ZHANG ALL’ANGOLO - OAKTREE CONTINUA LA SUA RICERCA DI UN ACQUIRENTE INTERESSATO A RILEVARE LE QUOTE DELL'INTER DOPO LA SCADENZA DEL PRESTITO DA CIRCA 275 MILIONI (PIU' 100 MILIONI DI INTERESSI) CONCESSO A SUNING, CHE SCADE A MAGGIO - IL FONDO SAREBBE DISPOSTO A CONCEDERE LA PROROGA A ZHANG SOLO SE DIMOSTRERÀ DI AVERE UNA TRATTATIVA CON UN NUOVO INVESTITORE, MA PER IL MOMENTO NESSUNO HA ACCETTATO LE CONDIZIONI DEL PRESIDENTE NERAZZURRO - GLI AMERICANI POTREBBERO AVER TROVATO UN COMPRATORE...
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Estratto dell'articolo di Pietro Guadagno per il Corriere dello Sport
C’è movimento intorno all’Inter. E sarebbe, dalle indiscrezioni che filtrano, tutto dalla parte di Oaktree: i timidi sondaggi di possibili acquirenti interessati a rilevare il club nerazzurro dalle mani del fondo si sarebbero, con discrezione, trasformati in qualcosa di più di una manifestazione d’interesse. È la conferma di quanto sia sempre più complicata la partita tra Steven Zhang e Oaktree. Come rivelato nei giorni scorsi dal Corriere dello Sport-Stadio, il fondo americano non è disposto a concedere altro tempo al presidente nerazzurro.
La scadenza per restituire i 275 milioni ottenuti in prestito, più altri 100 di interesse (375 in totale), resta il 20 maggio. E oltre non si va. In questo senso è arrivata anche la conferma del Sole 24 Ore. Ma il quotidiano economico ha aggiunto un ulteriore risvolto alla vicenda. Oaktree, infatti, nelle ultime ore, avrebbe concesso un’apertura a Suning. Una mossa che, tuttavia, ha tutta l’aria di un ultimatum che mette il presidente in un angolo.
La disponibilità a dare una proroga, infatti, avrebbe come unico possibile scopo la finalizzazione delle trattative del gruppo Suning con un nuovo investitore. Per il fondo americano si tratterebbe della garanzia di capitali freschi. […]
NESSUNA TRATTATIVA
Il problema, però, è che, attualmente, non risultano trattative in corso tra Suning e altri soggetti. […]
TENTATIVI
Non è casuale, quindi, il fatto che Steven, appoggiandosi sempre a Goldman Sachs, sia tornato a “bussare” alle porte di una serie di fondi, soprattutto Usa, per strappare un nuovo finanziamento. Aveva proposto a Oaktree di restituire subito i 100 milioni di interesse, pur di ottenere altri due o tre anni di tempo, alzando il tasso dal 12 al 16%. Davanti al primo no, aveva rilanciato fino al 20%, chiedendo che la proroga fosse solo di un anno. Le resistenze del fondo americano, però, non si sono abbassate, obbligandolo a tornare anche sull’altra strada. Tanto più che gli ultimi segnali non possono essere considerati così incoraggianti per un cambio di rotta di Oaktree, anche al fotofinish. […]