TIRI MANCINI – L’ITALIA CON L’ARMENIA PER IL RECORD, IL CT METTE SOTTO ESAME GLI AZZURRI IN VISTA DELL’EUROPEO - CHI SARA’ IL BOMBER? IMMOBILE, CHE SEGNA A RAFFICA, DOVRÀ RISPONDERE ALL'AMICO BELOTTI NELL'ETERNO BALLOTTAGGIO PER LA MAGLIA NUMERO NOVE - ROMAGNOLI HA PERSO POSIZIONI NELLE GERARCHIE AZZURRE A VANTAGGIO DI ACERBI. ANCHE CHIESA DEVE RISALIRE LA CORRENTE– E POI ZANIOLO, TONALI E CASTROVILLI…
-Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”
Due anni fa era fuori dal Mondiale russo, adesso sogna un Europeo da protagonista. L' orizzonte dell' Italia si è ribaltato dopo aver centrato tutti i traguardi possibili, ma nella notte lieve di Palermo bisognerà evitare brutti scivoloni.
Roberto Mancini contro la non irresistibile Armenia, priva del talento riconosciuto di Mkhitaryan, vuole un altro dieci in pagella, il numero che ha accompagnato il c.t. nella sua lunga vita di calciatore. Dopo averne vinte dieci di fila, Mancio cerca la decima consecutiva nell' anno solare, soprattutto la decima nel girone, il filotto delle meraviglie, mai capitato nei quasi 110 anni di storia azzurra.
Un record che nessuno potrebbe mai migliorare, casomai eguagliare e quindi destinato a rimanere immortale. L'appuntamento con la storia è allo stadio Barbera, dentro una città che ha perso il grande calcio ma, liberata da Zamparini, si è riaccesa di passione e intanto si consola con l' azzurro dell' Italia che piace. Già ventimila i biglietti venduti, l' obiettivo è salire a 25 mila, confidando che la pioggia conceda una tregua.
Mancini, in attesa degli esamoni previsti a fine marzo in Qatar o altrove, contro Nazionali di prima fascia, chiede ai suoi giovani adepti una prova di maturità. I complimenti di questi giorni, a cominciare da quelli di Arrigo Sacchi, possono allentare le difese immunitarie della squadra, intorpidirne i muscoli e annebbiarne le idee. Sotto questo profilo l' appuntamento di stasera vale persino più del viaggio in Bosnia.
«Con i ragazzi sono stato chiaro sin dall' inizio: bisogna fare qualcosa di diverso e speciale. L' obiettivo, prima ancora che vincere, è sempre stato riavvicinare i tifosi alla Nazionale e proporre un calcio vincente. Ma nonostante le cose siano andate oltre le previsioni, ci sono lacune da colmare».
La partita contro l' Armenia, in questo senso, capita a proposito. L' Italia non deve allentare la pressione, come è accaduto nel finale a Zenica e dimostrare anche in una sfida, all' apparenza inutile, di avere la mentalità da grande squadra. Servono fame, spinta, concretezza. Voglia di non sbagliare. Mancini intende chiudere il cerchio prima del lungo inverno azzurro «e prima di andare in conclave» per scegliere gli uomini in vista dell' Europeo itinerante. Ballano pochi posti e l' Armenia potrebbe chiarire i dubbi rimasti. Sarà una notte di esami.
Ciro Immobile, che segna a raffica, dovrà rispondere all' amico Belotti nell' eterno ballottaggio per la maglia numero nove. Il c.t. si aspetta risposte soprattutto da Romagnoli e Chiesa, che hanno perso posizioni nelle gerarchie azzurre. Il difensore del Milan è partito come prima alternativa di Chiellini e adesso rischia persino di scendere dal carro, scavalcato da Acerbi. La freccia viola è stato un intoccabile ma sta attraversando un momentaccio e deve risalire la corrente.
Sarà anche l' occasione per misurare gli emergenti. Zaniolo stavolta giocherà però a sorpresa potrebbe essere avanzato nel tridente d' attacco, Tonali spera nella conferma, Castrovilli sogna l' esordio dal primo minuto. Rispetto alla Bosnia ci sarà una piccola rivoluzione. Pochi i confermati, l' insostituibile Jorginho a centrocampo e Bonucci in difesa ma solo se darà piene garanzie fisiche (l'alternativa è il granata Izzo). Il capitano detta la linea: «Ci manca l' ultimo scalino per diventare come Francia, Spagna, Germania e Inghilterra: l' esperienza. Prima si cresce e prima si diventa grandi». L' Italia ha il vento in poppa: non fermiamoci proprio adesso.