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In Francia è stato inaugurato un nuovo museo con un obiettivo radicale: mettere in mostra opere di collezioni private che solitamente rimangono nascoste in depositi ad alta sicurezza.
L'Hôtel des Collections è nel cuore di Montpellier Contemporain, o MoCo, un progetto culturale guidato dal curatore francese Nicolas Bourriaud: «Vogliamo svuotare i freeport - dice riferendosi ai magazzini esentasse dove molte opere d'arte contemporanea di alto valore rimangono in attesa di diversa destinazione. È un peccato che così tante opere d'arte siano nascoste».
Tecnicamente, il MoCo Hôtel des Collections è un museo senza collezione, ma ospiterà una serie di mostre. Come? Dato che sempre più collezionisti comprano opere d’arte come investimento, un numero crescente di persone tiene queste meraviglie in magazzini ad alta sicurezza anziché in casa.
Allo stesso tempo, l'impennata dei prezzi ha reso molte opere al di là della portata dei budget di acquisizione dei musei pubblici, costringendo le istituzioni a sperare in lasciti e donazioni.
Il museo di Bourriaud elude questo problema: «Oggi hai bisogno di una grande quantità di denaro per costruire una collezione, e anche se hai tutto il denaro che vuoi, sei comunque obbligato a focalizzarti su un filone o su un periodo storico. Qui possiamo cambiare completamente la nostra esposizione tre volte all'anno e presentare al pubblico un'idea completamente diversa di arte contemporanea».
Bourriaud ha aggiunto che MoCo offre qualcosa di diverso rispetto a un museo privato, che in genere esalta i gusti di un singolo curatore. Le mostre di MoCo saranno organizzate da un curatore ospite che può offrire una nuova prospettiva indipendente su una collezione. Per alcuni collezionisti che potrebbero non avere il tempo o le risorse per costruire il proprio museo, MoCo è un'alternativa.
Inoltre c’è un altro vantaggio: le acquisizioni delle opere non sono l’obiettivo del museo e quindi donazioni o lasciti per i musei pubblici non sono a rischio. Al MoCo i collezionisti presteranno le loro opere solo su invito. «Come istituzione non vogliamo essere passivi, siamo attivi - dice Bourriaud – Non celebriamo il mercato, ma la passione di alcune persone che si impegnano nel mondo dell’arte».
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