UN TAMBERI È DI TROPPO: GIMBO LICENZIA IL PADRE-ALLENATORE – “HO PASSATO PIÙ TEMPO CON LUI CHE CON MIA MOGLIE” - NON SI SA ANCORA SE IL CAMPIONE OLIMPICO SARÀ IN CONDIZIONI DI PARTECIPARE AI MONDIALI PER UN DOLORE ALLA GAMBA DI STACCO - EDDY OTTOZ, BRONZO OLIMPICO NEL '68 NEI 110 OSTACOLI, HA ALLENATO IL FIGLIO LAURENT: "HO DOVUTO SMETTERE DI SEGUIRLO. ANCHE DEDALO COSTRUI’ LE ALI PER IL FIGLIO ICARO CHE NELLA SUA ARROGANZA DISATTESE L'AVVERTIMENTO DI STARE LONTANO DAL SOLE" - IL CASO TORTU
-Emanuela Audisio per “la Repubblica”
Non voleranno più insieme. Broken wings . Le ali si sono affaticate, ma forse soprattutto consumate. Tamberi junior e senior divorziano. Niente più decolli per padre e figlio. «Divergenze di vedute». A Tokyo si erano abbracciati. L'oro olimpico premiava un percorso comune, un'eredità di famiglia, una fatica condivisa.
Saltatore in alto il padre Marco, e pure Gianmarco il figlio, che scherzando (ma mica tanto) protestava: «Passo più tempo con lui che con la mia fidanzata ». Ma in questa stagione il figlio era insoddisfatto e nervoso. Gimbo è volato solo una volta a 2.30, misura che quest' anno hanno saltato in 11, e si capiva che il suo disagio era più profondo.
Anche una settimana fa ai campionati italiani di Rieti la lite con Marco Fassinotti, ragazzo mite ed educato, con Tamberi nei panni di Kyrgios, aveva lasciato capire che Gimbo era inquieto e non stava bene. Ora dice: «È una decisione che stavo considerando da tempo, perché in questi anni di collaborazione, a grandi risultati si sono alternate altrettante grandi divergenze.
Questa scelta, alla vigilia dei campionati del mondo, nasce dall'analisi della stagione fin qui disputata, siamo ben al di sotto delle aspettative tecniche, c'è stato uno scambio di opinioni su cosa non stesse funzionando, è emersa una diversità di vedute. Non voglio in alcun modo compromettere la gara più importante dell'anno, insistendo su una strada che non ritengo giusta, e mangiarmi le mani a posteriori per non avere avuto il coraggio di prendere in mano la situazione ».
Ai mondiali di Eugene ci sarà un solo Tamberi. Il padre dice: «Ovvio che io non andrò». Non si sa ancora se Gimbo sarà in condizioni di partecipare. È l'unico titolo che ancora gli manca. Lamenta un dolore alla gamba di stacco e domani volerà a Monaco per farsi (ri)visitare dal dottor Müller-Wohlfahrt, specialista che ha avuto in cura Maradona, Bolt, Jacobs, aspettando il suo verdetto.
E anche a Parigi nel 2024 la Tamberi family non salterà insieme. Questo non preoccupa Gimbo: «Gareggiare supervisionato da un altro allenatore non è un azzardo, nella nostra disciplina il coach è essenziale in tutte le fasi di allenamento e programmazione, ma in gara sono gli automatismi e le sensazioni dell'atleta a essere i fattori determinanti ».
Lasciarsi prima di farsi troppo male. Su padre e figli, Turgenev a parte, anche nello sport c'è molta letteratura. Il ct dell'atletica, Antonio La Torre: «Dare un giudizio sensato dall'esterno è impossibile. La decisione che ha preso Gianmarco è quella di un atleta di vertice, un campione olimpico, che immagino dolorosa, e che merita rispetto.
È ovvio che gli verrà dato tutto il sostegno affinché riesca ad esprimersi al meglio per i Mondiali e gli Europei, mentre per il futuro abbiamo più tempo per valutare». Insomma la scelta del nuovo coach avverrà in un secondo momento. Eddy Ottoz, bronzo olimpico nel '68 nei 110 ostacoli, ha allenato il figlio Laurent che nel '94 battè il suo record italiano fermo da 27 anni. «Ho dovuto smettere di seguirlo, era diventato impossibile, credeva di aver capito tutto e faceva scelte che io non condividevo e che non lo hanno portato a tempi che avrebbe potuto ottenere.
Anche Dedalo costruisce le ali per il figlio Icaro che nella sua arroganza disattende l'avvertimento di stare lontano dal sole». E intanto in Svizzera nei 200 dietro al clamoroso 19"63 del cubano Mena, Filippo Tortu è terzo nei 200 con 20"15, a quattro centesimi dal personale. Altro figlio allenato dal padre.