GLI AGNELLI SONO CADUTI SULL’IRPEF! – LA PROCURA DI TORINO CONTESTA A JOHN, LAPO E GINEVRA ELKANN “DI ESSERSI COMPORTATI DI FATTO COME SUCCESSORI” DI MARELLA CARACCIOLO, INTASCANDO LE SOMME CHE LA NONNA AVEVA DEPOSITATO SUI SUOI CONTI ESTERI. MA SI SONO DIMENTICATI DI REGOLARE I CONTI CON IL FISCO ITALIANO, SULLA BASE DEL PRESUPPOSTO DELLA RESIDENZA IN SVIZZERA DI “LADY FIAT” – L’ISPEZIONE AVVIATA NEL 2023 DAI FINANZIERI NEI CONFRONTI DELLA “P FIDUCIARIA”, RICONDUCIBILE AI TRE RAMPOLLI, AVEVA RISCONTRATO IRREGOLARITÀ…
-Estratto dell’articolo di Valeria Di Corrado per www.ilmessaggero.it
Appena Marella Caracciolo è morta, il 23 febbraio 2019, John, Lapo e Ginevra Elkann si sono affrettati a «incamerare» le somme che la nonna aveva depositato sui suoi conti esteri, dimenticandosi però di regolare i conti con il fisco italiano sulla base del presupposto della residenza fittizia in Svizzera di "lady Fiat".
A cominciare da un trust con sede alle Bahamas, che solo nel periodo oggetto delle contestazioni della Procura di Torino (ossia dal 2015 al 2019), ha fruttato redditi di capitale pari a 116,7 milioni di euro, sui quali però non è stata pagata l'Irpef.
I tre fratelli «si sono comportati come successori di fatto nei confronti di quelle cospicue risorse estere in ipotesi appartenute alla nonna - si legge con cui il Tribunale del riesame aveva confermato i sequestri eseguiti dal nucleo di polizia economica-finanziaria torinese - Risorse che dovranno certamente far parte della ricostituzione dell'asse ereditario e, quindi, della nuova liquidazione di imposta secondo il diritto italiano».
L'ispezione avviata a luglio 2023 dai finanzieri nei confronti della P Fiduciaria - riconducibile agli Elkann - si era conclusa a metà dicembre scorso «con rilievo»: cioè, sono state riscontrate delle irregolarità rispetto alla legge antiriciclaggio. E questo nonostante John avesse presentato il 31 ottobre, nel corso dell'ispezione dei militari, dichiarazioni integrative sui redditi relative agli anni di imposta 2019-2020-2021, «da cui emerge la disponibilità di beni collocati all'estero (tra cui i fondi alle Bahamas, ndr) ragionevolmente derivanti dall'eredità di Marella Caracciolo», si legge nel decreto di perquisizione che era stato notificato dai pm al fratello primogenito.
«Il comportamento di tutti e tre gli Elkann, che solo nel 2023, quasi quattro anni dopo il decesso, si sono precipitati a dichiarare in tutta fretta le risorse già incamerate dalla defunta nonna, ancora prima che si aprisse formalmente una successione - spiegano i giudici del Riesame - Successione sospesa in conseguenza delle contestazioni di Margaret Agnelli, tra cui l'invito a conferire nella massa ereditaria ogni liquidità di fatto donata dalla Caracciolo ai nipoti. Non può pertanto escludersi una dolosa consapevolezza», da parte degli indagati.
[...] secondo i giudici è stato portato avanti dagli Elkann «un vero e proprio annichilimento, tramite inganno, di ogni potestà di pretesa, di controllo e di contestazione da parte dello Stato italiano, peraltro verso un'entrata economica di rilevanza costituzionale».
Dalle indagini dei pm torinesi è emerso che «tutti i familiari tacciati di aver» tagliato fuori Margaret Agnelli da una grossa fetta dell'eredità dei suoi genitori, cioè «la Caracciolo, il defunto marito e i nipoti, forse anche la figlia stessa, fossero adusi movimentare cospicue liquidità a scopi di investimento all'estero, anche medianti società fiduciarie con sede nei cosiddetti paradisi fiscali». [...]