SPALLETTONE NON FA MIRACOLI – CRONACA DEL TRISTE ESORDIO DEL CT DELL’ITALIA, FERMATA SULL’1-1 DALLA MACEDONIA DEL NORD – RONCONE: “LASCIATE STARE LUCIANO SPALLETTI. SONO QUESTI I GIOCATORI CHE ABBIAMO. LI CONOSCETE, LI AVETE VISTI, NO? SE VOGLIAMO RESTARE DENTRO LA SPERANZA DI ANDARE AI PROSSIMI EUROPEI, DOBBIAMO ESSERE CONSAPEVOLI DELLA LORO SOSTANZIALE MODESTIA TECNICA. L’UNICA SPERANZA DA ALIMENTARE –È CHE IL NUOVO C.T. RIESCA…” – VIDEO

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Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

 

ciro immobile segna in macedonia italia

Lasciate stare Luciano Spalletti. Sono questi i giocatori che abbiamo. Li conoscete, li avete visti, no? Se vogliamo restare dentro la speranza di andare ai prossimi Europei, dobbiamo essere consapevoli della loro sostanziale modestia tecnica. E non scandalizzarci perché la Macedonia del Nord, dopo averci sbattuto fuori dai Mondiali, ora ci mette in ginocchio con un pareggio assolutamente meritato.

 

[…]  L’unica speranza da alimentare – ma dev’essere forte, fortissima – è che il nuovo c.t. riesca ad allestire presto qualcosa di simile a una squadra. […]

 

luciano spalletti macedonia del nord italia 2

Il primo scarabocchio […] è puro colore: stadio mezzo vuoto e rugginoso, sudicio, con la tribuna stampa allestita nel punto più alto, i tavoli pieni di ragnatele, le sedie sbilenche, e zanzare e strani calabroni che si buttano in picchiata sul prato – chiamiamolo così, anche se è molto spelacchiato: guardiamo la partita con i calciatori che, laggiù, sembrano i pupazzetti del Subbuteo.

 

Però una cosa s’intuisce, subito: gli azzurri, appena possono, verticalizzano. È la grande novità tattica, dopo anni di palleggio ostinato, e presuntuoso. Ma è chiaro che cercare questo tipo di giocata richiede prove quotidiane, addestramento ossessivo.

 

[…] I registi delle squadre allenate da Spalletti, di solito, hanno sempre almeno tre opzioni. Stasera per Cristante è più complicata. Il c.t. ha dovuto spiegare tutto a tutti in poche sedute. Così, adesso, è costretto a fare il vigile. Vai là, sali, entra, torna, spostati. Quando i suoi sbagliano, e sbagliano abbastanza, non ha un ciuffo da accarezzarsi con disgusto, come faceva quell’altro. Ma occhiate piene di brace viva, quelle sì.

 

ciro immobile in macedonia italia

Palo di Tonali. È vero che poco fa i macedoni si sono mangiati un gol. Però siamo in partita. Proviamo a metterci ritmo, agonismo, convinzione. Molti tiri, molti rimpalli. Alessandro Bocci, seduto qui accanto: «Ricordati che questa partita l’abbiamo già vista a Palermo. Solo che, alla fine, segnarono loro». Si lavora dentro botte di notevole situazionismo.

 

[…]  lì sotto c’è Spalletti che sta chiedendo a Barella e Tonali di buttarsi dentro con maggior convinzione. Dovrebbero farlo a turno. Un paio di volte vanno però insieme e, nella ripartenza, la Macedonia rischia di farci male, trovando a centrocampo trenta metri di zolle libere. Zolle non è una forma retorica: il campo, alla fine del primo tempo, è arato.

 

donnarumma macedonia italia

Nemmeno a scriverlo quanto e come i signori dell’Uefa dovrebbero vergognarsi. Meglio la cronaca battente. SAnche perché gli azzurri, al secondo minuto della ripresa, segnano. Legnata da fuori area di Barella, traversa, e Immobile — il peggiore fin qui — che piomba e la butta dentro di testa. Dovrebbe essere andata, più o meno, proprio così: ci arrangiamo con un i-Pad collegato alla tv macedone, tipo zona di guerra.

 

E Spalletti? Non ha esultato. Ha visto troppo calcio e si porta addosso troppa vita per sospettare che la partita si sia messa bene. A lui, per lui, niente è facile. Piccoli segnali lugubri: gli azzurri abbassano i giri. Le linee di passaggio sono diventate vaghe. Diventiamo fallosi. Il c.t. ha le mani in tasca. E china la testa. È la classica postura spallettiana, di quando ha i neuroni alla ricerca di una buona idea.

 

luciano spalletti macedonia del nord italia

[…] Il pareggio della Macedonia è annunciato da una vibrazione negativa. Quel genere di cose che si avvertono dentro uno stadio. L’altra cosa che si avverte, nei lunghi minuti che seguono, è un senso di cupa ansia calcistica. Anzi, no: è qualcosa — come scritto all’inizio del pezzo — che lambisce la rassegnazione. Luciano, aiutaci tu.

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