E ANCHE OGGI LA TERZA RATA DEL PNRR LA INCASSIAMO DOMANI – DIECI GIORNI FA IL MINISTRO FITTO AVEVA ASSICURATO CHE BRUXELLES STAVA PER STACCARE L'ASSEGNO DA 19 MILIARDI DEL RECOVERY. INVECE IL VIA LIBERA FORMALE NON È ANCORA ARRIVATO E COMUNQUE SERVIRANNO SETTIMANE PER L'EROGAZIONE DEI FONDI. TRADOTTO: I SOLDI ARRIVERANNO A SETTEMBRE – E LA QUARTA TRANCHE DA 16 MILIARDI POTREBBE SLITTARE AL 2024…
-Estratto Gianni Trovati e Manuela Perrone per “il Sole 24 Ore”
Il via libera formale alla terza rata del Pnrr da 19 miliardi collegata agli obiettivi del secondo semestre 2022 continua a essere attesa a ore, dopo la definizione degli ultimi dettagli ancora aperti, in particolare per quel che riguarda il target degli alloggi universitari.
Il percorso burocratico che porta dal disco verde all’erogazione effettiva dell’assegno comunitario richiederà però altre settimane, con il risultato che l’arrivo dei fondi nelle casse dello Stato non si materializzerà prima di settembre.
Ma non è questo lo slittamento che più preoccupa il Governo. La questione cruciale è infatti legata alla tranche successiva, la quarta, con i suoi 16 miliardi connessi al complicato elenco dei 27 obiettivi dei primi sei mesi di quest’anno.
Il rischio, in pratica, è quello di non riuscire a ottenere i finanziamenti entro l’anno: e in questo caso l’allungamento dei tempi si farebbe sentire direttamente sul fabbisogno di cassa, già in rapida crescita (+17,75 miliardi più dell’anno scorso solo tra aprile e maggio), spinto soprattutto dalla spesa per le pensioni.
Sulla quarta rata il nodo è duplice. Da un lato riguarda la rimodulazione degli obiettivi ampiamente annunciata e discussa a metà giugno con i tecnici della Commissione europea in visita a Roma […]
Il punto però è che l’intesa sul ridisegno degli obiettivi non è stata ancora formalizzata, con la conseguenza che la domanda potrebbe quindi slittare almeno a settembre, una volta raggiunto l’accordo. E qui entra in gioco l’altra incognita: il fattore tempo.
L’esperienza recente della terza rata, con l’esame comunitario diventato parecchio più puntuto dopo gli allarmi della Corte dei conti Ue, mostra che tra la presentazione della richiesta e l’ok formale possono passare oltre sei mesi.
[…] Fino a qui il Tesoro, come confermato dal programma trimestrale di lunedì, conta di gestire le dinamiche di cassa senza ritoccare il livello complessivo delle emissioni che per quest’anno si attestano a 320 miliardi sul medio e lungo termine. Ma la questione quarta rata solleva un punto interrogativo ulteriore da 16 miliardi.
Il complicato intreccio tra terza e quarta tranche, revisione generale del Piano e integrazione con il RepowerEu che impegna da mesi il Governo, si inserisce nel tavolo già affollatissimo di dossier aperti con Bruxelles, che spaziano dalla ratifica del Mes alla revisione del Patto di stabilità fino alle regole di ingaggio per la gestione dei migranti. Sono tutti temi caldissimi, come dimostrano toni e contenuti degli interventi di ieri della premier Giorgia Meloni in Parlamento, che potrebbero rappresentare soltanto l’antipasto di una battagliera campagna elettorale del centrodestra in vista delle europee del 2024.
Oggi il ministro per il Pnrr, Raffaele Fitto, volerà nuovamente a Bruxelles a fianco di Meloni per il Consiglio europeo. Un’occasione per probabili nuovi bilaterali sul Piano, che dovrà vedere a luglio l’entrata nel vivo delle decisioni concerete sulla riscrittura del cronoprogramma di milestone e target. […]