ALITALIA BALLA IL TIP “TAP” – PER SUPERARE L’ESAME DELLA COMMISSIONE EUROPEA SI STUDIA IL MODELLO DELLA COMPAGNIA AEREA PORTOGHESE "TAP": UNA HOLDING LEGGERA ACUI FARANNO CAPO LE VARIE DIVISIONI OPERATIVE DELLA COMPAGNIA, CIOÈ VOLO, MANUTENZIONE E HANDLING – GLI ESUBERI DOVREBBERO ESSERE CIRCA 6MILA, DESTINATI ALLA BAD COMPANY IN ATTESA DI ESSERE RICOLLOCATI IN ALTRE AZIENDE PUBBLICHE O PARA-STATALI
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Umberto Mancini per “il Messaggero”
Modello Tap per la Nuova Alitalia di Stato. Nel piano industriale che verrà portato all' attenzione dei quattro ministri competenti (Gualtieri, De Micheli, Catalfo e Patuanelli) è di fatto messa nero su bianco una vera e proprio rivoluzione per il vettore tricolore.
Non solo per cercare di dare la massima efficienza, ma anche per dimostrare all' Europa, che dovrà dire l' ultima parola sugli aiuti pubblici e il passaggio sotto l' ombrello pubblico del vettore, la forte discontinuità con il passato. La strada scelta, almeno a livello di advisor ma condivisa dal Mit e dal Mise, è quella già tracciata dalla compagnia portoghese Tap.
E prevede una holding leggera di controllo a cui faranno capo le varie divisioni operative della compagnia. «Il tesserino Alitalia sarà unico per tutti - spiega una fonte che ha esaminato il progetto - ma ci saranno varie realtà ognuna con una missione ben precisa e compiti industriali definiti».
Lo schema allo studio prevede varie articolazioni: una parte fly con all' interno aerei, piloti, assistenti di volo, personale addetto alla programmazione dei turni e controlli; una parte dedicata all' handling (che potrebbe in prospettiva essere aperta ad altri operatori del settore); infine, la manutenzione, anche qui con la possibilità di studiare delle partnership con altre compagnie. I servizi generali, la programmazione strategica, il marketing finirebbero invece nella holding oppure in una divisione costituita ad hoc, magari che raggruppi tutti i servizi di terra.
Nel modello Tap sono previste ulteriori branch (partecipazioni, ecc), ma non è detto che questo accada pure per Alitalia. Insomma, il modello è aperto alle interlocuzioni non solo tra i ministri ma anche a quelle con i sindacati che, ovviamente, temono che nella ristrutturazione complessiva a farne le spese siano gli 11 mila lavoratori. Unico dato certo è che accanto alla holding e alle sue articolazioni (tutti i dipendenti dovrebbero mantenere anzianità, grado e stipendio), ci sarà una scatola societaria in cui finiranno gli esuberi in vista di ricollocazione.
LO SCOPO
L' obiettivo del governo - è in programma un vertice per chiudere la questione tra venerdì e l' inizio della prossima settimana - è evitare macelleria sociale e trovare uno sbocco professionale a chi non rientra più nel piano aziendale. Si tratterebbe di circa 6.000 mila dipendenti.
In parte ricollocabili, almeno a sentire il Mise, presso aziende pubbliche o para pubbliche, con le Fs chiamate a dare una mano; in parte da accompagnare con scivoli al prepensionamento.
Come accennato, il cambio di organizzazione societaria così radicale consentirebbe all' esecutivo di trattare con Bruxelles da una posizione privilegiata, dimostrando che si è davvero provato a voltare pagina, anche a causa dell' emergenza Covid. Lo schema finale, quello che hanno in testa l' ad Fabio Lazzerini e il presidente Francesco Caio, contempla circa 70-80 aerei, 4.500 dipendenti, e una proiezione sul medio e lungo raggio.
Sopratutto, dopo le forti avances di Delta Airlines interessata a stabilire una nuova alleanza focalizata alla riconquista delle rotte verso l' America, quelle più profittevoli. Delta, pur di battere Lufhansa, sarebbe disposta a favorire Alitalia con un progetto della durata quinquennale.
Nel piano grande attenzione anche alle rotte per favorire e incrementare il turismo da e verso l' Italia, come espressamente chiesto dalla ministra delle Infrastrutture De Micheli, e alla qualità del servizio. Parallelamente l' esecutivo sta studiando come evitare che le low cost possano penalizzare la ripartenza della compagnia di bandiera, mettendo mano, dopo tanti annunci, alle regole del settore.