L’atmosfera è tesissima in casa Lazio, anche se il club ha cercato di stemperare il tutto con un comunicato ufficiale in cui nega che ci sia stato un litigio tra il presidente Lotito e il direttore sportivo biancoceleste, Igli Tare. Il Messaggero fornisce ulteriori dettagli alla querelle interna. Il nodo è stato la nomina di Angelo Fabiani nell’organigramma societario. Sarà il coordinatore della Primavera e della Lazio Women, ma ha ricevuto garanzie di un salto in avanti prossimamente. Una nomina che a Tare proprio non è andata giù. Il quotidiano romano ricostruisce l’accaduto.
“Tare innanzitutto non si aspettava che Lotito potesse fare sul serio, togliendogli la gestione della Primavera per il futuro. Fra sabato sera a cena e domenica a pranzo si è così scatenato il putiferio. Tanto che l’altro ieri sera l’albanese e il patron si sono ignorati alla presentazione delle maglie, salvo poi discutere animatamente (“lite” che il club ieri sera ha definito “priva di fondamento”) a fine evento, davanti a tutti a Piazza del Popolo. Dove, guarda caso, non si era presentato Sarri con il suo staff tecnico. Motivo? La preparazione del ritiro, ma Maurizio nel pomeriggio era stato duro per la mancata chiusura di alcuni rinforzi (in teoria ultimati) prima della partenza per Auronzo”.
Ieri, scrive il quotidiano, Tare ha incontrato Lotito a Formello. Si è presentato con il suo avvocato.
tare e lotito foto mezzelani gmt 014
“Tare, che ieri alle 14.15 ha incontrato Lotito a Formello per un altro preventivato faccia a faccia. Il ds si è presentato addirittura con il suo avvocato, nel centro sportivo (la squadra era già partita) hanno sentito subito le urla: «O io o Sarri, scegli. Ora basta». Secondo l’albanese anche alcuni giocatori si lamenterebbero e sarebbero stanchi dei modi della guida tecnica. Nella testa di Igli non c’è dunque solo lo smacco di Fabiani (promesso dg) e della Primavera, anche se quella è la prima ferita confessata la sera prima: «Non meritavo di essere trattato così dopo 17 anni in questa società, dopo essermi preso sempre le colpe, senza mai una difesa»”.
Tare non si dimetterà prima della scadenza del suo contratto, prevista tra un anno. Ieri ha lanciato il suo ultimatum.
“in questi giorni ha assicurato che non si dimetterà prima. E ieri ne ha dato prova, lanciando a Lotito un altro aut aut, prima di rimettersi all’opera. «Io non combatto, io vinco», è il suo slogan. La partita interna è aperta, ma dal 2009 Tare, ogni qualvolta è sembrato con un piede fuori dalla porta, è sempre rientrato più forte di prima. Già ieri, dopo ore di confronto a Formello, c’era tanta quiete dopo la tempesta. Suggellata dalla “biancocelestiale” nota di fine serata”.