LE STELLE DELLA FORMULA 1 ROMBANO CONTRO ORBAN – DOPO IL MESSAGGIO DI SOSTEGNO ALLA COMUNITÀ LGBT UNGHERESE DI LEWIS HAMILTON, SEBASTIAN VETTEL È STATO AVVISTATO CON DELLE SCARPE E CASCO ARCOBALENO – IL PILOTA: “TROVO IMBARAZZANTE PER UN PAESE DELL'UNIONE EUROPEA VOTARE LEGGI COME QUESTA. MA NON STA A NOI FARE LE LEGGI, SOLO ESPRIMERE SOSTEGNO A COLORO CHE NE SONO COLPITI”
-
Stefano Semeraro per “la Stampa”
Dalle prove libere dell'Hungaroring, a sorpresa, spunta Valtteri Bottas. Il lato debole della Mercedes, dato in sicura uscita dal team, ha staccato il miglior tempo di giornata (1'17"012) di appena 27 millesimi migliore di quello del suo compagno di squadra Lewis Hamilton. Terzo Verstappen con la Red Bull, molto staccate le Ferrari: Leclerc è solo 11° (1'18"370), Sainz appena dietro (1'18"441).
Il caldo e il tracciato tutto curve dovrebbero favorire in teorie le Rosse, per ora però il cronometro non è d'accordo. Oggi le qualifiche daranno verdetti più attendibili, intanto almeno un Leclerc festeggia: Arthur, fratello minore di Charles, ha colto la sua prima pole in F.3 con la Prema. La vigilia del GP d'Ungheria però più che dalle questioni tecniche è agitata dalle polemiche "politiche".
Quella sui diritti della comunità Lgbt, che vede opposti Lewis Hamilton e Sebastian Vettel - che sfoggia scarpe e casco con il simbolo dell'arcobaleno - al primo ministro Viktor Orban, noto per le sue posizioni crudamente omofobe. Anche l'ex ferrarista si è schierato contro il referendum proposto da Orban a sostegno delle leggi in materia, e avversato dall'UE: «Trovo imbarazzante per un paese dell'Unione Europea votare leggi come questa. Ma non sta a noi fare le leggi, solo esprimere sostegno a coloro che ne sono colpiti».
Poi c'è la "politica" sportiva, e lì il contrasto, muro contro muro, è fra Mercedes e Red Bull. Lo strascico dell'incidente fra Hamilton e Verstappen a Silverstone ha trovato nuova benzina nella bocciatura da parte del collegio giudicante del ricorso presentato dalla scuderia anglo-austriaca. La Mercedes non aveva gradito i toni «accalorati» del documento presentato da Horner & Co., che ricalcava il sentimento espresso da Verstappen nei giorni scorsi («adesso che sono sotto pressione vediamo il vero volto di Hamilton e della Mercedes»), e accusava Toto Wolff di essersi recato in direzione gara per influenzare gli steward.
«Credo si sia superata una linea che non andava oltrepassata - ha detto Wolff - si mette in discussione il difficile lavoro degli steward. Hamilton ha detto che lo rifarebbe? Allora sarebbe penalizzato di nuovo». Horner, team principal Red Bull, tiene però il punto: «Anche un sette volte campione del mondo può sbagliare. La Fia ci ha rassicurato che non ci saranno più 'incursioni' in direzione gara e noi ci fidiamo». Con queste premesse, difficile aspettarsi molta diplomazia in gara.