VIDEO! DAI POMODORI ALL’INDIFFERENZA! GLI AZZURRI DOPO LA DISFATTA CON LA SVIZZERA TORNANO IN ITALIA (IGNORATI DA TUTTI) PER QUALCHE ORA PRIMA DI RIPARTIRE PER IBIZA E FORMENTERA (TANTO A LORO CHE JE FREGA) – L’EX DG DELLA FIGC ANTONELLO VALENTINI SUI PROBLEMI DEL CALCIO ITALIANO: “SE NEL 2000 IL CT POTEVA SCEGLIERE TRA IL 60% DEI GIOCATORI DI SERIE A SELEZIONABILI, OGGI LA PERCENTUALE È SCESA AL 32-33%. ABBIAMO LE SQUADRE PRIMAVERA IMBOTTITE DI GIOCATORI NON SELEZIONABILI" – PRANDELLI: “POCHE PUNTE? COLPA DEI...” – VIDEO
-Ho più gente io che mi accoglie a Fiumicino che ste teste de cazzo della #Nazionale #Azzurri @Azzurri
(gli altri sono scesi a Malpensa assieme a quell’altro impresentabile di #Spalletti). #Italia #Euro2024
Riderò per anni per la vergogna, la loro! pic.twitter.com/3Xq8nsDl1H
— Roberto • ?? (@rrtvln) June 30, 2024
EURO 24: VALENTINI, TROPPI STRANIERI NELLE SQUADRE PRIMAVERA
(ANSA) - "Dobbiamo decidere se continuare a distruggere, facendo processi sommari, o invece provare a ricostruire coinvolgendo tutte le componenti del calcio italiano, quelle che votano in Consiglio federale. Perché non c'è un uomo solo al comando". Così Antonello Valentini, ex dg della Figc, intervenuto a 'Radio anch'io sport (Rai Radio 1), dopo l'eliminazione dell'Italia dall'Europeo.
"La Federazione in questi anni ha continuato ad investire sui giovani ed oggi abbiamo l'Under 20 vice campione del mondo e Under 19 e 17 campioni d'Europa - ha proseguito Valentini - Questi ragazzi non giocano mai, se non in azzurro. Se nel 2000 il ct poteva scegliere tra il 60-66% dei giocatori di serie A selezionabili, oggi la percentuale è scesa al 32-33%.
Ha ragione il presidente Gravina quando dice che gli azzurrabili sono 80-100". D'altra parte, divisioni e dissidi tra Figc e Lega di A "non si risolvono con un emendamento notturno. Bisogna mettersi a tavolino e cercare una via comune. Poi potrà andare via Gravina o Spalletti, ma il problema non si risolve. Piuttosto, bisogna trovare delle visioni condivise per rilanciare l'identità del calcio italiano".
"Abbiamo le squadre Primavera imbottite di giocatori non selezionabili" ha aggiunto il dirigente, portando l'esempio del Lecce, con le premessa che la società pugliese ha fatto ciò che il regolamento gli consentiva, "ma l'anno scorso ha vinto il campionato Primavera 1 con il 95% di minutaggio di stranieri non selezionabili per le nazionali". Con la conseguenza di "un doppio effetto negativo: portiamo gli stranieri in Italia, li facciamo crescere e poi ce li ritroviamo contro nelle nazionali".
Si discute da anni delle riforme che andrebbero introdotte, come la riduzione delle squadre di A per dare più spazio alle nazionali, "ma poi chi vota contro questi provvedimenti sono gli stessi che li chiedono. In Consiglio federale la Lega di A ha votato contro la riduzione dell'organico". Valentini ha poi sottoposto all'attenzione un suo calcolo dal quale emerge che, rispetto alle 20 squadre dell'ultimo campionato maggiore, "le punte selezionabili per l'azzurro sono appena sei. Bisogna essere più realisti perché non c'è tempo da perdere".
L'ANALISI DI PRANDELLI
(ANSA) - "Bisogna curare di più i settori giovanili, i centri federali, cercare di capire come far crescere il talento in Italia, che c'è, ma probabilmente è soffocato da questo calcio geometrico, per tornare ad un calcio sano, dove imprevedibilità e fantasia individuali devono essere padrone del gioco. Noi da 15 anni seguiamo delle mode: del possesso palla, dei giochisti. Abbiamo prodotto dei buoni giocatori, non ottimi, a centrocampo. Ma abbiamo perso le punte, gli esterni, quelli capaci di affrontare l'uno contro uno".
E' l'opinione dell'ex ct Cesare Prandelli, ospite di Radio anch'io sport. "Adesso, per recuperare ci vuol tempo, allestendo un programma sportivo che parta dai bambini e per quersto serve la collaborazione di Federcalcio e Lega" ha aggiunto. Una delle critiche che vengono mosse è la scelta di Spalletti come ct, troppo allenatore e poco selezionatore secondo alcuni: "Io sostengo da tempo che la Federazione dovrebbe crescere in casa i selezionatori", a partire "dagli ex campioni del mondo.
Ora è facile dire 'Spalletti non è un selezionatore', ma contro la Svizzera "Luciano cosa poteva fare? Ci sono mancati temperamento, carattere, determinazione. Ci fosse stato in campo un Chiellini... I protagonisti sono i giocatori".
Rischiamo di non andare ancora ai Mondiali? "Il rischio c'è" ha proseguito Prandelli, ricordando che "quando nel 2014 fummo eliminati io dissi 'siamo sicuri che nei prossimi anni ci andremo?' Già ai tempi avevamo dei dati che mostravano un trend negativo in prospettiva: una grandissima competenza e grandi risorse fino ai 19-20 anni, siamo competitivi a livello mondiale ma poi abbiamo un buco incredibile, da anni.
Non riusciamo a proporre giocatori in prima squadra, a farli crescere, a dar loro una forza morale e quindi li perdiamo. Forse la Federazione deve fare qualcosa in più, deve cercare di farli crescere in casa i ragazzi". Ci vorrebbe una Nazionale multietnica, come la Svizzera che ci ha battuto: "Altro tema molto interessante. Ma se noi abbiamo le scuole calcio dove devi pagare, i nuovi italiani non hanno la possibilità di farlo. Dobbiamo dare la possibilità a questi ragazzi di aiutarci, ne abbiamo bisogno"
E ADESSO TUTTI A IBIZA
Cristiano Gatti per il Corriere dello Sport
In un’altra vita, in un’altra Italia, dopo una Corea venivano i giorni dei pomodori all’aeroporto (accoglienza vegana). Adesso che tutto è cambiato, non ci sarà bisogno dell’umiliazione pubblica.
Sicuramente abbiamo a che fare con azzurri diversi, di ultima generazione e di ultimissima mentalità, gente che si affligge già abbastanza da sola perché il popolo possa pensare alla lapidazione di piazza. Il nuovo rituale prevede le scuse sotto la curva con lo sguardo da cucciolone, le facce da veglia funebre al momento delle interviste, poi il rompete le righe e la fase più dolorosa, tutti a fare penitenza sui lidi di Ibiza e di Formentera.
Conoscendo l’indole e il rigore di questi miti moderni, sarà un’autoflagellazione impietosa. Prima andranno a farsi un nuovo tatuaggio (chiedo per un amico: si tatuano anche le date delle figuracce più clamorose?), quindi passeranno dal parrucchiere per una di quelle ultimissime tonsure, che tanto ci hanno contraddistinto agli Europei (Dimarco numero uno, a mani basse). Sarà durissima. Ma niente in confronto al dopo. Inconsolabili e devastati dal rimorso, castigandosi fino al sadismo, si infliggeranno le pene più disumane. Sicuramente. Bisognerà tenerli d’occhio, perchè questi sono capaci di tutto, anche dei gesti più estremi: balli da sfinimento sui tavoli dei locali tendenziali, selfie incessanti sugli yacht con la fidanzata influencer smutandata, gare di mohito fino alle sei di mattina.
Possiamo dirlo: per questo Europeo perso nel modo più ignobile, non ci dormiranno la notte. Sicuramente. Però. Lasciandoli ai loro impietosi esami di coscienza, a queste loro meritate vacanze (vengono da una stagione stressante, lo sappiamo: tu pensa comunque che vacanze spetterebbero ai tifosi dopo lo stress dell’altra sera), lasciando i nostri fenomeni alle loro personali espiazioni, possiamo congedarli con un’ultima richiesta: ragazzi, le vacanze fatele, ma non raccontatecele.
Prendiamoci una pausa. Salutiamoci qui e per un po’ perdiamoci di vista. Nessuno vi chiede di rinchiudervi nelle atmosfere quaresimali di un monastero remoto o nell’isolamento penitenziale delle lontananze tibetane: vi si chiede soltanto un dignitoso silenzio. Sparite, fate perdere le tracce. Non sarebbe carino inondare il Paese delle solite storie Instagram, dei soliti post diffusi a tappeto, quel genere di cartoline moderne che ogni estate semina in giro gossip spogliato e bella vita fuori budget.
Fuori dalle righe e fuori dal normale. Non è una questione di moralismo talebano: diciamo semplicemente che è una banale questione di opportunità. E se non passo per esagerato, direi anche di dignità (dice niente questa parola?). Avendovi appena visti con la Svizzera, creerebbe comunque un certo disagio ritrovarvi dopo pochi giorni mentre pagate dazio col Dom Perignon in mano, nelle movide infuocate dei nuovi briatori.
Silenzio, risarciteci almeno con un giusto dosaggio di silenzio. E magari, se non è pretendere troppo, anche con un’improvvisa riscoperta di quel sentimento desueto, obsoleto, rimosso che altre generazioni si sono ritrovato sempre accanto, dentro, tutti i giorni della loro crescita, dall’asilo al liceo, dall’oratorio all’università, quel sentimento vintage e decisamente pop, però eternamente utile e rispettabile, chiamato vergogna. Sicuramente sapete che cosa sia. Sicuramente.
Dice Seneca, l’amico stoico più evoluto: da certe sconfitte si impara più che da tante vittorie. Sarà così anche per i nostri valorosi azzurri: so per certo che nel ritiro degli Europei Seneca andava via come il pane, se lo strappavano di mano. Stiamo sereni. Dalla sconfitta perfetta, usciranno migliori. Sicuramente.