PER UNA VOLTA CHE GLI ITALIANI DOMINANO, CI INCULANO CAMBIANDO IL REGOLAMENTO: LA DUCATI E’ TROPPO FORTE E ALLORA SI MODIFICANO LE NORME SULLE CONCESSIONI AI COSTRUTTORI PER SALVARE LA HONDA (E LA YAMAHA) E CONTRASTARE LO STRAPOTERE DELLE “ROSSE” DI BORGO PANIGALE - MARQUEZ IN CRISI ANDRÀ ALLA KTM…
-Massimo Calandri per “la Repubblica”
Salvate il soldato Marquez. E la (ex) armata Honda. Gli organizzatori del motomondiale valutano di modificare il regolamento sulle concessioni ai costruttori, per consentire ai giapponesi — in drammatica difficoltà — di recuperare più rapidamente possibile il terreno perduto nei confronti degli europei, in particolare della Ducati. Non c’è solo da scongiurare lo spettro di un addio della Honda nel 2025.
C’è pure l’ipotesi di un divorzio anticipato del Cannibale catalano, sull’orlo di una crisi di nervi, dal marchio con cui ha dominato nelle passate stagioni. Poi l’imbarazzo per lo strapotere di Borgo Panigale, coi suoi otto gioielli in griglia, tecnologicamente sempre in anticipo. Più l’augurio di rilanciare anche la Yamaha, col povero Quartararo (ieri operato all’alluce) che vive un incubo simile a quello di Marc. Ma quando, come?
L’attuale normativa impone di “congelare” i motori per il campionato in corso e di utilizzare non più di due carene: per tornare competitive — tra potenza e aerodinamica — le case di Tokyo e Iwata avrebbero bisogno di almeno due, forse tre stagioni.
Troppe. Sentite cosa ha dichiarato il chief sporting officer Carlos Ezpeleta, figlio di don Carmelo, padre- padrone della Dorna, che organizza il Motomondiale, in una intervista ad alcune tv olandesi: «Il sistema delle concessioni è obsoleto. Credo sia arrivato il momento di cambiarlo». Più chiaro di così.
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La ricca Ktm è comunque pronta a “salvarlo” e fargli ponti d’oro. «Devo molto ai giapponesi che mi sono stati vicino dopo la frattura al braccio. Ma gli anni passano, nel 2024 ne avrò 31 e il tempo per vincere un mondiale è sempre meno. Cerco un progetto vincente». Puig a modo suo conferma: «Ogni persona è libera di fare quello che crede nella vita, e Honda non può trattenere qualcuno con la forza». Il Cannibale ha lasciato Assen sull’orlo di una crisi di nervi. A voce alta ha ripetuto di essere «fortunato» a livello personale: «ho una compagna, degli amici e una famiglia che mi sostengono ». Ma è sembrata piuttosto una disperata richiesta di aiuto.