SE NE VA UN PEZZO DI STORIA DEL CALCIO ROMANO: ERNESTO ALICICCO, IL MEDICO SOCIALE DELLA ROMA DEL SECONDO SCUDETTO, SI È SPENTO A 90 ANNI – LA SUA CARRIERA INIZIÒ ALLA LAZIO PRIMA DA SECONDO PORTIERE E POI COME COMPONENTE DELLO STAFF MEDICO - AMICO DI DI BARTOLOMEI, TOTTI E MAZZONE, SALVO’ LA VITA A MANFREDONIA DOPO L'INFARTO CONTRO IL BOLOGNA- ANDAVA IN PANCHINA SEMPRE IN GIACCA E CRAVATTA: “HO IL PELLICCIOTTO”, DICEVA, MOSTRANDO I PELI…
-Ernesto Alicicco era famoso perché andava in panchina con la Roma sempre e solo in giacca e cravatta: con il sole tropicale o con la neve, non cambiava mai. Niente eccezioni, niente giubbotti, niente camicie arrotolate. “Ho il pellicciotto” diceva mostrando i peli sul petto. RIP
— Roberto Maida (@RobMaida) September 17, 2024
Francesco Balzani per gazzetta.it
Un altro pezzo di storia della Roma se ne è andato. Ernesto Alicicco, storico medico sociale della Roma a cavallo tra gli anni ’80 e il 2001, è morto infatti nella notte all’età di 90 anni. Una storia incredibile quella del medico nato nel quartiere Prati, zona centrale della capitale.
A darne notizia la Scuola portiere Davide Calabria con la quale Alicicco collaborava negli ultimi anni “Si era messo a disposizione della Scuola sin dal primo giorno, dispensando consigli sul tema a tutti noi, e partecipando anche a stage formativi. Se ne va un pezzo della Scuola, se ne va un pezzo di storia dello sport”. Una figura centrale per calciatori e non solo. Da quella indimenticabile della decade ottanta fino ai primissimi anni del terzo millennio, poi un fax di licenziamento firmato da Capello a chiudere una storia incredibile.
Alicicco è stato nello staff medico giallorosso in entrambi i scudetti vinti nel 1983 e nel 2001. Grande tifoso giallorosso, dopo vent'anni di onorata carriera alla Roma ha lavorato al Brescia e con la Nazionale Under 21, ma la sua carriera iniziò alla Lazio prima da secondo portiere e poi appunto come componente dello staff medico. Nel 1978 la chiamata di Gaetano Anzalone, a cui non poteva dire di no. Poi la conferma di Dino Viola e quella successiva di Franco Sensi.
Grande amico di Carlo Mazzone, con cui giocò anche a Siena, strinse un rapporto speciale anche con Agostino Di Bartolomei e Bruno Conti oltreché che con Francesco Totti. Personaggio mediatico e molto amato dai tifosi ha lavorato al fianco di allenatori come Liedholm, Eriksson, Bianchi, Radice, Zeman e appunto Capello, anche se solo per due stagioni. Un suo intervento tempestivo salvò la vita a Lionello Manfredi colto da infarto il 30 dicembre 1989 contro il Bol