STATI DISUNITI D'AMERICA - SCOPPIA LA POLEMICA NEGLI USA PER IL GESTO DELLA CESTISTA ANGEL REESE RIVOLTO ALLA RIVALE, CAITLIN CLARKE, DURANTE LA FINALE DEL CAMPIONATO DI BASKET UNIVERSITARIO - IL GESTO, FATTO PER ZITTIRE L'AVVERSARIA, È STATO VIVISEZIONATO IN TV, MENTRE SUI SOCIAL L'ATLETA È STATA SOMMERSA DI POLEMICHE - MA LA STESSA REAZIONE NON È STATA RISERVATA A CLARK, CHE AVEVA FATTO LO STESSO NEI QUARTI DI FINALE - MORALE DELLA FAVA? IN AMERICA SE SEI NERO… - VIDEO
-Estratto dell'articolo di Gaia Piccardi per www.corriere.it
Un gesto spacca gli Usa. L’ha inventato il wrestler John Cena, è usatissimo tra i teenager, consiste nel passarsi la mano aperta davanti al volto rivolgendosi a un rivale; significa: non ti vedo nemmeno, scansati. Domenica notte, testimone una platea sconfinata […] quel gesto l’ha rivolto la stella di Louisiana Angel Reese alla fuoriclasse di Iowa Caitlin Clark: era in corso la finale del campionato di basket universitario (Ncaa) […]. Angel, 20 anni […] rispondeva al gesto — lo stesso — che Caitlin, 21enne di Des Moines[…] le aveva rivolto nei quarti di finale, venendo apprezzata per la sua irriverenza.
Ma nell’America polarizzata delle violenze dei poliziotti bianchi sui neri, la ragazzata di Reese è stata postata a ripetizione sui social, vivisezionata tra le polemiche, trasmessa in slow motion alla televisione e l’adrenalinica rivalità tra teenager destinate a un grande futuro nel basket professionistico è diventata lo spunto per scannarsi anche sull’ex presidente Trump[…].
L’invito a Washington è puntualmente arrivato dalla first lady Jill Biden (che vorrebbe presente anche la squadra perdente), e il tweet in risposta di Reese («It’s a joke!», è uno scherzo; poi rimosso), che si è svegliata con l’anello Ncaa al dito e un milione di follower su Instagram, ha ulteriormente incendiato gli animi.
Nell’impossibilità di godersi una partita di basket […] lo sport si rivela ancora una volta il fedele specchio di una società frammentata, buoni contro cattivi, bianchi contro neri, Angel portabandiera del male, disposta a tutto pur di vincere, e Caitlin paladina del diritto di provocare l’avversaria senza finire nel tritacarne mediatico, con una giustizia a senso unico.
Nel dibattito infuocato, fedele al suo ruolo, il numero 10 di Louisiana […] non si è certo tirata indietro: «Non devo scusarmi con nessuno […] è tutta la stagione che mi criticano per come sono. Non corrispondo alla narrazione, mi rendo conto, non voglio stare nella scatola in cui tutti cercano di infilarmi. Sono troppo tamarra, sono troppo ghetto». […]