MONOCLONALE, NON SEI NIENTE MALE! - ENTRO GIUGNO ARRIVERANNO I PRIMI DATI DALLA COMBINAZIONE DI ANTICORPI MESSA A PUNTO DA ASTRAZENECA, PER IMPEDIRE A CHI È STATO ESPOSTO AL VIRUS DI SVILUPPARE LA MALATTIA COVID-19 - IL PRODOTTO SI CHIAMA AZD7442 E IL GOVERNO AMERICANO NE HA GIÀ PRENOTATE 700 MILA DOSI PER 726 MILIONI DI DOLLARI...
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Carlotta Scozzari per www.businessinsider.com
I primi dati della combinazione di anticorpi a lunga durata d’azione messa a punto da Astrazeneca per impedire a chi è stato esposto al virus di sviluppare la malattia Covid-19 potrebbero arrivare entro giugno.
Lo scrivono gli analisti di Credit Suisse nell’ultimo studio sulla società anglo-svedese e sulle sue azioni, dove spiegano di avere incontrato i team di ricerca & sviluppo e dell’area commerciale biopharma per gli ultimi aggiornamenti, non solo finanziari.
Il prodotto, che si trova all’ultimo stadio dello sviluppo per la prevenzione e il trattamento del Covid-19, si chiama AZD7442 e, proprio nei giorni scorsi, Astrazeneca ha annunciato di avere siglato un nuovo accordo con il governo degli Stati Uniti che, aggiungendosi a quello già firmato a ottobre, innalza a 700mila dosi la fornitura nel 2021, per un massimo di 726 milioni di dollari.
“La combinazione di anticorpi a lunga durata – ha dichiarato per l’occasione il ceo di Astrazeneca, Pascal Soriot – potenzialmente può offrire protezione quasi immediata a chi non può essere vaccinato, sia prevenendo l’infezione sia trattando la malattia nei pazienti già infetti”.
“Una combinazione di anticorpi monoclonali – precisa la questione il sito italiano di Astrazeneca – potrebbe essere complementare al vaccino come agente profilattico, ad esempio per quelle persone per le quali un vaccino potrebbe non essere appropriato o per fornire una protezione aggiuntiva per le popolazioni ad alto rischio.
Potrebbe anche essere usato per curare le persone che sono state infettate”. Più in particolare, AZD7442 rappresenta la combinazione di due anticorpi a lunga durata di azione che sono stati isolati dal team del Vanderbilt University Medical Center – e in relazione ai quali Astrazeneca ha acquisito la licenza – dal sangue di una coppia di persone provenienti da Wuhan, in Cina, e affette da Covid-19.
Il tema è di grande attualità, perché proprio nei giorni scorsi, in alcune regioni d’Italia e per alcune categorie di pazienti, è partita la somministrazione di anticorpi monoclonali per la cura del Covid. “In Basilicata è cominciata la somministrazione di anticorpi monoclonali per la terapia di pazienti con sintomi lievi o moderati che presentino particolari fattori di rischio, come obesità, diabete con complicanze, dialisi o trapianto” ha, per esempio, annunciato il presidente della Regione, Vito Bardi.
Astrazeneca ha, inoltre, spiegato agli esperti di Credit Suisse di essere al lavoro sul vaccino intranasale, che “potrebbe essere molto utile per i bambini” e “potrebbe ridurre la trasmissione meglio” che il vaccino che viene già somministrato “perché va direttamente dentro al naso”, come precisato da Mene Pangalos, vicepresidente esecutivo di Astrazeneca Biopharmaceuticals R&D.
Quanto ai recenti problemi con l’Unione Europea, dal gruppo anglo-svedese hanno spiegato a Credit Suisse che al momento non è stata presentata alcuna richiesta di rimborso per le dosi già prenotate. “Ci sono stati dei sobbalzi lungo la strada ma, quando si spiegano questi sobbalzi alle persone, spesso capiscono. Saremmo molto sorpresi se ci fossero impatti di lungo termine da questo punto di vista” hanno spiegato da Astrazeneca.