Il campione olimpico Gianmarco Tamberi ha vinto la gara di salto in alto delle finali di Diamond League, il "Weltklasse" di Zurigo, con la misura di 2,34 metri, aggiudicandosi anche il trofeo (a forma di diamante, creato dal gioielliere Beyer) per il vincitore della classifica complessiva della sua specialità, primo italiano di sempre a riuscirci. Per festeggiare, "Gimbo", che riceverà anche un premio di 40mila dollari, ha fatto il giro dello stadio e scattato foto con gli spettatori dopo essersi messo al collo la medaglia d'oro vinta a Tokyo ed essersi avvolto in una bandiera italiana.
Tamberi a parte, nella notte svizzera non tradisce Paolo Dal Molin (Fiamme Oro) nei 110 ostacoli. Il primatista italiano afferra un prestigioso quinto posto nella finale del massimo circuito, con il crono di 13.43 (+0.6) e con una prova senza eccessive sbavature (colpito l'ottavo ostacolo). Lì davanti, lo statunitense Devon Allen, quarto ai Giochi, ribalta il verdetto olimpico e si sbarazza dei giamaicani Ronald Levy (13.06) e Hansle Parchment (13.17), rispettivamente di bronzo e d'oro in Giappone.
Può sorridere anche Tobia Bocchi (Carabinieri) che guadagna una posizione nell'ultimo dei sei salti del triplo (con 16,71/+0.3), si lascia alle spalle il portoghese Tiago Pereira (16,61) e lo statunitense Donald Scott (16,22), e si complimenta con il portoghese oro di Tokyo Pedro Pichardo, autore di uno splendido 17,70. Vittoria davanti a Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso, 17,20) e all'algerino Yasser Triki (17,03). L'emiliano Bocchi, deluso ai Giochi per una finale mancata di poco, aveva aperto la serata con 16,53, poi 16,03, due nulli e un 16,29.
Non la migliore delle serate per Davide Re (Fiamme Gialle). Il primatista italiano dei 400 metri e della staffetta 4x400 chiude all'ottavo posto nel giro di pista, mai realmente in gara con i più forti, non meglio di 46.64 al traguardo. Serve un tuffo sulla linea d'arrivo allo statunitense Michael Cherry per avere la meglio del bronzo olimpico Kirani James (Grenada), in rimonta ma non a sufficienza, in un duello che restituisce una quasi perfetta sovrapposizione tra le due sagome nel fotofinish, anche più di quanto dica il centesimo che li divide (44.41 contro 44.42). Ottavo Ahmed Abdelwahed (Fiamme Gialle) con 8'25"06 nei 3000 siepi.
Ma è stata una notte di atletica spaziale a tutto tondo. Nel salto con l'asta sigilla la stagione con 6,06 lo svedese Armand Duplantis (poi prova tre volte senza fortuna il record del mondo a 6,19), vola alla migliore prestazione mondiale 2021 nell'asta la russa Anzhelika Sidorova (5,01), decolla a 15,48 metri la venezuelana Yulimar Rojas nel triplo, vittorie con 9"87 e 10"65 nei 100 metri per gli sprinter Fred Kerley (Stati Uniti) ed Elaine Thompson-Herah (Giamaica).
Stupisce ancora la diciottenne namibiana Christina Mboma, al primato mondiale under 20 e record africano dei 200 metri con 21.78 (+0.6), grandioso anche il 19.70 (+0.6) di Kenny Bednarek al maschile. Successi nei 400hs per il norvegese primatista del mondo Karsten Warholm (47.35) e per l'olandese Femke Bol (52.80). Bellissimi, per intensità agonistica, i duelli dei 1500 metri, con la vittoria al femminile della keniana Faith Kipyegon (3'58"33) sull'olandese Sifan Hassan (3'58"55) e del keniano Timothy Cheruiyot (3'31"37) sul norvegese Jakob Ingebrigtsen (3'31"45).
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