MA LO SAPETE CHE OGNI 70 BAMBINI NE NASCE UNO AUTISTICO? LE DIAGNOSI SONO IN CRESCITA E IL MOTIVO È CHE SONO AUMENTATI I FATTORI DI RISCHIO - NON SI CONOSCE LA CAUSA DELLA MALATTIA, MA LO SMOG IN GRAVIDANZA PUÒ ESSERE UN PERICOLO COSÌ COME IL FUMO E L’ALCOL. STESSO DISCORSO PER I NEONATI NATI PREMATURI - L'ALTRO FATTORE DI RISCHIO È L'ETÀ PATERNA, PIÙ È  ALTA, MAGGIORE RISULTA LO SPETTRO AUTISTICO. L’INCIDENZA È QUATTRO VOLTE PIÙ ALTA TRA I MASCHI E…

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Estratto dell’articolo di Maria Berlinguer per “la Stampa”

 

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Si fa presto a dire autismo. Gli autismi sono tanti, ognuno con le sue sfumature di arcobaleno. L'associazione "Siamo Delfini – impariamo l'autismo" ha promosso a Roma il Festival Aut Art con il duplice obiettivo di migliorare e facilitare la vita della persona autistica […] Secondo gli ultimi studi americani, la prevalenza dell'autismo è in crescita da anni - ma si tratta di dati ponderali, cioè di studi limitati ad alcune popolazioni -, si parla di un caso ogni 33 nati, ossia quasi il 3%.

 

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«In realtà, i dati italiani ricavati dagli alunni segnalati dalla scuola, cioè dal ministero dell'Istruzione, parlano di un caso ogni settanta, quindi siamo intorno all'1.4%, un dato in costante aumento», spiega Stefano Vicari, che dirige l'unità complessa di Neuropsichiatria infantile dell'Irccs dell'ospedale Bambino Gesù di Roma. Calcolando per difetto, ci sono almeno 500 mila persone autistiche nel nostro Paese. I motivi della crescita dei casi sono diversi.

 

Sicuramente pesa il fatto che sono cambiati i criteri diagnostici e oggi sono inclusi nella categoria autismo quello che un tempo avremmo inquadrato come ritardo mentale. Siamo diventati un po' più bravi a riconoscerlo e quindi includiamo casi che prima sfuggivano, come tutte le forme lievi che vengono diagnosticate. E poi c'è davvero un aumento perché sono aumentati i fattori di rischio.

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«Non conosciamo la causa ma sappiamo che ci sono sia fattori genetici che fattori ambientali che incidono sul fattore genetico - aggiunge Vicari -. I fattori ambientali sono per l'esempio l'esposizione in gravidanza al particolato, soprattutto idrocarburi, ci sono studi che dimostrano che se si vive vicino a un'autostrada è più alto il rischio come lo è vivere al pian terreno di una grande città. Oggi i prematuri sopravvivono più di dieci anni fa, sotto il chilo c'è più possibilità di diventare autistici. E uno dei motivi per i quali i neonati nascono prematuri è l'alcol e il fumo in gravidanza. Il centro anti veleni di Pavia ci dice che almeno il 5% delle donne continua a fare uso in gravidanza di stupefacenti».

 

L'altro fattore di rischio è l'età paterna, più alta è e maggiore risulta lo spettro autistico.

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L'età certa della diagnosi è a tre anni ma oggi è sospettata già dai diciotto mesi. Conosciamo ormai meglio l'autismo, dice Vicari: «È una malattia biologica, tutte le teorie imperanti negli anni sessanta, tipo la mamma frigorifero non sono vere. La genetica gioca un ruolo fondamentale: se una coppia ha un figlio autistico e fa un secondo figlio la probabilità che il secondo figlio sia autistico sale al 18 per cento. Se il secondo figlio è maschio arriviamo al 26 per cento. La genetica spiega molto».

 

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L'autismo incide quattro volte di più sui maschi, come in generale tutti i disturbi neurovegetativi. «Le ragazze autistiche sono più mascherate, tecnicamente si chiama camouflage, è più difficile riconoscerle. Le donne volano sotto i radar della diagnosi perché riescono a camuffare i loro comportamenti», spiega il professor Luigi Mazzone, direttore della scuola di specializzazione di Neuropsichiatria infantile all'Università di Tor Vergata. Il vero dramma resta la solitudine delle famiglie. I centri per le cure sono praticamente inesistenti e il carico anche economico è tutto sulle spalle delle famiglie. […]

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