L’IMMUNITA’ DI GREGGE? ARRIVERA’ – PER L’IMMUNOLOGO FRANCESCO LE FOCHE LA NUOVA IMPENNATA ESTIVA DI CONTAGI DOVUTA A OMICRON AVRA’ EFFETTI POSITIVI IN AUTUNNO: “A SETTEMBRE-OTTOBRE AVREMO BUONA PARTE DELLA POPOLAZIONE IMMUNIZZATA. SE LA CAMPAGNA VACCINALE PER LA QUARTA DOSE PARTISSE SUBITO TRA DUE MESI CI RITROVEREMMO CON UN'OTTIMA COPERTURA SOCIALE” – "NUOVE RESTRIZIONI? ADESSO ABBIAMO TUTTE LE ARMI PER FRONTEGGIARE IL VIRUS”
-Alessandro Gonzato per “Libero quotidiano”
«A fine luglio i contagi caleranno».
Dunque lei è ottimista: alcuni suoi colleghi, e una parte della politica, per l'autunno preconizzano un disastro.
«Mi limito a osservare quello che è già successo in altri Paesi».
Sì ma a settembre-ottobre, visto che già oggi i nuovi casi di positività sono più di 100 mila al giorno, non rischiamo che il numero vada fuori controllo?
«Guardi, io la valuto dal punto di vista opposto: credo che a settembre-ottobre grazie all'immunità acquisita dai contagi di queste settimane avremo una buona parte della popolazione immunizzata. Quindi se la campagna vaccinale per la quarta dose partisse subito, ed è già stato perso parecchio tempo, tra due mesi ci ritroveremmo con un'ottima immunità sociale: un mix tra immunizzazione naturale e indotta dal vaccino».
Parliamo col professor Francesco Le Foche, immunologo clinico, responsabile del Day hospital di Immunoinfettivologia del Policlinico Umberto I di Roma e docente all'Università Sapienza.
La quarta dose oggi è prevista solo per chi ha più di 80 anni e per i soggetti fragili. L'Agenzia europea per i medicinali però ha già detto di abbassare l'età a 60. Perché non siamo ancora partiti?
«Auspico che lo si faccia subito, perché il problema non è certo il concerto dei Maneskin... Lasciamo che i ragazzi si divertano: gli sono già stati rubati due anni. Tanto ai concerti mica ci vanno i nonni...».
Però ci vanno i nipoti, le risponderebbe subito chi non la pensa come lei...
«Appunto. Ecco perché dico che la quarta dose deve procedere spedita: dai 60 in su c'è la percentuale più alta di fragilità immunologica, e queste persone devono essere messe subito al sicuro».
Eppure tra gli 80enni la somministrazione della quarta dose va a rilento.
«Forse perché la comunicazione è passata dall'eccesso al nulla, o quasi. Temo che questa fascia di popolazione abbia pensato che non c'era più tutto questo bisogno di vaccinarsi, altrimenti non si spiegherebbe il perché per ora l'abbia fatto solo il 20%. Comunque sul vaccino mi faccia sottolineare una cosa...».
Dica.
«Io la quarta dose l'avrei programmata dai 50, e non dai 60: almeno il 15% della popolazione fragile inizia da quella soglia d'età: c'è chi non sa ancora d'esserlo, dato che in molti casi le sindromi non si sono ancora manifestate, ma le statistiche dicono questo, e considerata l'elevatissima contagiosità del virus che circola in questo momento non possiamo lasciare nulla al caso».
Perché infetta di più?
«Perché questa variante del Covid ha cambiato completamente la proteina Spike. I sierologici non servono più a nulla, sono soldi buttati: si va a controllare il numero di anticorpi che però non sono più validi perché la proteina Spike è cambiata. Invece serviranno eccome i nuovi test sull'immunità cellulo-mediata, già disponibili in Israele. Un altro aspetto fondamentale è la terapia antivirale, ché a differenza degli anticorpi monoclonali non risente della variazione della Spike. È il momento di curare a casa, e ai medici di famiglia va data una comunicazione chiara e tempestiva».
A scuola ci sarà ancora bisogno della mascherina?
«Spero davvero di no: l'urgenza è che finalmente vengano installati i sistemi per il ricambio dell'aria in classe».
Ci faccia capire: i vaccini che abbiamo fatto non hanno più effetto?
«Attenzione: non ho detto questo. E poi dipende da quanto tempo è passato dall'ultima dose».
Mettiamo 6 mesi.
«Si è scoperti dal contagio. Però va evidenziato che si è comunque coperti dalla forma medio-grave della malattia».
Tre mesi.
«Si è abbastanza coperti anche dalla trasmissione, però se sono passati più di tre mesi dall'ultimo contagio è probabile che non si sia trattato di Omicron, ecco perché ci sono persone che riprendono il Covid dopo 6-8 settimane: si tratta di un'altra variante».
Però qualche politico inizia a parlare di possibili nuove restrizioni...
«Ma no, non possiamo sempre tornare indietro, soprattutto adesso che abbiamo tutte le armi per fronteggiare il virus senza i patemi d'animo di due anni fa. Che poi, lo ripeto, se un ragazzo torna contagiato da un concerto ma trova i genitori e i nonni immunizzati, non c'è tutto questo problema».
Quindi lei è favorevole al cambio delle regole per la quarantena?
«Io mi occupo del mio settore, e dico solo che con questo virus dobbiamo conviverci: quante volte lo abbiamo ripetuto? E lo dicevamo ancor prima che ci fossero i vaccini».