VECCHIA SIGNORA IN MUTANDE? – LA VENDETTA DI GAZZONI FRASCARA PER MOGGIOPOLI: “HO CHIESTO ALLA JUVE 113 MILIONI DI DANNI E LORO NON HANNO ACCANTONATO UN EURO, NONOSTANTE LA CASSAZIONE” – “HANNO 8 MILIONI DI CAPITALE SOCIALE: RISCHIANO UN BAGNO DI SANGUE”

L’ex proprietario del Bologna, retrocesso ingiustamente e poi fallito: “Vediamo cosa succede all’assemblea della Juventus il 23 ottobre. Mi dicono che al piano di sopra a dare istruzioni al giovane Agnelli ci sia sempre Giraudo: non mi meraviglierei. Di una cosa sono sicuro: Marchionne la Juventus la brucerebbe”…

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Paolo Ziliani per il “Fatto quotidiano

 

Ho chiesto alla Juventus 113 milioni di danni. E sono curioso di vedere cosa accadrà ora nell' assemblea dei soci a Torino il 23 ottobre; la Juve, quotata in Borsa, non ha accantonato un centesimo, rischia il falso in bilancio.

 

Giuseppe Gazzoni Frascara Giuseppe Gazzoni Frascara

E invece qualcosa dovrà dire, qualcosa dovrà fare: c' è la Consob, c' è la Procura. E soprattutto c' è la Cassazione che ha messo nero su bianco che la Juventus è colpevole per Calciopoli e deve pagare i danni. Sta scritto alla pagina 137 delle motivazioni".

 

Giuseppe Gazzoni Frascara, 80 anni ieri, è il presidente e proprietario del Bologna che al termine del campionato 2004-2005 andò in B stritolato negli ingranaggi di Calciopoli. Una battaglia giudiziaria durata 9 anni gli ha dato ragione.

 

Definitivamente. "Perché 113 milioni? Alla Juve ho fatto due cause: una da 32 per il fallimento della finanziaria di famiglia Victoria 2000 seguita alla retrocessione in B (e a Napoli siamo direttamente in appello); e una da 34 per i danni patiti dalla mia persona, in primo grado al Tribunale di Roma con prima udienza a febbraio. In totale sono 66 milioni, ma con interessi e rivalutazioni la somma è lievitata a 113".

 

Torniamo all' assemblea dei soci della Juve fissata per venerdì 23.

GIUSEPPE GAZZONI FRASCARA GIUSEPPE GAZZONI FRASCARA

La cosa strana è che la Juventus, pur davanti alla sentenza della Cassazione che la chiama a risarcire i danni, e che ha già escluso il carattere temerario di chi glielo chiederà, non ha previsto nulla. La Juventus ha un capitale sociale di 8 milioni più una riserva sovrapprezzo-azioni di 34.

 

Dovrebbe procedere a un cospicuo accantonamento, ma così si mangerebbe i soldi degli azionisti. Vediamo cosa succede il 23. Mi dicono che al piano di sopra a dare istruzioni al giovane Agnelli ci sia sempre Giraudo: non mi meraviglierei. Di una cosa sono sicuro: Marchionne la Juventus la brucerebbe.

 

Ha detto Marchionne?

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Sì. Quando ci fu l' ultimo aumento di capitale da 120 milioni, nell' autunno del 2011, con la Exor a farsi carico del 70% dell' impegno, Marchionne fu una belva. Sono ben informato. Tenne un discorso in inglese in cui disse ai rampolli che dovevano vergognarsi di perdere e fare perdere tanti soldi per il calcio. Adesso, coni risarcimenti da mettere in conto per Calciopoli, a colpevolezza della Juve riconosciuta, non vorrei essere nei panni del giovane Agnelli e degli Elkann.

 

Ma la Juventus non è il solo soggetto chiamato a rifondere i danni.

È vero. Ci sono Giraudo, Moggi, l' arbitro De Santis, i Della Valle e l' amministratore della Fiorentina Mencucci: i primi per associazione a delinquere, gli ultimi per frode sportiva. Ma secondo lei io vado a chiedere i danni a De Santis? Non vedrei una lira. E così per Moggi e anche per Giraudo che se ne sta a Londra e persino per Della Valle: che magari da solo vale più della Juventus, non discuto, ma la domanda è: dove sono i soldi? Spiacente, io faccio causa alla Juventus che è una società quotata in Borsa. Se poi Agnelli e gli Elkann vorranno chiamare altri in solido, liberi di provarci.

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Gli altri soggetti danneggiati come si stanno comportando?

La Figc, che è stata a lungo sotto scacco della Juve per la minaccia del maxi-risarci mento da 444 milioni sbandierato da Andrea Agnelli, ora ha il coltello dalla parte del manico: la Cassazione ha stabilito che è la Juve ad averla danneggiata e Tavecchio - così ho letto - ha assicurato che procederà. Sono curioso di vedere. Il Bologna ha rinunciato a farsi parte civile, Menarini era pappa e ciccia con Moggi, figuriamoci.

 

L' Atalanta aveva chiesto 63 milioni. Lecce e Brescia a fari spenti si sono accordati e hanno transato, ognuno a modo suo, per soldi oppure vendendo a 10 un giocatore che ne valeva 1, tanto nel calcio ci sta tutto.

MOGGI GIRAUDO MOGGI GIRAUDO

 

Perla cronaca: la transazione Brescia-Juve, se di questo si può parlare, è stata portata avanti dall' avvocato Catalanotti per il Brescia e dall' avvocato Briamonte (l' ex membro del Cda e responsabile degli affari legali dimessosi nel 2012 dopo il fallimento della difesa di Conte nel processo Calcio scommesse, nonché oggetto di un' ordinanza interdittiva nell' ambito dell' inchiesta Montepaschi nel 2013, ndr) per la Juventus. E poi c' è l' Associazione Consumatori che chiede 30 milioni. Tutti benedetti dalla Cassazione.

 

113 milioni lei, 63 l' Atalanta, 30 i consumatori, la Figc che ci sta pensando: se è vero che tutto rischia di finire sul gobbone della Juve, in corso Galileo Ferraris è in arrivo uno tsunami.

 

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Lunedì o martedi l' ufficiale giudiziario notificherà la mia seconda citazione. Andrea Agnelli ha davanti a sé due strade: dare un "cinquantino" a due -tre luminari, chiamiamoli così, che tentino in tutti i modi di raccontare un' altra storia, ad esempio che il Bologna era una squadra di brocchi che in B sarebbe andata lo stesso, non solo per colpa dei truffatori; oppure prendere tempo e dire ai soci dateci due mesi che in qualche modo la sistemiamo, un po' come si scelse di fare tempo fa con Lecce e Brescia. In caso contrario non ci sono alternative, la Juve deve procedere a un accantonamento. E con 8 milioni di capitale sociale, la cosa potrebbe trasformarsi in un bagno di sangue. Per tutti.

 

Lei è ottimista?

STRETTA DI MANO TRA MASSIMO MORATTI E LUCIANO MOGGI STRETTA DI MANO TRA MASSIMO MORATTI E LUCIANO MOGGI

Sui social, negli ultimi giorni, l' universo juventino si è scatenato, mi stanno insultando a sangue. Buon segno: significa che hanno paura.

 

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