L'ALTRA GUERRA IN EUROPA È QUELLA CONTRO L'INFLAZIONE – LA PRESIDENTE DELLA BCE, CHRISTINE LAGARDE, ANNUNCIA CHE LA STRETTA MONETARIA PROSEGUIRÀ, CON UN ULTERIORE RIALZO DI MEZZO PUNTO PREVISTO PER IL 16 MARZO: “SIAMO DETERMINATI A COMBATTERE L'INFLAZIONE E A RIPORTARLA AL 2%. QUELLO CHE AVVERRÀ DOPO DIPENDERÀ STRETTAMENTE DAI DATI” – LE SUE DICHIARAZIONI HANNO TRASCINATO GIÙ LE BORSE EUROPEE E FATTO SCHIZZARE LO SPREAD FRA BTP ITALIANI E BUND TEDESCHI, AI MASSIMI DA INIZIO ANNO
-Estratto dell'articolo di Luigi Grassia per “La Stampa”
Da un po' di tempo quando i banchieri centrali parlano i mercati tremano, ed è successo anche ieri con le dichiarazioni di Christine Lagarde: Borse europee giù e balzo dello spread fra Btp italiani e Bund tedeschi dopo che la Presidente della Bce ha annunciato che la stretta monetaria proseguirà, con un ulteriore rialzo di mezzo punto il 16 marzo, e non importa che Lagarde abbia addolcito la pillola con dichiarazioni rassicuranti sulla recessione che non ci sarà.
«Siamo determinati a combattere l'inflazione e a riportarla al 2%. Tutto quello che facciamo, tutte le decisioni che prendiamo, sono totalmente orientate verso quell'obiettivo, riportare inflazione al 2%. Non solo è il nostro mandato ma è anche la cosa migliore che possiamo fare per l'economia». Così ha detto Lagarde in un'intervista a una tv finlandese.
«[…] Quello che avverrà dopo dipenderà strettamente dai dati: guarderemo i numeri, l'inflazione, il costo del lavoro, le proiezioni e sulla base di questi numeri determineremo quello che sarà il nostro percorso successivo di politica monetaria».
[…] In crescita il rendimento del Btp decennale italiano, ai massimi dallo scorso 4 gennaio: 4,472%. In rialzo anche lo spread a 193 punti contro i 187 punti di lunedì in chiusura.
Resta una questione aperta: se Lagarde afferma che i numeri dell'economia reale determineranno le future decisioni di politica monetaria, quali sono le previsioni della Bce al riguardo? Abbastanza positive, e questo agevola la scelta del rialzo dei tassi, senza timore di affossare l'economia europea: «Tutti prevedevano una recessione nel primo trimestre 2023 ma non è successo. In base alle nuove stime della Commissione, nessun Paese europeo cadrà in recessione nel 2023». […]