EMICRANIA A ROTTA DI COLLO – UN GRUPPO DI RICERCATORI TEDESCHI HA SCOPERTO CHE UNA GRAN PARTE DEI MAL DI TESTA È DOVUTA ALLE INFIAMMAZIONI DEI MUSCOLI DEL COLLO – LA NOTIZIA POTREBBE PORTARE A UNA SVOLTA NEI TRATTAMENTI DELLE CEFALEE: I TRATTAMENTI MIRATI AI MUSCOLI DEL COLLO POTREBBERO INFATTI PORTARE A UN SOLLIEVO SIMULTANEO ANCHE PER IL MAL DI TESTA…

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Traduzione da https://studyfinds.org/

 

MAL DI TESTA

Il mal di testa è una vera e propria spina nel fianco. Anzi, nel collo. Ora i ricercatori rivelano che questo è letteralmente ciò che accade. In un nuovo studio, scienziati tedeschi hanno fatto luce sul coinvolgimento dei muscoli del collo nelle cefalee primarie, offrendo potenziali vie per migliorare i trattamenti.

 

"Il nostro approccio di imaging fornisce la prima prova oggettiva del coinvolgimento molto frequente dei muscoli del collo nelle cefalee primarie, come il dolore al collo nell'emicrania o nella cefalea di tipo tensivo, utilizzando la capacità di quantificare la sottile infiammazione all'interno dei muscoli", afferma il Dr. Nico Sollmann, specializzando nel Dipartimento di Radiologia Diagnostica e Interventistica dell'Ospedale Universitario di Ulm e nel Dipartimento di Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica dell'Ospedale Universitario Rechts der Isar di Monaco, in un comunicato stampa.

 

INFIAMMAZIONE AI MUSCOLI DEL COLLO

Le cefalee primarie, come la cefalea di tipo tensivo e l'emicrania, colpiscono milioni di persone in tutto il mondo, eppure le loro cause esatte rimangono elusive. La cefalea di tipo tensivo, avvertita da due terzi degli adulti statunitensi, è spesso legata allo stress e alla tensione muscolare e provoca un dolore sordo da lieve a moderato su entrambi i lati della testa.

 

L'emicrania, invece, caratterizzata da un forte dolore pulsante spesso localizzato su un solo lato della testa, colpisce oltre 37 milioni di americani e fino a 148 milioni di persone nel mondo, secondo la fondazione americana per l’emicrania.

 

Il Dr. Sollmann e il suo team si sono concentrati sulla comprensione del ruolo dei muscoli trapezi in questi disturbi da cefalea. Hanno utilizzato la risonanza magnetica quantitativa (RM) per studiare l'infiammazione muscolare, in particolare nei casi di cefalea di tipo tensivo ed emicrania associata a dolore al collo.

 

MAL DI COLLO

Il loro studio ha incluso 50 partecipanti, principalmente donne di età compresa tra i 20 e i 31 anni. Tra questi, 16 avevano cefalee di tipo tensivo, 12 cefalee di tipo tensivo con emicrania e 22 erano sani.

 

Attraverso scansioni di risonanza magnetica 3D turbo spin-echo, i ricercatori hanno analizzato i muscoli del trapezio e misurato i valori T2 del muscolo, esplorando le connessioni con la frequenza del mal di testa, il dolore al collo e i punti trigger miofasciali.

 

Il gruppo che soffre sia di cefalea di tipo tensivo che di emicrania ha mostrato valori T2 muscolari notevolmente più elevati, che si correlavano in modo significativo con l'aumento dei giorni di cefalea e del dolore al collo riferito. Questi valori T2 più elevati indicano potenzialmente un'infiammazione legata al sistema nervoso e una maggiore sensibilità nei tessuti muscolari.

 

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"I cambiamenti infiammatori quantificati dei muscoli del collo sono significativamente correlati al numero di giorni vissuti con il mal di testa e alla presenza di dolore al collo percepito soggettivamente", osserva il Dr. Sollmann. "Questi cambiamenti ci permettono di distinguere tra individui sani e pazienti che soffrono di cefalee primarie".

 

I risultati suggeriscono che la valutazione dei valori di T2 muscolare potrebbe aiutare a identificare e monitorare gli effetti del trattamento per i pazienti con cefalee primarie.

 

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"I nostri risultati confermano il ruolo dei muscoli del collo nella fisiopatologia delle cefalee primarie", afferma il dottor Sollmann. "Pertanto, i trattamenti mirati ai muscoli del collo potrebbero portare a un sollievo simultaneo del dolore al collo e della cefalea".

 

Il dottor Sollman ha sottolineato il potenziale dei trattamenti non invasivi mirati ai muscoli del collo come potenzialmente più sicuri ed efficaci dei farmaci sistemici.

 

"Il nostro approccio di imaging con la somministrazione di un biomarcatore oggettivo potrebbe facilitare il monitoraggio della terapia e la selezione dei pazienti per determinati trattamenti nel prossimo futuro", aggiunge il dottor Sollman.

 

Lo studio è stato presentato al meeting annuale della Radiological Society of North America a Chicago.

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