SINNER SALTA LE OLIMPIADI PER UNA TONSILLITE (IL TERZO VIRUS DELLA STAGIONE) E NEL MIRINO FINISCE LA FIDANZATA RUSSA ANNA KALINSKAYA – IL CORSERA: “A 22 ANNI JANNIK FA FATICA A CONCILIARE LA RIGOROSA DEDIZIONE CHE GLI RICHIEDE IL TENNIS CON LA VOGLIA LEGITTIMA DI VIVERE IL NUOVO AMORE. IL SINNER INNAMORATO VIENE ELIMINATO A LONDRA DA MEDVEDEV E PARTE PER UN WEEKEND IN COSTA SMERALDA CON LA KALINSKAYA. PRIMA TORNAVA AD ALLENARSI” - PIETRANGELI: “QUESTI ITALIANI... VANNO SU E GIÙ, ORA JANNIK DEVE ASPETTARE ALTRI 4 ANNI PER LE OLIMPIADI E CHISSÀ QUANTE COSE SUCCEDONO…”
PIETRANGELI
"Che brutta notizia, un vero peccato. Era uno dei favoriti, era pronto e gasato. Sicuramente arrivava lontano. Aveva buona possibilità di giocarsela fino in fondo. Ma questi italiani... vanno su e giù, un giorno sta bene uno, una volta l'altro. Vedi Berrettini adesso". Così a LaPresse Nicola Pietrangeli, nel commentare il forfait di Jannik Sinner, numero uno al mondo."Ora Jannik deve aspettare altri quattro anni e chissà quanto cose succedono da qui al prossimo quadriennio, dispiace a tutti.
I RETROSCENA SU SINNER
Gaia Piccardi per il Corriere della Sera - Estratti
Le prime linee di febbre lunedì sera. Sembra una sciocchezza, forse uno sgambetto del solleone di Montecarlo in cima a una settimana di allenamento proficuo, sulla terra. Ma la temperatura sale a 38, accompagnata dal mal di gola. Slitta la partenza per Parigi però l’intenzione è partecipare: già Tokyo, nel 2021, era sfumata per scelta tecnica del coach di allora, Riccardo Piatti.
La diagnosi del dottore, martedì, taglia le gambe a ogni speranza: tonsillite significa placche in gola (punto sensibile, già trattato nel passato), antibiotici, debolezza diffusa. Il forfait di Jannik Sinner all’Olimpiade diventa ufficiale ieri, via social: «Sono amareggiato, ho trascorso un paio di giorni a riposo ma il medico mi ha fortemente sconsigliato di giocare».
Sinner, terzo virus di stagione
Il team Italia scende a 402 unità, Parigi perde una delle sue stelle più brillanti, il nostro medagliere un possibile oro. Fioccano i retroscena, ma è alle uniche notizie certe che dobbiamo attenerci. Il numero uno del mondo non sta bene, quello che gli ha preso la gola è (almeno) il terzo virus della stagione dopo l’influenza romana nei giorni della rinuncia agli Internazionali del Foro Italico per l’infortunio all’anca (Jannik, costretto a letto in hotel, rinunciò alla celebrazione della Davis sul centrale) e il malessere di Londra, quel calo di pressione nei quarti con Medvedev che gli è costato Wimbledon.
Djokovic diventa n.1 del tabellone olimpico (oggi il sorteggio), Alcaraz n.2, Nadal mina vagante, Murray all’ultimo urrah (per davvero): il torneo degli altri resta bellissimo, il nostro (al posto di Sinner entra Vavassori perché è troppo tardi per coinvolgere Cobolli, Musetti giocherà il doppio con Darderi) per ora è una delusione cocente.
Il rigore e le energie
«Non vedevo l’ora di avere l’onore di rappresentare il mio Paese — scrive l’azzurro su Instagram —, farò il tifo da casa». Non è la stessa cosa. Nel rispetto della situazione di Sinner, qualche riflessione è doverosa. La sensazione è che, a 22 anni, Jannik faccia un po’ di fatica a conciliare la rigorosa dedizione che gli richiede il tennis di alto livello con la voglia legittima di vivere la sua età e il nuovo amore. È una fase di assestamento, che gli richiede un alto investimento di energie fisiche ed emotive, che lo lascia sguarnito sul fronte tennis.
Se apri la finestra, uno spiffero entra. E con quello spiffero il rischio di ammalarsi aumenta. La sfortuna, nello sport professionistico, non è un alibi. Le situazioni possono essere affrontate più o meno bene, ed è stato lo stesso Jannik, a Wimbledon, ad ammetterlo: «Certe cose potevano essere gestite meglio».
Vecchio e nuovo Sinner
Il vecchio Jannik, quello che l’anno scorso perdeva a sorpresa da Altmaier al secondo turno di Parigi, ne approfittava per tornare a lavorare e anticipare il cambio del servizio (da foot back a foot up), presentandosi a Wimbledon (semifinale) in grande spolvero. Il Sinner innamorato, e non è reato, viene eliminato a Londra da Medvedev e parte per un weekend in Costa Smeralda con Kalinskaya, che in Sardegna ne approfitta per andare a trovare la migliore amica. Torna con le stelline negli occhi però scivola sul traguardo della sua seconda non-Olimpiade, e perché si presenti una terza occasione bisognerà aspettare altri quattro anni, a Los Angeles 2028
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