DA LUNEDI’ NIENTE PIU’ COPRIFUOCO NEL LAZIO, LOMBARDIA, PIEMONTE, EMILIA-ROMAGNA, PUGLIA E TRENTINO – PER LA PRIMA VOLTA DALL'INTRODUZIONE DEL SISTEMA DEI COLORI LA MAGGIOR PARTE DEL PAESE SI TROVERÀ IN ZONA BIANCA, MA PRIMA DI CANTAR VITTORIA BISOGNA ATTENDERE I DATI DEL MONITORAGGIO DEL MINISTERO DELLA SALUTE - PER ENTRARE IN ZONA BIANCA BISOGNA REGISTRARE PER 21 GIORNI CONSECUTIVI MENO DI 50 NUOVI CASI SU 100MILA ABITANTI
-Francesco Malfetano per “Il Messaggero”
Una Penisola finalmente a prevalenza bianca. È quella in cui si risveglieranno gli italiani a partire da lunedì 14 giugno. Ovvero da quando, in base ad un'ordinanza del ministro Roberto Speranza attesa per oggi, altre 6 regioni entreranno ufficialmente nella fascia di rischio più bassa. Lazio, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Puglia e provincia autonoma di Trento quindi, diranno addio in un colpo solo a coprifuoco e limiti agli spostamenti, raggiungendo Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise - in questa fascia dal 31 maggio - e Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo - in bianco dal 7 giugno.
In altre parole, quello di lunedì è un passo in avanti fondamentale per la ripartenza del Paese perché per la prima volta dall'introduzione del sistema dei colori, la maggior parte delle regioni italiane si troverà nella fascia di minor rischio. Perché ciò avvenga davvero però, bisognerà attendere - prima ancora dell'ordinanza di Speranza - la consueta valutazione dei dati del monitoraggio settimanale da parte della cabina di regia del ministero della Salute che si terrà oggi. In ogni caso dovrebbero esserci sorprese. I dati delle regioni attenzionate infatti sembrano confermare il trend iniziato ormai più di due settimane fa.
Sì perché l'ingresso in zona bianca si ottiene registrando per 21 giorni consecutivi meno di 50 nuovi casi su 100mila abitanti e, In base agli ultimi dati a disposizione (che oggi saranno appunto aggiornati), non paiono esserci grossi dubbi: questa settimana il Lazio ha registrato 23 nuovi casi ogni 100mila residenti, la Lombardia 22, il Piemonte 25, l'Emilia-Romagna 23, la provincia di Trento 26 e la Puglia 23.
Numeri assolutamente positivi confermati anche dal monitoraggio indipendente di Gimbe. Nel suo report settimanale infatti, la fondazione testimonia non solo l'ulteriore riduzione dei casi riscontrata negli ultimi 7 giorni (-31,8%) e dei decessi (-34,9%) ma anche, grazie alla vaccinazione di anziani e fragili, l'ulteriore decongestione degli ospedali.
L'occupazione dei posti letto Covid a livello nazionale, secondo Gimbe, si attesta ormai all'8% sia in area medica che in terapia intensiva. Nonostante questi numeri, proprio per tener fede al meccanismo trisettimanale che consente di entrare in zona bianca, dovranno attendere un'altra settimana in giallo Toscana, Marche, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Provincia di Bolzano. Anche per loro però, il conto alla rovescia va rapidamente esaurendosi e, salvo sorprese, entreranno in bianco a partire dal 21 giugno. Così facendo in zona gialla resterà la sola Valle d'Aosta che invece dovrà aspettare il 28 giugno per il passaggio in bianco e quindi la rinuncia anche alle ultime restrizioni.
LE REGOLE
In zona bianca infatti, per quanto restino sempre in vigore le regole base come distanziamento e mascherina anche all'aperto, vengono meno diverse misure anti-contagio introdotte nei mesi scorsi. In primis decade la necessità di rispettare il coprifuoco. Il limite orario agli spostamenti semplicemente non esisterà più. E lo stesso vale per i vincoli relativi agli spostamenti verso casa di amici e parenti. Inoltre in zona bianca sono consentite le feste private, i banchetti nuziali (che pure dal 15 giugno sono autorizzati in tutta Italia), riaprono i centri termali e le paletre al chiuso e vengono eliminati tutti i discussi divieti numerici per i ristoranti all'aperto (all'interno resta il limite di 6 fino al 21 giugno, in deroga solo se a sedere allo stesso tavolo sono due nuclei familiari).