IN GERMANIA NUOVO RECORD DI CONTAGI: 50.196 NUOVE INFEZIONI DA COVID - È LA PRIMA VOLTA CHE LA GERMANIA SUPERA I 50 MILA CASI GIORNALIERI DALL'INIZIO DELLA PANDEMIA, E ARRIVA MENTRE I CONTAGI E I DECESSI SONO AUMENTATI VERTIGINOSAMENTE NEGLI ULTIMI GIORNI – E A BERLINO DA LUNEDÌ NON SARÀ PIÙ POSSIBILE ANDARE AL RISTORANTE, AL CINEMA O A VEDERE UNA MOSTRA SENZA ESSERE VACCINATI...

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covid germania

(ANSA-AFP) - La Germania ha registrato ieri un record di 50.196 nuove infezioni da Covid. Lo rendono noto le autorità sanitarie. È la prima volta che la Germania supera i 50.000 casi giornalieri dall'inizio della pandemia, e arriva mentre i contagi e i decessi sono aumentati vertiginosamente negli ultimi giorni.

 

A BERLINO RISTORANTI SOLO PER I VACCINATI

Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “il Messaggero”

coronavirus terapia intensiva in germania 5

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 Non a caso gli esperti tedeschi - nel giorno in cui le autorità sanitarie hanno stabilito di somministrare solo il vaccino Pfizer agli under30 a causa delle troppe pericarditi registrate - hanno iniziato a chiedere l'obbligo vaccinale per insegnanti e sanitari, violando una sorta di tabù in un Paese dove neppure i vaccini per la prima infanzia sono vincolanti per i genitori. E allora il governo tedesco inizia a ragionare su nuove misure che possano spingere verso la profilassi e contenere i contagi.

 

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A chiarirlo, dichiarando di fatto di guardare con favore alla gestione italiana della pandemia, Steffen Seibert, portavoce della cancelliera Angela Merkel: «La quota dei vaccinati in Germania non è sufficiente a contrastare l'impeto del contagio del Covid. Se avessimo un 10-15% di vaccinati in più avremmo un'incidenza del virus inferiore» e i dati di Spagna, Portogallo e Italia «lo dimostrano».

 

coronavirus terapia intensiva in germania

Confermando anche come all'ordine del giorno ci sia anche la possibile introduzione del Green pass (in Germania si chiama modello del 3G) sul posto di lavoro. Non solo. Secondo il virologo dello Charité di Berlino Christian Drosten, punto di riferimento sanitario del governo Merkel, per rispondere all'emergenza sarà necessario «ridurre di nuovo i contatti» e «tornare a misure che speravamo di esserci lasciati alle spalle, diciamolo tranquillamente: misure da lockdown».

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Una stretta funzionale ad evitare che, spiega Drosten, ci siano «altri 100 mila morti. E la previsione è cauta». Un bel problema per i politici tedeschi che, a livello bipartisan, da settimane ripetono di voler «escludere» nuove chiusure. Attendismo poco apprezzato dai land che hanno quindi iniziato a muoversi in autonomia.

 

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La Baviera ad esempio ieri è tornata a dichiarare lo stato di emergenza «a partire dall'11 novembre». Anche il Senato di Berlino, città-land in cui l'incidenza è a 227 casi per 100mila abitanti, ha deciso di intervenire adottando una sorta di super Green pass, o modello 2G come ribattezzato nel Paese. Così a partire da lunedì non sarà più possibile andare al ristorante, al cinema o a vedere una mostra senza essere vaccinati o guariti.

LA PRIMA VACCINATA AL CORONAVIRUS IN GERMANIA
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