ANCHE LA DONNA PIÙ RICCA DEL PIANETA PIANGE (BEATA LEI, COI SUOI 82 MILIARDI) – FRANCOISE BETTENCOURT MEYERS, UNICA EREDE DELL’IMPERO L’OREAL, E IN CIMA ALLA CLASSIFICA MONDIALE DI FORBES DELLE “PAPERONE”, HA PROVATO AD AFFRANCARSI DA UNA FAMIGLIA INGOMBRANTE (VEDI LE SIMPATIE NAZISTE DEL NONNO E DEL PADRE). ADESSO PASSA IL TEMPO A SCRIVERE LIBRI E SUONARE IL PIANO, MA IL PATRIMONIO A CUI NON HA MAI RINUNCIATO È LÌ A RICORDARLE CHI È – LA FAIDA LEGALE CON LA MADRE CHE HA SCOPERCHIATO I SEGRETI OSCURI DEI BETTENCOURT…
-Estratto dell'articolo di Claudia de Lillo per “la Repubblica – Affari & Finanza”
Digitando il suo nome nella libreria di Amazon, risulta autrice di due articoli in vendita: un cofanetto in cinque volumi intitolato “Uno sguardo sulla Bibbia (capirsi meglio tra Ebrei e Cattolici)” e un saggio divulgativo sull’udito.
La sua produzione contempla anche un testo sugli dei dell’Antica Grecia. Perché Françoise Bettencourt Meyers, nipote del fondatore de L’Oréal e sua unica erede, ha provato ad affrancarsi da un destino scritto prima ancora di nascere e da una famiglia ingombrante, ma il suo patrimonio (attualmente stimato a 82 miliardi) sta lì a ricordarle chi è e a incoronarla, anche quest’anno, la donna più ricca del pianeta, l’undicesima persona nella classifica generale di Forbes.
Suo nonno materno si chiamava Eugène Schueller e faceva il chimico. Sviluppò una ricetta per la tintura dei capelli che vendeva ai parrucchieri parigini. Nel luglio 1919 registrò la sua impresa chiamandola “Società francese di tinture per capelli inoffensive”, ribattezzata poi, per amore di brevità e di marketing, L’Oréal, oggi leader mondiale nella cosmetica, cui fanno capo 35 marchi tra cui Maybelline, Lancôme, Garnier, Urban Decay e Khiel’s.
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Figlia unica, Françoise Bettencourt è nata il 10 luglio del 1953 a Neuilly-sur-Seine, a Ovest di Parigi, ma è cresciuta sulla costa bretone dove, bambina introversa e contemplativa, ha coltivato l’amore per la letteratura, la storia e la musica («È il mio ossigeno. Quando inizio la giornata suonando Bach mi sento meglio», dichiarerà anni dopo). […]
A casa non si parlava di soldi. «A partire da una certa cifra le persone deragliano» diceva sua madre a cui la piccola Françoise era legatissima tanto da essere stata ribattezzata «la cozza aggrappata allo scoglio».
Suo padre, André Bettencourt, politico e vicepresidente de L’Oréal, negli anni 40 scrisse testi antisemiti per la stampa tedesca, poi, per redenzione o convenienza, si convertì unendosi alla resistenza francese. Agli eventi glamour a cui partecipavano i genitori, Françoise preferiva la lettura e il pianoforte. Sua madre, sfrenata donna di mondo, la considerava «una bambina fredda».
[…] Come sua madre, entrata in azienda a 15 anni da apprendista, anche Françoise, tra gli studi musicali e la carriera universitaria, ha fatto uno stage a L’Oréal, di cui oggi è consigliera e azionista con il 33% del capitale.
«Ma, più di me, è stato mio marito Jean-Pierre a interessarsi veramente alla società, su richiesta di mio padre», racconta. In discontinuità con lo strisciante antisemitismo familiare, Françoise nel 1984 ha sposato Jean-Pierre Meyers, ebreo praticante, nipote di un rabbino morto ad Auschwitz, oggi a capo di Théthys, holding della famiglia Bettencourt. «Forse i miei genitori avrebbero preferito che sposassi un cattolico, ma la mia felicità era la loro e la religione non è mai stata un problema».
Nel 2007 la morte di André Bettencourt, marito e padre molto amato, ha rotto il delicato equilibrio dei rapporti tra la madre e la figlia che, nel dicembre dello stesso anno, ha avviato una feroce causa legale contro il fotografo François-Marie Barnier, accusato di circonvenzione di incapace ai danni di Liliane, affetta da demenza.
In quello che fu ribattezzato l’affaire Bettencourt, Barnier avrebbe usato «il suo amore platonico» con madame Bettencourt, incontrata nel 1987 per un servizio fotografico, per manipolarla, sottraendole, in vent’anni, soldi, opere d’arte e immobili per un miliardo di euro. […]
Il caso in cui, secondo le parole di un avvocato, «la madre massacrò la figlia e la figlia massacrò la madre», si protrasse per anni ed espose al pubblico i segreti oscuri della famiglia Bettencourt, scatenò le speculazioni di un takeover su L’Oréal e coinvolse anche l’ex presidente Sarkozy in quello che fu ribattezzato il Watergate francese. Barnier nel 2015 fu condannato in primo grado insieme ad altri sette per circonvenzione di incapace e condannato al carcere e a una multa milionaria.
Ci fu una sentenza d’appello a lui più favorevole e nel 2017 firmò con Françoise un accordo segreto in cui rinunciavano a tutte le cause pendenti. Liliane Bettencourt nel 2011 fu dichiarata affetta da demenza degenerativa e da problemi cognitivi evidenti e fu affidata alla tutela della figlia, un destino che aveva a lungo temuto. Visse nella sua sontuosa residenza a Neuilly-sur-Seine, isolata, fino alla morte, a 94 anni, nel 2017, quando Françoise ereditò la sua fortuna.
Oggi la donna più ricca del mondo vive a Parigi, in un appartamento con due pianoforti a coda ma senza altri sfarzi. Non indossa gioielli ma un paio di grandi occhialoni scuri. È presidente della Fondazione Bettencourt Schueller per il progresso nelle scienze e nelle arti, si occupa di sordità e dei tabù intorno a essa. Siede del Cda de L’Oréal insieme ai suoi due figli, Jean-Victor e Nicolas Meyers […]