MAGARI COL QUINTO VACCINO GLI SCETTICI SI CONVINCONO - DOPO PFIZER, MODERNA, ASTRAZENECA E JOHNSON & JOHNSON, A FINE ESTATE POTREBBE ESSERE AUTORIZZATO IN EUROPA NOVAVAX, PRODOTTO DAGLI AMERICANI: È A BASE DI PROTEINE RICOMBINANTI E NON COME QUELLI ATTUALMENTE IN COMMERCIO, CHE SONO A VETTORE VIRALE, A MRNA E A VIRUS INATTIVATO - QUESTA TIPOLOGIA DI VACCINI NON HA EFFETTI COLLATERALI DI RILIEVO E CURA EPATITE B, IL MENINGOCOCCO B, L’HERPES ZOSTER E L’HPV… (BASTERÀ AI NO VAX?)
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Novavax presto potrebbe essere autorizzato in Europa diventando così il quinto vaccino autorizzato dopo quello di Pfizer, di Moderna, di AstraZeneca e Johnson & Johnson.
La casa farmaceutica, anche in questo caso è statunitense. La Commissione Ue ha firmato un accordo per fornire ai Paesi dell’Unione fino a 200 milioni di dosi che arriveranno nel quarto trimestre 2021 e poi a seguire nei prossimi due anni.
Novavax quinto vaccino in Europa non appena verrà giudicato “sicuro ed efficace”
L’intesa diventerà operativa non appena il vaccino sarà giudicato “sicuro ed efficace” dall’Agenzia europea per i medicinali. Si tratta di un vaccino proteico che, come dichiarato anche dalla Commissione europea sembra efficace contro tutte le varianti.
Stella Kyriakides, la commissaria alla salute, ha sottolineato che “l’accordo con Novavax amplia il nostro portafoglio includendo un altro vaccino a base di proteine, tipologia che sta dando promettenti risultati nei trial clinici”.
Novavax è un vaccino a base di proteine ricombinanti. I vaccini attualmente in commercio sono a vettore virale, a mRna e a virus inattivato.
Come spiega al Corriere Sergio Abrignani, professore ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore dell’Istituto nazionale di Genetica molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi”, oltre che membro del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid: “NVX-CoV2373 (è il nome del vaccino) agisce in modo diverso. Introduce nell’organismo la proteina Spike messa a punto in laboratorio” che viene mixata con un adiuvante a base di saponina.
Il mix “serve per stimolare il sistema immunitario innato. Quest’ultimo aiuta a sua volta l’innesco della ‘risposta adattativa’ ovvero i linfociti T e B, e di conseguenza la produzione di anticorpi diretti contro il coronavirus”.
Novavax vaccino che può convincere gli indecisi
Essendo un vaccino a proteine ricombinanti, tecnica utilizzata e conosciuta da più di trent’anni, Novavax, a detta di Abrignani potrebbe convincere gli scettici. Questo tipo di tecnica ha infatti permesso di produrre vaccini oggi usati anche per proteggere i neonati. Vaccini che non hanno effetti collaterali di rilievo e che curano epatite B, il meningococco B, l’herpes zoster e l’Hpv.
Il trial clinico di fase 3 mostra intanto che Novavax ha un’efficacia simile a quelli a mRna come Pfizer e Moderna. Lo studio conclusivo e pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha confermato un’efficacia del 96,4% contro il ceppo originario del virus, dell’86,3% contro la variante Alfa e dell’89,7% in generale.
Negli Stati Uniti e Messico è stata condotta un’altra indagine che ha mostrato un’efficacia pari al 100% contro la malattia moderata e grave e il 90,4% di efficacia totale. In Sudafrica si è rivelato efficace contro la variante Beta, la più cattiva tra tutte che ha però un’efficacia limitata.
Il vaccino NVX-CoV2373 contiene inoltre un antigene proteico purificato che non permette al virus di replicarsi.
Novavax, anche in questo caso due iniezioni. Si conserva in frigo e può essere usato per le terze dosi. Anche in questo caso le iniezioni sono due che vengono fatte a 21 giorni di distanza.
Il vaccino va inoltre tenuto in frigo, a 2-8 gradi. La sua approvazione potrebbe arrivare dopo l’estate e potrebbe essere usato per le terze dosi.