Confesso che sono rimasto sorpreso: non è normale che un personaggio della caratura, dei trascorsi, della sofisticatezza di Mourinho - gli occhi lucidi - si butti nella bocca del leone (in questo caso americano) senza protezione, senza alcuna strategia. Non è normale, ma è bellissimo.

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