ADDIO PECHINO - MEGLIO TARDI CHE MAI: FINALMENTE LE AZIENDE EUROPEE HANNO CAPITO CHE DEVONO SCAPPARE DALLA CINA. SECONDO UN REPORT DELLA CAMERA DI COMMERCIO DELL’UE, L’11% DEGLI IMPRENDITORI HA GIÀ SPOSTATO GLI INVESTIMENTI ESISTENTI FUORI DAL PAESE ASIATICO, PRINCIPALMENTE A SINGAPORE. IL FAMOSO DECOUPLING STA DIVENTANDO REALTÀ, PIÙ CHE ALTRO PER LA DIFFICOLTÀ DI FARE AFFARI NEL PAESE DEL “DITTATORE” XI JINPING (NON È UNA QUESTIONE ETICA, SOLO DI BUSINESS)

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Estratto dell’articolo di Rita Fatiguso per “il Sole 24 Ore”

 

XI JINPING IMPERATORE - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY

La tendenza a diversificare, a trovare altri lidi oltre la Cina c'era, anche a causa della pandemìa, ma adesso è la chiave del prossimo futuro. Non lascia scampo l'indagine annuale della Camera di commercio dell'Unione europea in Cina, realizzata in collaborazione con Roland Berger: l'European Business in China Business Confidence Survey 2023 (BCS) mostra che c'è stato un significativo deterioramento del sentiment delle imprese.

 

A partire dalla tendenza dei manager delle società straniere a ricollocarsi altrove, in Asia o nel mondo, seguendo le decisioni aziendali sempre più orientate a creare nuovi quartier generali, in altre aree europee, con Singapore in testa, nonostante i limiti ei costi della città- Stato. Di fronte a rischi crescenti ea un ambiente operativo più volatile, le aziende europee hanno iniziato a rivedere le loro strategie operative e di investimento e a garantire che le loro catene di approvvigionamento siano quelle giuste per le condizioni più incerte.

 

CINA XI JINPING ECONOMIA CINESE CORONAVIRUS COVID PANDEMIA

Con questa premessa il report della Camera rivela che il 64% degli intervistati ha ammesso che fare affari in Cina è diventato più difficile nell'ultimo anno (il dato più alto mai registrato), mentre il 30% degli intervistati ha riportato diminuzioni dei ricavi anno su anno, un aumento di 20 punti percentuali, anche questo il più alto mai registrato.

 

L'11% ha spostato gli investimenti esistenti fuori dalla Cina e l'8% ha preso la decisione di spostare altrove gli investimenti futuri precedentemente pianificati per la Cina. Uno su dieci si riferisce di aver già spostato, o prevede di spostare, la propria sede centrale in Asia o la sede centrale delle unità aziendali fuori dalla Cina continentale. C'è stata una riduzione di 13 punti percentuali su base annua nel numero di intervistati che potrebbero la Cina una delle prime tre destinazioni per investimenti futuri.

rallentamento della supply chain

 

Il 75% ha rivisto le proprie strategie di catena di approvvigionamento negli ultimi due anni, con il 24% che ha intenzione di spostare la supply chain e il 12% che ne ha già spostato parti fuori dal Paese. Il disaccoppiamento delle operazioni della sede centrale e della Cina è aumentato soprattutto per gestire il rischio, con quasi tre quarti degli intervistati che dispone di un'infrastruttura IT e di archiviazione dei dati localizzata. […]

 

La riduzione dei cittadini stranieri sta comportando un ridotto trasferimento di know-how e buone prassi, difficoltà di comunicazione, piani di investimento diversi e persino la chiusura delle operazioni in Cina. […]

XI JINPING VS JOE BIDEN - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY
XI JINPING IMPERATORE - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY