APPENA TI DISTRAI UN ATTIMO, URBANO CAIRO BATTE CASSA! – IL TORINO METTE IN CASSA INTEGRAZIONE I DIPENDENTI: ACCORDO FIRMATO PER TUTTI TRANNE CHE PER I GIOCATORI DELLA PRIMA SQUADRA – LA CIG COPRIRÀ IL PERIODO DAL 1 MAGGIO AL 3 LUGLIO 2020 – INTESA ANCHE PER IL SETTORE GIOVANILE, DOVE GLI ADDETTI ERANO SENZA STIPENDIO DA MARZO… - E VOLEVA LA CASSA COVID ANCHE PER IL GRUPPO RCS...
-URBANETTO, NON FARE IL FURBETTO – I GIORNALISTI DEI PERIODICI RCS RIFIUTANO ALL’UNANIMITÀ LA PROPOSTA DI CAIRO DI RICHIEDERE LA CASSA COVID: “LA RITENIAMO UN AMMORTIZZATORE SOCIALE INACCETTABILE IN QUANTO PREVISTO IN CASO DI LIMITAZIONE DELLE ATTIVITÀ, CHE NON HA AVUTO LUOGO NEI PERIODICI RCS”
Diego Longhin per www.repubblica.it
Il Torino mette in cassa integrazione i propri dipendenti. L'accordo è stato firmato alla fine della scorsa settimana e riguarda tutti (tranne i giocatori della prima squadra), dallo staff tecnico ai preparatori, fino all'ultimo addetto della scuola calcio. La società guidata da Urbano Cairo chiede la cassa integrazione guadagni dal 1° maggio fino al 3 luglio 2020.
"Gli addetti coinvolti - fa sapere la Slc Cgil - saranno quelli con contratto di prestazione sportiva con un compenso lordo annuo compreso tra i 7.500 e i 50mila euro, per un massimo di 42 addetti. In questo periodo saranno preservati i livelli occupazionali, salvo i contratti a naturale scadenza, e sarà garantita la maturazione della liquidazione laddove previsto. Gli importi spettanti saranno erogati direttamente dall’Inps".
Non si tratta dell'unico accordo. A latere è stata stipulata un'intesa riguardante i dipendenti del settore giovanile che prevede il pagamento della mensilità di marzo entro il 18 giugno 2020, mentre la mensilità di aprile verrà corrisposta entro il 15 luglio 2020. Addetti che erano stati lasciati senza stipendio, tanto che poi si sono rivolti al sindacato per essere tutelati.
"In un momento di estrema difficoltà vissuto da tutto il Paese - è scritto in una nota - i lavoratori della Società Torino F.C. e le loro famiglie si sono ritrovate smarrite e prive di salari per mesi, in una situazione di totale incertezza e priva di prospettive. Quando ci è stato segnalato questo stato di stallo abbiamo contattato la Società per affrontare insieme un percorso che, anche tramite gli ammortizzatori sociali, ha permesso di fornire strumenti e mezzi per risolvere la situazione emergenziale".